Il risveglio del dinosauro

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Il risveglio del dinosauro

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Locandina statunitense

Titolo originale

The Beast from 20,000 Fathoms

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1953
Genere fantascienza
Regia Eugène Lourié
Soggetto Ray Bradbury
Sceneggiatura Lou Morheim, Fred Freiberger
Produttore Hal E. Chester, Jack Dietz
Interpreti e personaggi
Note

Il risveglio del dinosauro, film statunitense del 1953, regia di Eugène Lourié.

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Evans: E così, in due secondi è tutto finito.
    Nesbitt: Jack, quando si tratta di energia atomica non si sa se è finito. Quali saranno gli effetti di tutte queste esplosioni sperimentali, nessuno può saperlo.
    Evans: Neanche gli scienziati, eh?
    Nesbitt: Il mondo esiste da milioni d'anni, ma l'uomo cammina eretto da tempi assai recenti. Mentalmente strisciamo ancora. Quest'esperimento aumenterà le nostre conoscenze, vero Ritch?
    Ritchie: Sicuro! Ad ogni esperimento come questo, mi sembra di aggiungere una parola al primo capitolo di una nuova Genesi.
    Nesbitt: Speriamo che non si tratti invece dell'ultimo capitolo della vecchia!
  • Nesbitt: Una ragazza come lei... paleontologa!
    Hunter: Le sembra una cosa tanto strana?
    Nesbitt: ...dedicarsi a vecchie ossa!
    Hunter: Vecchie ossa? Se nessuno avesse studiato il passato, lei non conoscerebbe l'atomo. Il professore dice che il futuro è il riflesso del passato.
    Nesbitt: Lei ammira molto il professore? Come ne è diventata l'assistente?
    Hunter: Contraddicendolo in continuazione, immagino.
  • Nesbitt: Noi due ci siamo divisi l'eternità: a lei il passato, a me il futuro.
    Hunter: Com'era più semplice il passato!
    Nesbitt: Ma quanto è più fulgido il futuro!

Citazioni su Il risveglio del dinosauro[modifica]

  • Il produttore mi diede la sceneggiatura e disse: "Ci serve il tuo aiuto. Magari a riscriverla. Vuoi leggerla?" La lessi. E loro dissero: "Credi di poterci aiutare?" Dissi di sì, ma che, incidentalmente, questa storia era molto simile a un mio raccontino nel Saturday Evening Post, "The Beast from 20,000 Fathoms". Il produttore restò a bocca aperta, e io realizzai che era il mio racconto e che mi stavano chiedendo di riscriverlo. Non dissi nulla. Non feci discussioni. (Ray Bradbury)
  • Lento e verboso nella 1ª parte, ha i suoi momenti più vispi quando il bestione attacca il faro dove uno scienziato (C. Kellaway) s'immerge nel mare con una batisfera alla sua ricerca e quando, come King Kong, irrompe in Manhattan. Un must per i patiti della SF. (il Morandini)
  • Mi è piaciuta in particolare la scena in cui il mostro attacca il faro e quella in cui salta fuori da una vallata di Manhattan e fa un buco enorme in un edificio. E l'ultima scena sulle montagne russe in fiamme era semplicemente incredibile. (Metal Gear Solid 3: Snake Eater)
  • Occorre comunque subito specificare che Il risveglio del dinosauro non si segnala come un film geniale. Il suo unico pregio è quello della novità. Tuttavia il film si lascia vedere ancora oggi con molto gusto. Possiede infatti una sua grezza forza, un notevole impatto visivo che deriva essenzialmente dagli ottimi effetti speciali realizzati da Ray Harryhausen. Ma non va neppure trascurata la qualità della regia (e della scenografia) di Eugene Lourie, un abilissimo mestierante che, dopo aver allestito i set dei film di Jean Renoir e di Renè Clair, è passato con successo alla regia, specializzandosi, proprio grazie al grande successo de Il risveglio del dinosauro, nella direzione di pellicole di genere fantastico, tra le quali spiccheranno in seguito Il colosso di New York (The Colossus of New York, 1958) e Il drago degli abissi (The Giant Behemoth, 1959). In un certo senso, è proprio la formazione tipicamente europea di Lourie (l’artista è nato in Francia nel 1905), oltre allo straordinario talento di Harryhausen, a far sì che ancora oggi Il risveglio del dinosauro possieda quelle qualità che lo rendono nettamente superiore alle troppe imitazioni successive. (Luigi Cozzi)
  • Ottimi effetti speciali di Ray Harryhausen, specialmente nelle scene finali ambientate in un luna park. (Leonard Maltin)
  • Tecnicamente, i risultati sono ancora artigianali, ma il film - che accosta con un certo estro il fantastico e il quotidiano - la dice lunga sulle inquietudini e le paure dell'epoca. (Il Mereghetti)

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