Julien Offray de La Mettrie

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Julien Offray de La Mettrie

Julien Offray (o Offroy) de La Mettrie (1709 – 1751), medico e filosofo francese.

Citazioni di Julien Offray de La Mettrie[modifica]

  • Se ho perduto i miei giorni nella voluttà, rendimeli, gran dio, perché possa riperderli ancora.[1]

L'uomo macchina[modifica]

  • Dagli animali all'uomo la transizione non è violenta: i veri filosofi ne converranno. Che cos'era l'uomo prima dell'invenzione delle parole e della conoscenza delle lingue? Un animale appartenente alla specie umana, che con molto meno istinto naturale degli altri, di cui allora non si credeva re, si distingueva dalla scimmia e dagli altri animali solo come la scimmia si distingue da questi ultimi, cioè grazie a una fisionomia esprimente maggior discernimento. (pp. 191-192)
  • Malgrado tutti questi vantaggi che l'uomo ha sugli animali, è ancora un onore per lui metterlo nella loro stessa classe. È d'altronde innegabile che fino ad una certa età egli è più animale di loro perché nascendo porta con sé un minore istinto. Qual è l'animale che morirebbe di fame in mezzo ad un fiume di latte? Solo l'uomo. […]
    Egli si nasconde come se si vergognasse di provare il piacere e di esser fatto per la felicità, mentre gli animali si gloriano di essere cinici. Privi di educazione, essi sono privi anche di pregiudizi. (p. 201)
  • Ma guardiamo ora quel cane e quel bambino che hanno entrambi perduto il loro padrone sulla strada maestra. Il bambino piange e non sa a che santo votarsi; il cane, meglio servito dal suo odorato che l'altro dalla ragione, lo ritroverà presto.
    La natura ci aveva dunque fatti per essere inferiori agli animali, o almeno per far meglio emergere con ciò i prodigi dell'educazione, la quale soltanto ci innalza da quel basso livello e ci eleva poi sopra di essi. (pp. 201-202)
  • Non mi si obietti che gli animali sono nella maggior parte esseri feroci, incapaci di sentire il male che fanno. Forse che tutti gli uomini sanno distinguere meglio i vizi e le virtù? […] Gli uni e gli altri possono essere più o meno feroci per temperamento, e lo divengono ancor più a contatto con coloro che lo sono. Ma un animale dolce, pacifico, che vive con altri animali simili e si ciba di alimenti dolci sarà nemico del sangue e della carneficina, e arrossirà nel suo interno per averne versato: forse con questa differenza da noi, che siccome in lui tutto è sacrificato ai bisogni, ai piaceri e ai comodi della vita di cui gode più di noi, i suoi rimorsi non sembra debbano essere altrettanto vivi dei nostri, perché noi non abbiamo le loro stesse necessità. L'abitudine smussa, e forse soffoca, sia i rimorsi che i piaceri. (p. 204)

Citazioni su Julien Offray de La Mettrie[modifica]

  • Da La Mettrie in poi è la macchina a diventare sempre più il metro di interpretazione dell'umano. (Adriano Pessina)

Note[modifica]

  1. Da L'art de jouir. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X

Bibliografia[modifica]

  • Julien Offray de La Mettrie, L'uomo macchina, in Opere filosofiche, a cura di Sergio Moravia, Laterza, Bari, 1992.

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