Non è mai troppo tardi

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Non è mai troppo tardi

Immagine The bucket list.svg.
Titolo originale

The Bucket List

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2007
Genere drammatico
Regia Rob Reiner
Sceneggiatura Justin Zackham
Produttore Craig Zadan, Neil Meron, Rob Reiner
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Non è mai troppo tardi, film statunitense del 2007 con Jack Nicholson e Morgan Freeman, regia di Rob Reiner.

Incipit[modifica]

Edward Perriman Cole è morto in maggio. Era domenica, di pomeriggio e nel cielo non c'era una nuvola. È difficile capire il valore della vita di una persona, c'è chi dice che viene misurato da quelli che gli sopravvivono, qualcuno crede che si possa misurare nella fede, qualcuno dice nell'amore, altri dicono che la vita non ha proprio senso. Io? Io penso che uno misura se stesso in base alle persone che si sono misurate su di lui. Quello che posso dirvi è che in base a qualunque misura Edward Cole ha vissuto i suoi ultimi giorni sulla Terra con più intensità di quanto la maggior parte della gente riesce a spremere da un'intera vita. Io so che quando è morto i suoi occhi erano chiusi ma il suo cuore era aperto. (Carter)

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Adoro l'odore della chemio la mattina.[1] (Edward)
  • Hanno fatto un sondaggio una volta, hanno chiesto a mille persone se potendo avrebbero voluto sapere in anticipo la data della loro morte. Il novantasei per cento disse di no. Io mi sono sempre sentito vicino al quattro per cento: pensavo che sarebbe stato liberatorio sapere quanto tempo avevo a disposizione. Ma devo riconoscere che non è così. (Carter)
  • Le stelle, una delle cose riuscite di più. (Carter)
  • La vita mi ha insegnato che il novantacinque per cento delle persone è sempre in errore. (Edward)
  • Tom, tre cose da tenere a mente quando invecchi: approfitta sempre di un bagno, non sprecare mai un'erezione e non fidarti mai di una scoreggia. (Edward)
  • Caro Edward, In questi ultimi giorni, ho cercato senza riuscirci di decidere se scriverti o no questa lettera. Alla fine ho capito che se non l'avessi fatto me ne sarei pentito, perciò ecco qua. Lo so che ci siamo lasciati in termini non proprio idilliaci, non era certo il modo che volevo che finisse il nostro viaggio, penso che la colpa sia mia e per questo ti chiedo scusa. Però francamente se potessi lo rifarei. Virginia ha detto che alla partenza ero uno sconosciuto e al ritorno un marito, questo lo devo a te. Non c'e modo che io possa ripagarti per tutto quello che hai fatto per me, perciò anziché provarci, ti chiederò di fare ancora una cosa per me: trova la gioia nella tua vita. Una volta, hai detto di non essere come gli altri, be', questo è vero, tu di certo non sei come gli altri, però ogni altro è come ognuno di noi. Il mio pastore dice sempre le nostre vite sono ruscelli che confluiscono tutti nello stesso fiume, verso le cascate nelle quali, oltre la foschia si trova il paradiso. Trova la gioia nella tua vita, Edward. Mio caro amico, chiudi gli occhi e lasciati trasportare dal fiume fino a casa. (Carter) [lettera finale]
  • Buon pomeriggio, mi chiamo Edward Cole, io... io non so cosa si usa dire in queste occasioni perché sinceramente io... ho sempre cercato di evitarle. Io posso solo dire che gli volevo bene e che mi manca. Carter ed io abbiamo visto il mondo insieme, il che è sorprendente se si pensa che solo tre mesi fa eravamo due perfetti sconosciuti. Io spero che non sia egoistico da parte mia ma gli ultimi mesi della sua vita sono stati i migliori della mia. Lui mi ha salvato la vita senza che io me ne rendessi conto. Sono profondamente fiero che un uomo come lui abbia ritenuto che io fossi degno di essere suo amico. In definitiva, credo si possa dire che ci siamo dati un po' di gioia a vicenda, perciò un giorno quando anch'io andrò in qualche luogo di riposo finale, se dovessi svegliarmi davanti a un certo cancello, spero che Carter sia lì a garantire per me e a darmi qualche dritta per l'aldilà. (Edward) [durante il funerale di Carter]

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Edward: È proprio brutta?
    Carter: La chemio? [Edward annuisce] No, che brutta! Se non le dispiace vomitare in continuazione, vedersi annerire le vene e sentirsi come se le ossa fossero di napalm, è una passeggiata.
  • Carter: Allora tu in che cosa credi?
    Edward: Io sono contro ogni credenza!
    Carter: Niente Bing Bang? Niente Teoria del Caso?
    Edward: Si vive e si muore e le ruote della giostra continuano a girare.
    Carter: E se invece fossi in errore?
    Edward: Magari fossi in errore: se sono in errore, io vinco.
  • Carter: Sai, gli antichi egizi avevano una bellissima credenza sulla morte. Quando le anime si presentavano in paradiso gli Dei gli facevano due domande, a seconda di come rispondeva venivano ammessi o no.
    Edward: D'accordo, abbocco, quali domande?
    Carter: Hai trovato la gioia nella tua vita? [Edward è quasi infastidito] Devi rispondere.
    Edward: Io?
    Carter: Sì!
    Edward: Rispondere alla domanda, se ho trovato la gioia nella mia vita?
    Carter: Sì!
    Edward [sospirando]: Sì...
    Carter: La tua vita ha portato gioia agli altri?
    Edward: Ehm... le domande come queste, io non... non so che dire... non so con quale metro gli altri misurano la... chiedilo a loro?
    Carter: Io lo chiedo a te!

Explicit[modifica]

Edward Perriman Cole è morto in maggio. Era domenica, di pomeriggio e nel cielo non c'era una nuvola. Aveva ottantun anni. Neanche adesso posso dire di capire il valore della sua vita, però posso dire questo: so che quando è morto i suoi occhi erano chiusi e il suo cuore era aperto e sono abbastanza sicuro che è soddisfatto del luogo del suo riposo finale, perché è stato sepolto sulla nostra montagna e perché la cosa è vietata dalla legge. (Carter) [voce fuori campo]

Note[modifica]

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