Gregory Corso

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Gregory Corso

Gregory Nunzio Corso (1930 – 2001), poeta statunitense.

Poesie[modifica]

  • Guardo fuori da una finestra | che appartiene a qualcuno | gentile abbastanza da lasciarmi guardare. || E da una finestra di Cambridge non è tanto male. | Dà coraggio sapere | che da una finestra | posso arrivare a libri a lattine di birra a passati amori | e da questi racimolare sogni a sufficienza | per sgattaiolare da una porta sul retro. (da Cambridge, prime impressioni, p. 33)
  • Nato da giovani genitori italiani padre di 17 madre 16, nato a New York Greenich Village 190 Bleecker Street, mia madre l'anno dopo lasciò mio padre non troppo brillante e tornò in Italia, così cominciai vita orfana e quattro genitori adottivi e a 11 anni mio padre si risposò e mi riprese ma tutto andò storto perché due anni dopo scappai e preso fui rispedito via al riformatorio per due anni e rilasciato e tornai a casa e scappai ancora e mandato in osservazione all'ospedale di Bellevue [...]. (da Autobiografia, p. 209)
  • [Sulla Beat Generation] Una generazione è una generazione umana. Beat significa aver dato un calcio a tutte le scorie con l'esperienza, all'improvviso vedere le cose come sono. Beat non significa lo spirito buttato a terra, al contrario, esso è violentemente liberato dalle scorie esterne. (p. 213)
  • L'essere beat può risultare da qualsiasi tipo di esperienza fondamentale, una forma di introspezione, per cui uno si rende conto che nove decimi di tutto ciò che muove e guida l'uomo è...! (p. 214)

Citazioni su Gregory Corso[modifica]

  • Corso è un grande fromboliere di parole, primo chiaro indizio di un poeta, scienziato di pazzeschi periodi linguistici. Egli vuole una superficie ilare di ellissi, improvvisi scarti del più strano fraseggiare raccolto nelle strade della sua mente come "bambini folli dei tappi di gazosa." (Allen Ginsberg)
  • Forse invece di raccontare aneddoti dovrei raccontare come sono cominciate le sue letture. Mi disse che le letture incominciarono in prigione, a diciassette anni, quando fu arrestato nel 1947 per una condanna a tre anni di carcere. Mi raccontò che in prigione aveva molto tempo per leggere. Lesse I Miserabili di Victor Hugo che gli fecero "capire che cos'è il bene", lesse I Fratelli Karamazov e poi Shelley, che gli fece "capire che cos'è la poesia" e lo stimolò a scrivere versi. (Fernanda Pivano)
  • Gregory era un ragazzino duro dei quartieri bassi che crebbe come un angelo sui tetti e che cantava canzoni con la stessa dolcezza di Caruso e Sinatra, ma in parole. "Dolci colli milanesi" riposano nel suo animo rinascimentale, la sera scende sui colli. Stupefacente e bellissimo Gregory Corso, il solo e unico Gregory l'Araldo. Leggete lentamente e vedete. (Jack Kerouac)

Bibliografia[modifica]

Gregory Corso, Poesie: un pianto per l'America del poeta tutto beat, Bompiani, Milano, 1978.

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