Iconoclastia

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Distruzione delle raffigurazioni di Gesù in una miniatura del IX secolo

Citazioni sull'iconoclastia.

  • Il fatto stesso che possediamo tanti capolavori dell'arte è, in sé, un riflesso delle idee cattoliche. L'VIII e il IX secolo videro la diffusione di un'eresia distruttiva chiamata iconoclastia, la quale non ammetteva la venerazione delle immagini, o icone, delle figure religiose. In effetti, l'iconoclastia giunse a rifiutare in modo assoluto la raffigurazione artistica di Cristo e dei santi. Se quell'idea fosse attecchita, i bei quadri, le sculture, i mosaici, le vetrate, i codici miniati e le belle facciate delle cattedrali che hanno dilettato e ispirato occidentali e non occidentali, non sarebbero stati prodotti. Ma l'eresia non poté attecchire, perché andava in direzione diametralmente opposta a quella della comprensione e dell'apprezzamento che i cattolici hanno per il mondo creato. (Thomas Woods)
  • Io ho inteso che alcuni hanno mormorato di me, perché nell'andare a Bethel per celebrare l'ufficio, secondo l'ecclesiastico uso, arrivato in un luogo che si chiama Anablatha, vidi una lampada accesa in un edificio e domandai a che servisse; e mi fu risposto esser quella una chiesa. Vi entrai per pregare; trovai un velo pendente alla porta della chiesa, e che rappresentava il Cristo, o qualche santo forse, non ricordo bene. A tal vista grandemente m'indignai, perché vidi la rappresentazione umana nel luogo santo, contro i precetti delle Scritture, e stracciai il velo. (Epifanio di Salamina)
  • La contesa degl'iconoclasti giovò tuttavia al progresso dell'arte, staccandola da forme rituali, poi che le immagini, considerate quali mezzi d'insegnamento e di decorazione, dovevano conformarsi al sentimento popolare, esprimersi in una favella intesa facilmente da tutti. (Adolfo Venturi (storico dell'arte))
  • Se si rende un culto alla croce, perché vi fu appeso il Cristo, perché non si rende del pari a una barca, perché Egli vi ha predicato, a una mangiatoia, a una capanna, perché vi fu deposto... a un agnello, perché esso è l'agnello di Dio? I dogmatici perversi mangiano gli agnelli che eran vivi, e adorano quelli dipinti sui muri. (Claudio I (vescovo di Torino))

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