Madeleine Delbrêl

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Madeleine Delbrêl (1904 – 1964), scrittrice e mistica francese.

Citazioni di Madeleine Delbrêl[modifica]

Citato in Robert Masson, Madeleine Delbrêl. Basterebbe credere

traduzione di B. Gabutti, Paoline, 2008.

  • Basterebbe credere che Dio esiste per far sì che donargli la nostra vita non sia peccare per eccesso ma per insufficienza.
  • Ci sono persone che si divertono e che uccidono il tempo, nell'attesa che il tempo le uccida.
  • Ciò contro cui mi ribello è un sedicente diritto alla giovinezza eterna.
  • Ho paura del sonno del silenzio eterno.
  • Il marxismo non è il ritorno alla salute di un proletariato malato. È il peccato sociale di cui la miseria proletaria ha permesso la nascita.
  • In ogni passaggio epocale, sembra proprio che il Signore abbia voluto dare ad alcuni la vocazione di vivere il suo vangelo a partire dal testo, facendo sì che la loro carne ed il loro sangue fossero come l'edizione provvidenzialmente destinata agli uomini del loro tempo.
  • L'amore senza sofferenza si riduce all'amore per noi stessi.
  • La nostra marcia verso la vita eterna dovrebbe essere la vera giovinezza del mondo.
  • La solitudine mio Dio non consiste nel fatto che siamo soli, ma che tu sei presente. Infatti di fronte a te tutto muore o si trasforma in te.
  • Parlavano di Cristo come se fossero sul punto di offrigli una sedia per sedersi.
  • Salvare il mondo non significa offrirgli la felicità, ma dare un senso alla sua sofferenza e regalargli una gioia che nessuno potrà sottrargli.
  • Tutto il resto passerà, ma continueranno a durare per la vita eterna le gocce di sangue della carità spremute dalle circostanze, dove si muovono gli angeli di Dio.
  • Vite che credono sono vite che bruciano.

Comunità secondo il Vangelo[modifica]

  • Essere degli isolotti di residenza divina.
  • Gli ambienti strettamente umani, che sono gli ambienti senza fede in cui noi viviamo, dovrebbero far nascere in noi una sete inestinguibile di soprannaturale.
  • I testimoni sono resi tali da colui che li inabita.
  • La solitudine a cui noi cristiani non siamo stati preparati, è quella della nostra condizione di credenti, fra masse nelle quali la nostra fede, di per sè, ci imponeva un deserto.
  • Nulla rifiutare ad uno sconosciuto di quanto daremmo ad un fratello secondo la carne.
  • Per noi l'efficacia esiste nel momento in cui applichiamo la legge dell'amore.
  • Questa vita ha una grande fortuna: quella di poter accettare il messaggio evangelico di umiltà, di nascondimento, di annullamento, in tutta la sua abissale profondità.
  • Sapere che un attimo di vita carico di fede, anche se privo di ogni azione, di ogni espressione visibile, possiede una forza di valorizzazione, una potenza vitale che tutte le nostre povere azioni umane non potrebbero sostituire.
  • Se il mondo non ci servisse per risalire verso il cielo o a tuffarci nella misericordia, vorrebbe dire che non saremo capaci di valerci di quella sorta di Sacramento che esso contiene.
  • Votarsi all'insicurezza dell'essenziale.

Il piccolo monaco[modifica]

  • Gesù, dappertutto, non ha cessato d'essere inviato.
  • Le pazienze, queste briciole di passione, che hanno lo
    scopo di ucciderci lentamente per la tua gloria, di
    ucciderci senza la nostra gloria.
  • Tutti saranno quelli che egli è venuto a cercare.

La gioia di credere[modifica]

  • La fede è una luce nera.
  • L'amore di Dio, quando brucia, produce della cenere: è l'umiltà.
  • Se noi fossimo gente di fede potremmo consegnare allo Spirito tutte le azioni della giornata, qualunque siano: le trasformerebbe in vita.
  • Cristo nulla ci dà di essere e nulla ci dà da fare che non attenga, ad un tempo, sia alla carità sia all'unità.
  • È necessario riflettere molto, ma in ogni caso è necessario pregare molto di più di quanto si rifletta.
  • La preghiera richiede il tempo per ciò che essa deve fare con del tempo: essere grida, sguardo, energia, strumento in ogni attività in cui deve intervenire.
  • Pregare non è essere intelligenti ma presenti.

Noi delle strade[modifica]

  • C'è gente che Dio prende e mette da parte. Ma ce n'è altra che egli lascia nella moltitudine, che non «ritira dal mondo». È gente che fa un lavoro ordinario, che ha una famiglia ordinaria o che vive un'ordinaria vita da celibe. Gente che ha malattie ordinarie, e lutti ordinari. Gente che ha una casa ordinaria, e vestiti ordinari. È la gente della vita ordinaria. Gente che si incontra in una qualsiasi strada. Costoro amano il loro uscio che si apre sulla via, come i loro fratelli invisibili al mondo amano la porta che si è richiusa definitivamente sopra di essi. Noialtri, gente della strada, crediamo con tutte le nostre forze che questa strada, che questo mondo dove Dio ci ha messo è per noi il luogo della nostra santità. Noi crediamo che niente di necessario ci manca. Perché se questo necessario ci mancasse, Dio ce lo avrebbe già dato.
  • Il silenzio non ci manca, perché lo abbiamo. Il giorno in cui ci mancasse, significherebbe che non abbiamo saputo prendercelo. Tutti i rumori che ci circondano fanno molto meno strepito di noi stessi. Il vero rumore è l'eco che le cose hanno in noi. Non è il parlare che rompe inevitabilmente il silenzio. Il silenzio è la sede della Parola di Dio, e se, quando parliamo, ci limitiamo a ripetere quella parola, non cessiamo di tacere. I monasteri appaiono come i luoghi della lode e come i luoghi del silenzio necessario alla lode. Nella strada, stretti dalla folla, noi disponiamo le nostre anime come altrettante cavità di silenzio dove la Parola di Dio può riposare e risuonare. In certi ammassi umani dove l'odio, la cupidigia, l'alcool segnano il peccato, conosciamo un silenzio di deserto e il nostro cuore si raccoglie con una facilità estrema perché Dio vi faccia squillare il suo nome: «Vox clamans in deserto».
  • I nostri passi camminano in una strada, ma il nostro cuore batte nel mondo intero.
  • Non importa che cosa dobbiamo fare: tenere in mano una scopa o una penna stilografica. Parlare o tacere, rammendare o fare una conferenza, curare un malato o battere a macchina. Tutto ciò non è che la scorza della realtà splendida, l'incontro dell'anima con Dio rinnovata ad ogni minuto, che ad ogni minuto si accresce in grazia, sempre più bella per il suo Dio.
  • Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni.

La solitudine[modifica]

  • Il silenzio è talvolta tacere, ma è sempre ascoltare.
  • In ognuno, c'è qualcosa che non sarà mai compreso da nessuno. Questo qualcosa è la causa stessa della nostra solitudine, della solitudine che ci è connaturale. È questa solitudine rudimentale che dobbiamo accettare in primo luogo.
  • Molte tristezze umane sono solitudini. Se rendiamo a Dio l'onore della nostra gioia, è perché tutte le nostre solitudini saranno state colmate da lui.
  • Sappiamo parlare o tacere, ma non sappiamo accontentarci delle parole necessarie. Oscilliamo senza posa tra un mutismo che affossa la carità e una esplosione di parole che svia la verità.

Citazioni su Madeleine Delbrêl[modifica]

  • Madeleine mi ha portato ad una specie di nuova conversione. Ho percepito più chiaramente fino a che punto proprio lei è ciò che lei stessa affermava di Giovanni XXIII e Paolo VI: una guida che Dio ci dà per inaugurare un tempo nuovo, per camminare su suoli sconosciuti. (Jacques Loew)

Bibliografia[modifica]

  • AA. VV., La solitudine, AVE, Roma, 1966.
  • Madeleine Delbrêl, Comunità secondo il Vangelo, Gribaudi Editore, Milano, 1996.
  • Madeleine Delbrêl, Il piccolo monaco, Gribaudi Editore, Milano, 1990.
  • Madeleine Delbrêl, La gioia di credere, Gribaudi Editore, Milano, 1997.
  • Madeleine Delbrel, Noi delle strade, Gribaudi Editore, Milano, 1995.

Note[modifica]


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