Mats Wilander

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Mats Wilander

Mats Wilander (1964 – vivente), allenatore di tennis ed ex-tennista svedese.

Citazioni di Mats Wilander[modifica]

  • Andy ha le migliori mani dai tempi di McEnroe, può fare cose che gli altri non possono.[1]
  • [Nel 2002] Ci sono i cicli, si cavalca l'onda, siamo nella parte bassa, ma la risalita è possibile. Dai 25 colpi di Connors per fare un punto siamo passati all'uno-due di Sampras, con 20 ace almeno a partita, e ora abbiamo un gioco troppo veloce per avere delle personalità. L'unico competitivo ad altissimo livello, nella proporzione tennis-attitudine, è Hewitt. Che, come Borg, non ha un colpo-base, ma sa far tutto e vince di testa.[2]
  • Il problema è sempre lo stesso. Anche quelle volte in cui Roger batte Rafa tennisticamente non lo batte mai mentalmente. Perché una volta Roger possa sperare di vincere bisognerà che gli faccia ancora più male nella prima mezz'ora. Gli deve fare così male mentalmente da trasmettergli questo (duro) messaggio: "Giochi come una merda! Io ti faccio vedere come si gioca a tennis, tutti i colpi che non hai, e ti farò un culo così".[3]
  • In Svezia avevano deciso che io fossi una specie di reincarnazione di Borg. Non era per niente vero. L'affermazione di Stefan, e di Nystroem, Jarryd e gli altri, mi ha permesso di respirare, di essere me stesso.[4]
  • L'omogeneità del gioco diventa come il traffico all'ora di punta. L'uno annulla l'altro, ma c' è subito il prossimo che pensa: "Se c'è riuscito lui posso farcela anch'io". E quindi c'è un ricambio dei secondi, ma il gioco rimane noioso.[2]
  • Marat è sincero, naturale, umano, un ottimo ragazzo e un ottimo personaggio per lo sport.[5]
  • [In occasione del suo ritorno] Mi interessa scoprire se sono ancora competitivo. A tratti mi sento come se stessi giocando il match più importante della mia vita e poi mi chiedo se ha senso quello che sto facendo. Magari domani mi stufo e smetto di giocare.[6]
  • Mi sembra di giocare nel cortile di casa.[7] [riferito agli US Open, per via della vicinanza della sua villa a New York]
  • Non credo si possa commentare il tennis se non lo si è mai giocato a livello agonistico.[8]
  • Non sono Borg due, sono Wilander uno! [9]
  • [Sui campi in erba] Oggi è come cemento, io la metterei sintetica, velocissima, per mantenerla unica e per costringere i giocatori a non dimenticare il servizio- volée. E quindi uscire dall'inscatolamento che sembra la regola ormai di tutte le organizzazioni: dall'ATP coi tennisti alla Pga coi golfisti. Invece di promuovere il gioco promuovono se stessi.[2]
  • Roger è il migliore di tutti i tempi. Va sottolineato che l'attuale periodo è il "peggiore" di tutti i tempi per i tennisti. Ci sono molti giocatori forti nella classifica top 15. Il suo periodo ha cominciato a scemare quando Nadal è esploso. Oggi, i duelli tra Roger e Rafa sono impressionanti. Tuttavia, se si guardano le statistiche, Roger è il più grande giocatore della storia.[10]
  • Sono pochi i match femminili in cui un break può definirsi decisivo. Quindi il rischio di subire un break è molto meno avvertito, meno sofferto...[8]
  • [Sul tennis nel 2002] Tutti rispondono e passano meglio, il gioco è diventato più facile con queste racchette e quindi i livelli si sono avvicinati. La differenza la fa l'attitudine, il cuore.[2]
  • [Su Roger Federer nel 2004] Vorrei essere nei suoi panni per un giorno per capire cosa si prova nel giocare in quella maniera.
I'd like to be in his shoes for one day to know what it feels like to play that way.[11]

Citato in Borg vs. McEnroe. La più grande rivalità del tennis moderno

Di Malcolm Folley, traduzione di Chiara Basso, Effepi Libri, 2006. ISBN 0-7553-1360-7

Mats Wilander, vincitore al Roland Garros
  • McEnroe al di fuori del campo era molto più dolce di quanto immaginava la gente; di quanto pensavo io. Non credo ci siano state così tante persone nella storia del tennis a essere state perdonate così tante volte dagli avversari quanto lo fu McEnroe. (p. 12)
  • Per noi Bjorn era la persona più famosa al mondo e forse, a un certo momento, lo fu davvero. Solo Mohammed Alì poteva vantare una fama altrettanto grande – e la lista comprende i presidenti degli Stati Uniti e tutti i primi ministri. (p. 18)
  • In uno sport come il tennis Bjorn con i suoi capelli lunghi e la sua fascia stretta attorno al capo, ti faceva venir voglia di assomigliare a lui. Il tennis è uno sport molto piacevole da guardare in televisione, ma prima di Bjorn i giocatori ricordavano ai telespettatori il padre o lo zio, o avevano l'aspetto dei figli di papà. Bjorn non aveva l'aspetto di un figlio di papà, né sarebbe passato per lo zio di chicchesia. (p. 19)
  • Avevamo subito il lavaggio del cervello ed eravamo convinti che Borg avrebbe vinto ancora a Wimbledon. Era impossibile per noi immaginare che potesse perdere. (p. 38)
  • Quando McEnroe fece la sua comparsa, Borg si rese conto che c'era qualcuno in grado di batterlo e non fu facile per lui. A Bjorn, naturalmente, piaceva giocare, ma giocare per vincere. Non credo che giocasse semplicemente per migliorare. Lui faceva quello che sapeva fare ed era semplicemente migliore di chiunque altro. (p. 48)
  • Secondo me è fuori discussione che Borg vada posto in una categoria superiore. Io lo metto più in alto di tutti; per me è lui il numero uno di tutti i tempi. [...] Borg resta il migliore perché per un periodo il suo dominio fu incontrastato. Nessuno ha mai dominato uno sport come ha fatto lui o almeno è così che io vedo le cose. Lui perdeva raramente, davvero raramente e quando perdeva c'era una ragione, una buona ragione. (p. 297)

Citazioni su Mats Wilander[modifica]

  • Dacché Robin Soderling si è fermato per via della sua mononucleosi il tennista svedese più forte oggi è decisamente Enqvist nonostante i suoi 38 anni e forse Edberg è il n. 2 e metterei Wilander a n. 3. Se mi allenassi seriamente penso che potrei essere il n. 4 e forse Bjorn Borg potrebbe essere il n. 5![12] (Thomas Johansson)
  • Lo svedese è stato un numero uno assolutamente nobile, senza peraltro eccelse qualità tecniche. Non troviamo infatti, nulla di eccezionale in quello che sapeva fare, al di fuori forse, del suo rovescio lungolinea. Ricordiamo di lui le sue grandi qualità motorie e soprattutto la capacità di colpire la palla sempre al momento giusto. Un giocatore tutto sommato completo che ha saputo migliorarsi con il passare del tempo. (Roberto Lombardi)
  • Non mi pare giusto che voi giornalisti parliate sempre di noi chiamandoci gli svedesi. Siamo tutti diversi, il nostro è un paese lungo come l'Italia. Non credo di avere molto in comune con un tipo come Mats Wilander: ho addirittura abbandonato il rovescio a due mani per non somigliargli. (Stefan Edberg)
  • Pallettaro, pallettaro, pallettaro. Lento, soporifero, meditabondo. Tic tac, tic tac, tic tac. Ronf. Un Borg senza Borg. Uccise Leconte a suon di prime palle. Devastò l'estetica lungo tutto l'arco della sua carriera. Sembrava imperturbabile. Poi la vita gli chiese pegno, andò tutto in cortocircuito (come per Borg) e addio. (Andrea Scanzi)
  • Secondo soltanto al suo connazionale Borg per doti podistiche, imbattibile oltre le quattro ore di gioco, ebbe l'intelligenza di alternare ad un nativo rovescio bimane un gesto ad una sola mano. Mancato il poker nel 1988 per inadeguatezza all'erba, parve appagato da quella grande stagione, e si lasciò sedurre da divagazioni oppiacee. (Gianni Clerici)

Note[modifica]

  1. Citato in Marco Sicolo, L'hanno detto i Campioni, Ubitennis.com, 19 giugno 2008.
  2. a b c d Citato in Vincenzo Martucci, McEnroe: «Manca la fantasia», Gazzetta dello Sport, 4 luglio 2002.
  3. Citato in Ubaldo Scanagatta, I tennisti dicono la loro. E voi?, Ubitennis.com, 8 giugno 2011.
  4. Citato in Edberg-Wilander, "rivali" svedesi, quei due gentiluomini al Masters, Repubblica.it, 19 maggio 2009.
  5. Citato in Vincenzo Martucci, Safin, il bello del talento, Gazzetta dello Sport, 31 gennaio 2005.
  6. Citato in Il tennista che visse due volte, Corriere della Sera, 21 gennaio 1994.
  7. Citato in Il tennista che visse due volte, Corriere della Sera, 21 gennaio 1994.
  8. a b Dall'intervista Wilander: "Sock batterà il tuo Cipolla" di Ubaldo Scanagatta, Ubitennis.com, 30 agosto 2012.
  9. Citato in Pietro Farro, Il tennis è un grattacielo: storie in punta di racchetta, Effepi Libri, 2005, p. 47. ISBN 88-6002-001-8
  10. Citato in Mats Wilander dichiara che Roger Federer è il miglior giocatore di tutti i tempi, Livetennis.it, 16 dicembre 2010.
  11. (EN) Citato in René Stauffer, The Roger Federer Story: Quest for Perfection, New Chapter Press, 2007, p. 240. ISBN 0942257391.
  12. Al momento dell'intervista, Edberg ha 46 anni, Wilander 48 e Borg 56. Johansson vuole sottolineare così la crisi del tennis svedese.

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