Dracula il vampiro

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Dracula il vampiro

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Il conte Dracula interpretato da Christopher Lee

Titolo originale

Dracula

Lingua originale inglese
Paese Regno Unito
Anno 1958
Genere horror
Regia Terence Fisher
Soggetto Bram Stoker (Dracula)
Sceneggiatura Jimmy Sangster
Produttore Anthony Hinds
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
Casa di produzione: Hammer Film Productions

Dracula il vampiro, film del 1958 con Christopher Lee e Peter Cushing, diretto da Terence Fisher.

Incipit[modifica]

Diario di Jonathan Harker, 3 maggio 1895.
Il mio lungo viaggio sta finalmente giungendo al suo termine. Non posso prevedere come andrà a finire, ma qualsiasi cosa accadda mi sarà di conforto il pensiero che avrò fatto tutto quanto era in mio potere per riuscire nell'impresa. L'ultima tappa del viaggio dal villaggio di Klausenburg è risultata più difficoltosa di quanto mi fossi aspettato, dato che il vetturale si è rifiutato di portarmi fino a destinazione. Siccome non c'erano altri mezzi di trasporto, sono stato costretto a percorrere a piedi gli ultimi chilometri che ancora mi separavano dal castello di Dracula. Il castello mi è parso del tutto normale nella calda luce del sole pomeridiano. Non c'era nulla di strano, ma una cosa mi ha fatto impressione: non si sentivano uccelli cantare. Appena attraversato il ponticello di legno, mi è sembrato che da un tratto che l'aria si facesse fredda, ma ciò era da attribuirsi all'acqua ghiaccia del torrentello montano che scorreva sotto il ponte. In ogni caso, mi reputavo fortunato d'aver ottenuto l'impiego al castello, e non intendevo rinunciare al mio scopo. (Jonathan Harker)

Frasi[modifica]

  • Finalmente ho conosciuto il conte Dracula. Come speravo, egli è convinto che io sia qui per occuparmi dei suoi libri. Non mi rimane ora che attendere la luce del giorno. Poi, con l'aiuto di Dio, porrò fine per sempre al regno di terrore di quest'uomo. (Jonathan Harker)
  • Sono divenuto vittima di Dracula e della donna che è in suo potere. Forse sono condannato a divenire uno di loro. Se così fosse, che la persona che troverà il mio corpo sappia ciò che è necessario fare per poter liberare la mia anima. (Jonathan Harker)
  • Nelle ricerche sui vampiri, si sono stabiliti alcuni fatti basilari.
    Primo: la luce. Il vampiro è allergico alla luce e non esce mai di giorno. Il sole ha su di lui un azione mortale. Alla luce del sole, il vampiro si disintegra.
    Secondo: l'aglio. Il vampiro non sopporta l'odore dell'aglio. Devo ricordarmi di prendermi accordi definitivi con Harker prima che egli parta per Klausenburg.
    Terzo: il crocifisso, che è il simbolo della vittoria del bene sul male. [...] La potenza della croce in questi casi è duplice. Protegge la persona normale, ma rivela il vampiro o la vittima di questo contagio, qualora questo si trovi in stadio avanzato. (Van Helsing)
  • È stabilito che le vittime hanno orrore di sentirsi dominate dal vampirismo. Ma sono incapaci di liberarsi dal morbo come chi è dedito alle droghe. Finiscono per morire per la perdita di sangue, ma questa morte annormale non porta con se la pace, poiché essi diventano i cosiddetti "non-morti". Dopo la morte di Jonathan Harker, il conte Dracula, propagatore di questo male indicibile, è sparito. Dobbiamo trovarlo e distruggerlo. (Van Helsing)

Dialoghi[modifica]

La donna morde Harker
  • Donna: Signor Harker, volete aiutarmi?
    Jonathan Harker: Lo farò, se lo posso. Ditemi, perché vi tiene prigioniera il conte Dracula?
    Donna: Io non ve lo posso dire.
    Jonathan Harker: Ma per aiutarvi lo devo sapere.
    Donna: Mi dispiace, ma non è possibile.
    Jonathan Harker: Mi mettete in una situazione imbarazzante. Dopo tutto, qui sono ospite. Se vi aiuto, dovrò avere un motivo.
    Donna: Motivo! E me lo chiedete! Non è un motivo sufficiente che mi tenga chiusa in questa casa? Che qui io sia una prigioniera? Non potete avere idea di quanto sia malvagio quell'essere, di quali cose orrende sia capace. Non posso, non oso tentare di andarmene da sola. Non potete avere idea, lo so. Se mi date il vostro aiuto, mi potrai salvare. Dovete aiutarmi! Vi supplico. Solo voi potete. Vi scongiuro.
    Jonathan Harker: Vi aiuterò. Lo prometto. Ma non dovete agitarvi così.
    Donna: Grazie. Grazie! [lo morde sul collo]
Van Helsing all'osteria
  • Van Helsing: Di cosa avete paura?
    Locandiere: Non vi capisco.
    Van Helsing: Perché tanti fiori d'aglio? Sopra la finestra, e quassù? Non sono per decorazione.
    Locandiere: Non so di che stiate parlando.
    Van Helsing: Non vi credo. Certo, sapete qualcosa sul mio amico. È venuto qui con uno scopo: per aiutarvi.
    Locandiere: Non abbiamo chiesto aiuto.
    Van Helsing: Ma ne avete bisogno.
    Locandiere: Sentite, voi siete nuovo qui a Klausenburg. Noi non ci occupiamo di certe cose. Non ci immischiamo nelle faccende che non possiamo capire.
    Van Helsing: Vi prego di non fraintendermi. Non si tratta di superstizione. Lo sò. Il pericolo qui è reale. Se riesce l'indagine che stiamo svolgendo il signor Harker e io, sarà un vantaggio non solo per voi, ma per tutti. Il castello di Dracula è vicino a Klausenburg. Mi dite come ci si arriva?
    Locandiere: Avete ordinato da mangiare. Sono un oste ed è mio dovere servirvi. Quando avrete finito, vogliate andarvene e lasciarci in pace.
  • Van Helsing: Quei segni sul collo, li ha da molto tempo?
    Mina Holmwood: Ho notato che le son venuti dopo che si è ammalata. Quando le ho chiesto cos'erano, mi ha detto che dev'essere stato un insetto. Non sarebbe strano, del resto. Il dott. Seward ha detto di farla respirare aria fresca e abbiamo le finestre sempre aperte.
    Van Helsing: Nelle ore che vanno dal tramonto all'alba, tutte le finestre della sua stanza, fatta eccezione per una piccola apertura per la ventilazione, devono restar chiuse.
    Mina Holmwood: Ma il dott. Seward ha detto...
    Van Helsing: Signora Holmwood, mi avete chiamato per un consulto. Se volete che io salvi vostra cognata, seguirete scrupolosamente i miei ordini, per quanto strano egli possano sembrare.
    Mina Holmwood: Sì, lo so, ma...
    Van Helsing: No! Se volete bene a Lucy, lasciatevi guidare da me, vi prego.
    Mina Holmwood: Farò qualsiasi cosa, purché guarisca.
    Van Helsing: Bene, bene. Dovete prendere dei fiori d'aglio, più che potete. Metteteli alla sua porta, alle finestre, vicino al letto. Li potete togliere durante il giorno, ma per nessun motivo, neanche se la paziente vi supplica, dovete allontanarli di notte. Non ho parole per dirvi quanto sia importante che vi atteniate alle mie istruzioni. Fate quello che vi dico e forse potremo salvarla, altrimenti morrà.
  • Arthur Holmwood: Non esiste altro mezzo? Ma è orribile!
    Van Helsing: Dovete cercare di capire. Questa non è Lucy, la sorella che amavate. È un involucro posseduto e controllato dal contagio di Dracula. Per liberarle l'anima e darla eterno riposo, dobbiamo distruggere per sempre quell'involucro. Credetemi, non esiste altro mezzo.
  • Arthur Holmwood: Ci sono tante cose nel diario di Jonathan che non capisco. E mai possibile che Dracula sia davvero così vecchio?
    Van Helsing: Lo crediamo possibile. Sappiamo di vampiri che hanno esistito per secoli. Dalle cronache, si desume che Dracula possa avere cinque o seicento anni.
    Arthur Holmwood: Ancora una cosa, ho sempre creduto che, ammesso che esistessero, potessero trasformarsi in pipistrelli o lupi.
    Van Helsing: È un comune errore. Holmwood, ho dedicato tutta la vita allo studio di questi esseri. Ho fatto ricerche con le maggiori autorità mediche d'Europa e siamo ancora ai primissimi passi. Sul pipistrello vampiro sappiamo già molto. Ma sulla natura di questi corpi rianimati dei morti, i non-morti noi li chiamiamo, si sa così poco che molti biologi si rifiutano di crederci. È logico che vi sentiate scosso. Non potete pretendere di capire da un giorno all'altro. Ma quanto è accaduto vi sarà bastato per capire che è una piaga orrenda che dev'essere sanata ad ogni costo.

Citazioni su Dracula il vampiro[modifica]

  • [Su una scena di Dracula 3D] C'è quell'immagine, è vero, quando appare Christopher Lee con tutta la bocca sporca di sangue. Quella in effetti sì, devo dire di averla presa dalla Hammer. (Dario Argento)
  • Con La maschera di Frankenstein, è il prototipo della società britannica Hammer che influenza il cinema orrorifico degli anni '60, è il film che definisce l'aspetto moderno di Dracula (compresi i canini, invenzione di Fisher) con la sua inquietante dimensione di erotismo perverso, reso benissimo da Lee che pure è presente sullo schermo soltanto 9 minuti, resi intensamente suggestivi dal montaggio creativo e dalla musica di James Bernard. Pur con qualche variazione, la sceneggiatura di Jimmy Sangster è fedele al romanzo di Stoker e al suo spirito. (Il Morandini)
  • Ho cercato di sottolineare il fascino sessuale del vampiro, di Dracula... [...] Ovviamente questo è uno dei maggiori punti di forza di Dracula. Ha queste tre cose: una potente forza fisica, il potere di muoversi nel tempo e nello spazio e un fortissimo appeal sessuale per le sue vittime femminili. Abbiamo molte situazioni sessuali in Dracula, vero? All'epoca, non si potevano ancora filmare esplicitamente queste situazioni come si farebbe oggi, ma l'ho accentuato ogni volta che ho potuto. (Terence Fisher)
  • Il ciclo Hammer che esplode nel 1958 con Dracula di Fisher, segue nello spirito il testo di Stoker facendo venire in superficie proprio tutto quel rimosso sessuale, quel terrore-attrazione per l'alterità, quella dinamica fra razionalità, misticismo stregoneria, che correvano sotto le pagine del libro e, in genere, sotto la narrativa britannica sette e ottocentesca. (Emanuela Martini)
  • In alcuni film la leggenda cambia a seconda del budget che si ha a disposizione. Nel primo film di Dracula prodotto dalla Hammer, Peter Cushing parla in un grammofono e dice che, a differenza di quello che pensa la gente, i vampiri non si trasformano in lupi. C'è un motivo, come per il fatto che non si trasformano in pipistrelli: non avevano i soldi e hanno trovato una ragione per non farlo. (Joe Dante)
  • In un assommarsi di espedienti emozionali, Fisher tende a creare un «schema» che esalta, e dilata, il meccanismo ipnotico nei confronti dello spettatore, con una bravura ed una spettacolarità tutta volta a produrre effetti di suspense, orrido e morboso. (Dario Argento)
  • Molto fedele allo spirito del romanzo di Bram Stoker, questo film definisce l'aspetto moderno di Dracula (i canini sporgenti sono un'invenzione di Fisher e l'interpretazione di Christopher Lee aggiunge un tocco di inquietante perversità al personaggio letterario). (Il Mereghetti)
  • Questo bel film, in cui Dracula è interpretato da Christopher Lee, può essere considerato uno dei classici migliori, insieme a Nosferatu e al Dracula del 1931. (Radu Florescu e Raymond T. McNally)

Luigi Cozzi[modifica]

  • È interessante notare come la sceneggiatura divida il film in una serie di episodi distinti tra loro, seppure perfettamente amalgamati dalla presenza ossessionante del vampiro, presenza "sentita" soltanto, in quanto le effettive apparizioni del mostro in tutta la seconda parte della pellicola sono pochissime, silenziose e brevi.
  • Il Dracula di Lee è stato definito da alcuni come "the loneliness of evil", cioè la solitudine del male, intendendo con ciò come il mostro sia una creatura sofferente costretta a succhiare il sangue per un fato implacabile ma intimamente dolente per le proprie azioni.
  • Il successo di Horror of Dracula è semplicemente strepitoso. Non si sa di preciso quanto abbia incassato il film, ma il guadagno supera i quattro milioni di sterline. Nella sola Inghilterra il film stabilisce il nuovo record di incasso per una pellicola a colori, e lancia una moda che impazza a lungo in tutto il mondo e che ancora oggi pare lontana dall'essersi esaurita.

Fabio Giovannini[modifica]

  • Con il Dracula di Christopher Lee si inaugura una nuova stagione di successi per il vampiro. Si pubblicano libri e studi sul vampirismo, le case cinematografiche sfornano decine di film sul non-morto. Non c'è la crisi, eppure il vampiro torna a svolazzare.
  • Dracula e Van Helsing sono immersi da Fisher in un bagno di Inghilterra vittoriana. Van Helsing-Peter Cushing è rigido come l'istruttore di un college inglese, mentre Dracula-Christopher Lee è spietato come un colonnello britannico o come il caporeparto di una fabbrica ottocentesca.
    E certo che il Dracula di Christopher Lee è inglese anche in altri atteggiamenti: la malvagità sorniona da dandy byroniano, la gentilezza snob con cui accoglie i visitatori al castello, la cattiveria presuntuosa e annoiata da aristocratico vittoriano con cui snuda i canini. Il volto di Lee è dotato di una mimica superiore a quella di Lugosi, eppure ha bisogno di posticci canini appuntiti per completare il personaggio. A Bela Lugosi bastava la cipria e il rossetto. Bela aveva già la maschera del vampiro cucita in volto, era ungherese, mentre Christopher doveva inserire qualcosa di più nella sua immagine italo-britannica.
  • Le platee del 1958 si resero subito conto che avevano di fronte un film dell'orrore del tutto innovativo e non solo per l'uso del colore. L'impatto era straordinario fin dalla sequenza iniziale, quando sui titoli di testa il sangue cola su una bara con la scritta "Dracula". La musica di James Bernard, restata famosa, fa rimbombare archi e tamburi con un ritmo che ricorda la parola scandita «Dra-cu-la».
  • Si è detto a torto che la fortuna di Horror of Dracula si è avvalsa del colore cinematografico, che permetteva per la prima volta di mostrare il rosso del sangue. E si è detto che in Horror of Dracula il sangue scorreva a litri. Niente di più falso, se si escludono le labbra macchiate di sangue del vampiro, e non ci sono conferme dell'esistenza di una versione del film esportata solo in Giappone, dove il paletto conficcato nel cuore dei vampiri sarebbe anche divelto con abbondanza di sangue.

Christopher Lee[modifica]

  • Da quella mia "prima volta", Dracula è diventato il mio incubo.
  • Io rispetto tutti i film che ho interpretato, soprattutto quelli del periodo Hammer, ma Dracula rappresenta solo un momento della mia carriera nella quale ho girato oltre 300 film. Sono fiero di quel ruolo ma non voglio morire come Bela Lugosi, legato esclusivamente a un personaggio, a un film. Personalmente credo di aver dato molto al personaggio, accentuando l'aspetto erotico che, precedentemente, era stato quasi del tutto ignorato.
  • Quando accettai la parte ero determinato a non vedere quanto fatto precedentemente da altri attori, Lugosi in particolare. Non volevo fare le cose che aveva fatto e pensavo che nel profondo della Transilvania un vampiro in smoking fosse ridicolo. Così non ho mai copiato Lugosi. Cercai di entrare nella parte leggendo il libro di Stoker, studiando la sceneggiatura ed elaborando una mia visione del personaggio. Per prima cosa stabilii che, essendo un nobile, doveva avere una presenza regale, impressionante nel fisico. Allo stesso tempo, doveva conservare negli occhi uno sguardo triste come un uomo prigioniero della propria vita che prova una sorta di disperazione che diventa una luce di pace nel momento in cui muore. Insomma, un carattere con molti aspetti diversi da far coincidere: molto pericoloso, fiero, forte oltre le capacità umane, irresistibile per le donne, rispettato dagli uomini che, in fondo, vorrebbero essere come lui. Tutti elementi contenuti nel libro e che io volevo fossero anche nel film.
  • Ricordo che nel momento di girare la sequenza in cui Dracula deve buttare la donna nella fossa scavata in giardino, succese qualcosa di molto ridicolo. Gettai la ragazza, che poi era una stunt girl, nella fossa e mi buttai su di lei cominciando a ridere sino a che Fisher fermò l'azione dicendo che non stavamo facendo "uno di quei film..."

Rudy Salvagnini[modifica]

  • Acuratissimo nelle scenografie e nelle scelte cromatiche, stilisticamente perfetto ed abbastanza fedele al romanzo di Bram Stoker, è forse il miglior Dracula nella storia del cinema.
  • Dopo quasi tre decenni [...] la figura del vampiro, fiaccata da commedie e iterazioni senza fantasia, sembra aver esaurito la sua carica soprattutto con riguardo al suo scopo precipuo, quello di spaventare o almeno inquietare. La scossa arriva nel 1958 quando Terence Fisher dirige per la Hammer Dracula il vampiro, lanciando definitivamente Christopher Lee nel ruolo del titolo, mentre Peter Cushing, con una perfezione mai più raggiunta da alcuno, tratteggia la figura della sua nemesi, il cacciatore di vampiri Van Helsing. Fisher e Lee aggiungono al personaggio di Dracula una dimensione romantico-sensuale che appartiene alla tradizione letteraria, ma non era stata molto usata al cinema. Dracula diventa quindi un antieroe romantico che attrae e respinge le donne con il fascino del male. Non più semplicemente un essere malvagio, ma anche il motore del desiderio e della passione.
  • È il trionfo dell'Hammer horror prima maniera: elegante, selvaggio, struggente. Jimmy Sangster, lo sceneggiatore, riesce nel non facile compito di condensare in meno di un'ora e mezza il Dracula di Stoker, perdendo importanti personaggi minori (Renfield su tutti), ma restituendo il senso e il tono del romanzo con maggiore efficacia rispetto alla commedia di Balderston e Deane, su cui si era basato il Dracula di Lugosi (e non solo). È un film che, per modernità (di allora), aggiorna e codifica il mito del vampiro. Ci sono caratteristiche che tuttora valgono come parametri di riferimento: dal romanticismo dell'attrazione/repulsione, all'utilizzo del sangue come elemento visivo fondamentale. [...] Ma soprattutto è un film ancora godibile, che distanza di parecchio, per carismo e umile efficacia, il colossale Dracula coppoliano.

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