God of War: Chains of Olympus

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God of War: Chains of Olympus

Titolo originale

God of War: Chains of Olympus

Sviluppo Ready at Dawn Studios
Pubblicazione Sony Computer Entertainment, Capcom (Giappone)
Anno 2008
Genere Avventura dinamica
Tema Mitologia greca
Piattaforma PlayStation Portable, PlayStation 3
Preceduto da God of War: Ascension
Seguito da God of War (videogioco 2005)


God of War: Chains of Olympus, videogioco d'azione del 2008.

Incipit[modifica]

Dopo anni di sofferenza, Kratos, il glorioso Generale di un tempo, adesso conosciuto come il Fantasma di Sparta, aveva giurato fedeltà agli Dèi dell'Olimpo. In cambio sperava solo di liberarsi dagli incubi che lo ossessionavano da troppo tempo. Ma per adesso era riuscito a trovare un po' di pace, un po' di sollievo dai peccati del passato, solo nei combattimenti. E quel giorno Kratos era stato scelto dagli Dèi per affrontare un male oscuro, scatenato sulle coste di Attica dall'esercito invasore persiano. (Gaia)

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Salma di Euribiade: Condottiero dell'esercito ateniese. (Punto di interazione)
  • Nelle tenebre Morfeo, Dio dei Sogni, si risvegliò in un mondo dove lui, e solo lui, deteneva il potere. La Terra fu lentamente sopraffatta da una nebbia nera che inghiottiva qualsiasi cosa toccasse. (Gaia)
  • Borea, il Vento del Nord: Qui riposa Borea, il Vento del Nord, che guida il Carro del Sole e i suoi fratelli Zefiro, Euro e Noto nel loro viaggio, conducendo il Sole attraverso i cieli. (Punto di interazione)
  • Tempio dei Destrieri del Fuoco: I Destrieri del Fuoco sono i venti che sospingono il Carro del Sole del Dio Elio. (Punto di interazione)
  • Tempio di Elio: Il Tempio di Elio sorge sopra il Carro del Sole ed è la dimora di Elio, il Dio del Sole. Trainato nel cielo dai Destrieri del Fuoco, sorge ogni giorno a est e tramonta a ovest, dove riposa fino al nuovo giorno. (Punto di interazione)
  • Euro, il Vento dell'Est: Qui riposa lo spirito di Euro, il Vento dell'Est, che indica la via del Carro del Sole. (Punto di interazione)
  • Fuoco Primordiale: Nelle Caverne del Monte Olimpo è custodita la fiamma primigenia, il Fuoco Primordiale, che molto tempo fa fu sottratto da Prometeo, il quale lo donò agli uomini. Questa è la fonte dell'energia di Elio. (Punto di interazione)
  • Noto, il Vento del Sud: Qui riposa lo spirito di Noto, il Vento del Sud, che indica la via del Carro del Sole. (Punto di interazione)
  • Zefiro, il Vento dell'Ovest: Qui riposa lo spirito di Zefiro, il Vento dell'Ovest, che percorre il tragitto del Carro del Sole. (Punto di interazione)
  • Poseidone, Dio del Mare: Dopo aver sconfitto i Titani, Poseidone assunse il dominio dei mari e delle creature che li popolano. (Punto di interazione)
  • Zeus, Re degli Dei: Dopo aver sconfitto i Titani nell'Antica Guerra, Zeus li esiliò negli Inferi affinché fossero imprigionati, incatenati per sempre al loro tormento negli Abissi del Tartaro. (Punto di interazione)
  • Ade, Dio degli Inferi: Una volta incatenati i Titani, ad Ade fu affidata la custodia degli Inferi e gli fu chiesto di sorvegliare gli immortali nemici dell'Olimpo. Ade governa con la moglie Persefone. (Punto di interazione)
  • Guanto di Zeus: Avendo sconfitto i nemici nell'Antica Guerra, Zeus chiese a Efesto di forgiare un'arma in grado di incatenare i Titani alle mura del Tartaro. Così nacque il Guanto di Zeus. (Punto di interazione)
  • Kratos vide davanti a sé gli ultimi antichi dominatori della Terra, i possenti Titani. Sconfitti dagli Dèi e incatenati negli Abissi del Tartaro, soffrivano una pena ingiusta. Tale era il loro tormento che tutti sapevano con quanta veemenza questi esseri immortali odiassero le divinità olimpiche. (Gaia)
  • Tempio di Persefone: Il regno di Persefone, consorte di Ade e Dea degli Inferi. (Punto di interazione)
  • Promessa di Persefone: Da giovane, Persefone fu rapita da Ade per essere condotta negli Inferi e diventare sua moglie. La madre Demetra, Dea della Terra, rifiutò di generare frutti finché non avesse riavuto accanto la figlia. Zeus acconsentì, ma poiché Persefone aveva assaggiato il frutto di Ade, la Melagrana, fu condannata a trascorrere parte dell'anno col marito negli Inferi. Così nacquero le stagioni. (Punto di interazione)
  • Regno di Persefone: Persefone, la tragica Regina, regna addolorata sui morti. Il suo ritorno sulla Terra in primavera è indicato dai prati in fiore, mentre il suo ritorno negli Inferi in autunno vede le piante morire e la crescita trasformarsi in decadimento. (Punto di interazione)
  • La tua sofferenza non avrà mai fine, Fantasma di Sparta... (Persefone) [Ultime parole]

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Kratos raggiunge il Re Persiano spaventa con la sua frusta due donne gemelle imprigionate dietro le sbarre, ridendo mentre lo fa]
    Kratos: Quale male hai portato in questa città, persiano?
    Re Persiano, l'Assassino di Greci: Male? Non è il male che porto, spartano, ma la potenza della Persia e il Sacramento della Purificazione [La religione del Zoroastrismo]. Mentre parliamo, il mio Basilisco ripulisce questa terra perché possa accogliere la gloria dell'Impero Persiano.
    Kratos: L'Olimpo ha inviato un messaggio e io sono qui per consegnarlo.
    Re Persiano, l'Assassino di Greci [ridendo]: Così sei solo un messaggero. Allora riporta questo messaggio ai tuoi inutili Dèi: ci vorrà ben più che un patetico spartano per fermare la potenza dell'Impero!
  • Re Persiano, l'Assassino di Greci: Ti prego... Ti prego, risparmiami la vita, e io ti darò tutto quello che vuoi!
    Kratos: Io da te non voglio niente, persiano.
    Re Persiano, l'Assassino di Greci [Ultime parole]: Prendi il mio regno, le mie donne, il mio oro...
    Kratos: Non prenderò le tue ricchezze, prenderò la tua vita! [Lo colpisce nell'avambraccio e in faccia con un forziere pieno di monete d'oro]
  • Gaia: Mentre Kratos entrava nella grotta, Eos, Dea dell'Alba e sorella di Elio, sedeva in alto, visibilmente indebolita dall'assenza del Sole.
    Eos: Gloria a Zeus per averti condotto sano e salvo a me.
    Kratos: Il Re degli Dèi non mi aiuta, Eos. Aaaah non sono che un servo di Zeus e dell'Olimpo.
    Eos: Salva mio fratello, Kratos, e lui convincerà Zeus a rilasciarti e a liberarti dagli orrori del passato. Hai la mia parola.
    Kratos: Troppe volte gli Dèi non hanno mantenuto la parola. Perdonami se mi è difficile credere alle tue promesse.
  • Caronte: Chi desidera il Traghettatore? Il Fantasma di Sparta? Lo schiavo dell'Olimpo?
    Kratos: Non sono lo schiavo di nessuno, Caronte.
    Caronte: Condividiamo lo stesso destino, Kratos. Gli Dèi non ci libereranno dalla nostra tortura. Vattene. Non è ancora il tuo tempo, mortale. [Dopo una breve battaglia, sconfigge Kratos] Hai scelto il tuo destino... Fantasma di Sparta! [Lo getta nelle profondità del Tartaro]
  • Gaia: Per mano di Zeus, i Titani erano stati legati e incatenati nella loro agonia per mille anni, senza alcuna via di scampo. Ora le catene che un tempo imprigionavano il Titano Atlante erano spezzate, e solo una domanda assillava la mente di Kratos.
    Kratos: Chi oserebbe liberare tanto male?
  • Caronte: Ancora tu? [ride]
    Kratos: Le mura del Tartaro non potranno fermare Atlante, e non tratteranno nemmeno me!
    Caronte [Ultime parole]: Gli Dèi hanno ovviamente pietà del loro schiavo! [ride di nuovo]
    Kratos: Mi sottovaluti, Caronte. Questa volta io non sarò così clemente.
  • Kratos: Calliope! Calliope, dove sei?!
    Gaia: Kratos guardò ovunque, ma sua figlia era scomparsa. In mezzo la stanza sedeva una figura elegante, una figura che riconobbe subito: era Persefone, moglie di Ade, Regina dei Morti.
    Kratos: Dov'è mia figlia, strega?
    Persefone: Modera le parole, Fantasma di Sparta. Stai parlando con la Dea degli Inferi. Tua figlia sta bene, vive fra le anime pure nei Campi Elisi.
    Kratos: Portami da lei.
    Persefone: Hai dimenticato, Kratos? L'Olimpo ha bisogno di te. Dormono per mano di Morfeo [Raccoglie un melograno].
    Kratos: Ho servito fedelmente gli Dèi, ma loro non mi concedono quel che voglio. Sono stufo delle loro richieste.
    Persefone: Gli Dèi dell'Olimpo mi hanno deluso, Kratos. [Disintegra il melograno con una magia] Sono stata tradita da Zeus e ingannata da mio marito Ade. Ora devo rimanere negli Inferi come Regina dei Morti, per servire i caduti e occuparmi di loro come i miei figli.
    Kratos: Persefone! Pretendo di vedere subito mia figlia!
    Persefone: Come desideri... Se Calliope è il tuo vero desiderio, posso aiutarti. Ma sei avvisato, Fantasma di Sparta, [Accarezza la spalla di Kratos] il mondo degli Umani soffrirà per questa tua scelta.
    Kratos: [Si scrolla di dosso la mano di Persefone] Non m'importa del mondo e del suo dolore. Dov'è lei?
    Persefone: Se vuoi rivedere tua figlia, devi diventare degno dei Campi Elisi. Deponi le tue armi all'Albero Desolato e lascia che liberi i mali del tuo passato. Solo allora sarai redento dai tuoi peccati e potrai così varcare la soglia divina [La terra trema. Kratos trasferisce con le sue Lame conficcate nell'Albero Desolato la sua maledizione, i suoi poteri e il suo tatuaggio svaniscono]. Sei stato valoroso, Kratos. Hai varcato il portale e trovato chi cercavi.
  • Kratos: Calliope!
    Calliope: Padre!
    Kratos: Figlia mia...! [si abbracciano]
    Calliope: Perché sei andato via?
    Kratos: Ora sono qui, bambina mia, e giuro che non ti lascerò mai più.
    Persefone: Ho osservato voi ridicoli mortali per mille anni ed è sempre la stessa storia. Soddisfare voi stessi prima degli altri è sempre stata la vostra debolezza. Ma ora non più. Ora tu servi al mio scopo. [Calliope si spaventa] È tempo di porre fine ai torti subiti. Il Titano adempirà al suo destino e finirà ciò che io ho iniziato. Ho liberato Atlante.
    Kratos: Tu?!
    Persefone: Mentre tu pateticamente rinunciavi alle armi, Atlante ha completato la missione affidatagli. Col potere del Sole in mano sua, è solo questione di tempo prima che distrugga il pilastro che sorregge il mondo, e l'Olimpo con esso.
    Kratos: Perché...?!
    Persefone: Credi abbia scelto io di sposare un uomo che non amavo? Di vivere questa vita? Sono stata tradita da quegli stessi Dèi che mi consideravano una di loro. Ma ora basta! Distrutto quel pilastro, il mondo sprofonderà nel caos!
    Kratos: E che ne sarà di te?
    Persefone: Io mi godrò un po' di pace e sarò liberata da questa miserabile esistenza. Morirò, ma è una mia scelta.
    Calliope: Padre, che cosa succede? Ho paura...
    Persefone: Sei stato egoista, hai scelto tua figlia, e così ne hai causato la rovina.
    Kratos: No...!
    Persefone: I Campi Elisi cadranno, Kratos, e lei morirà.
    Kratos: NO! Non permetterò agli Dèi di sottrarmela di nuovo...! [Corre verso Persefone e sta per sferrargli un pugno, ma con una magia lei lo scaraventa indietro con un'onda d'urto]
    Calliope: Padre...!
    Gaia: Sapeva bene cosa doveva scegliere, tuttavia gli era impossibile. Stare con la figlia significava la fine del mondo, e anche la sua morte. Fermare Persefone e Atlante significava perdere sua figlia, per sempre. L'odio e l'ira contro gli Dèi crescevano sempre più, ma sapeva che c'era solo una cosa da fare [Kratos è costretto a separarsi da Calliope].
    Calliope: Padre! No, padre! No!
    Gaia: [Kratos inizia a uccidere le anime pie dei Campi Elisi] Kratos capì che quanto aveva guadagnato in umanità l'aveva perduta in forza. Doveva diventare il mostro che era un tempo, se voleva sconfiggere Persefone. Doveva diventare il Fantasma di Sparta ancora una volta, se voleva salvare sua figlia. Doveva sacrificare la propria umanità affinché lei potesse vivere.
    Calliope: No...! Padre, no...! [Piange]
    Gaia: In quel momento, Kratos capì che il suo destino non era con Calliope. Il fato non era mai stato clemente.
  • Atlante: Credi forse che le divinità olimpiche ti aiuteranno? Ma io dico, dove sono i tuoi Dèi ora, Kratos?! Perché non accorrono in tuo aiuto?!
    Kratos: A me non serve l'aiuto degli Dèi! Ma io ora so che cosa devo fare... Li servirò... e loro manterranno la promessa di liberarmi dal mio passato!
    Atlante: Senti, spartano, quanto è credibile la promessa di un Dio olimpico?
    Kratos: È tutto quello che ho, Atlante.
    Atlante: Ci rincontreremo, spartano. Il fato ha stabilito così. Un giorno, tu ti pentirai di quello che hai fatto.
    Gaia: Il possente Atlante rimase incatenato, condannato per l'eternità a sostenere il mondo sulle sue spalle. Una pena persino più grave di quella inferta ai Titani da Zeus. Il destino di Atlante era stato deciso e la Dea Persefone scomparve. Kratos aveva salvato l'umanità, ma poco gli importava. Abbandonando sua figlia, aveva lasciato l'unica persona che aveva mai amato. Ciò che cercava da tempo e aveva finalmente trovato, ora era perduto per sempre. Mentre il Carro del Sole saliva di nuovo in cielo e il vigore di Elio tornava a splendere sul mondo, Morfeo si ritirava nelle ombre. La vittoria portò poca soddisfazione a Kratos. Negli anni di servitù che lo attendevano avrebbe dovuto riaffrontare il suo passato e riappropriarsi dell'umanità perduta con la nascita della sua triste leggenda.

Explicit[modifica]

Gaia: Alla fine, Kratos finì col pagare il caro prezzo delle sue implacabili battaglie cadendo dal Carro sulla Terra. Fu forse un sacrificio troppo duro da sopportare persino per il Fantasma di Sparta? [Stava per morire sbattendo contro la Rupe del Suicidio, ma due Dèi lo salvano]
Elio: Ci ha servito ancora, Atena.
Atena: È un mortale straordinario.
Elio: È debole. Lo dobbiamo aiutare.
Atena: Vivrà. Devono.

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]