Pete Sampras

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Pete Sampras

Petros "Pete" Sampras (1971 – vivente), ex-tennista statunitense.

Citazioni di Pete Sampras[modifica]

  • Andre che annuncia il ritiro è veramente la fine di un'era. Agassi è stato uno dei migliori contro cui abbia mai giocato e mi ha reso un tennista migliore. La sua longevità sportiva e il desiderio di competere ai massimi livelli sono stati ammirevoli. Ha dato moltissimo al nostro sport e sarà rimpianto. [1]
  • Aspettare Wimbledon è come aspettare il Superbowl. I giorni passano e l'adrenalina cresce. Quando entro in campo, mi sento a mio agio come a casa mia. Certo, la prima volta ero nervoso, emozionato. Oggi non più: il centrale è piccolo, intimo, puoi guardare le persone negli occhi. È una sensazione che mi piace e che non baratterei con nessun'altra al mondo. Ho come l'impressione che il mondo mi stia osservando. E mi piace. [2]
  • [Nel 2006] Be', credo che quando guardo Roger, voglio dire, io sono un suo fan. Sono un fan di come lui gioca, che dire di lui... È un uomo di classe dentro e fuori dal campo. È divertente da guardare. Per non parlare della sua abilità atletica, di ciò che è capace di fare in corsa. Può battere ogni record tennistico lì fuori e lo farà.
Well, I think when I look at Roger, I mean, I'm a fan. I'm a fan of how he plays, what he's about... he's a class guy on and off the court. He's fun to watch. Just his athletic ability, what he's able to do on the run. I think he can and will break every tennis record out there.[3]
  • [Nel 2001] Ci sono dei ragazzi di qualità in arrivo ma questo è speciale. Roger gioca bene dappertutto, come me. Come me non si emoziona mai troppo ed è uno splendido atleta.[4]
  • [Su Marcelo Ríos, numero 1 nel marzo 1998] Come puoi essere il numero 1 senza nemmeno aver vinto uno Slam?[5]
  • Devo lottare contro due avversari, quello che sta di là dalla rete, e l'età. E sono meno veloce. Hanno capito che sono battibile, ci provano tutti.[6]
  • È un peccato che a Wimbledon non si veda più il serve & volley.[7]
  • [Nel 2012 su Milos Raonic] Ha un gran servizio, si muove bene, ha un ottimo senso della competizione e sta acquisendo sempre maggiore esperienza. Ho giocato un'esibizione con lui in Canada e ogni volta che serviva pensavo: "Wow!". Si tratta di un'arma davvero importante in questo sport, di certo lo aiuta essere così alto e avere quella velocità di esecuzione. Senza dimenticare il coraggio che mostra nel giocare una seconda così efficace.[8]
  • Il mio rovescio a due mani non era semplicemente un buon colpo, era il mio miglior colpo. Abbandonarlo è stato difficile, frustrante e rischioso.[9]
  • [Su Federer] [...] il suo fisico sembra sopportare il tennis meglio di quanto abbia fatto il mio. È davvero sorprendente come riesca a essere costante e motivato, settimana dopo settimana, malgrado tutto quello che ha già raggiunto. Per me è stato sempre più difficile, ma lui non sembra nemmeno accorgersene.[10]
  • [Nel 2012 su Raonic] La cosa che mi piace di Milos è che è disposto a giocare il serve & volley, cercando di essere aggressivo. Una cosa è avere un gran servizio, un'altra è essere aggressivo con esso, anche nel tennis di oggi dove tutti restano dietro la linea di fondo. Bravo ragazzo e ottimo atteggiamento.[8]
  • La sensazione di giocare un grande match è incredibilmente eccitante. Tutti sanno quanto sia dura provare una sensazione così intensa nella vita reale. Guardate Michael Jordan che sta programmando un suo ritorno. È come una dipendenza.[5]
  • Le rivalità ravvivano l'atmosfera e migliorano anche il rendimento, richiamando anche chi in genere non segue il tennis. E questo manca al nostro sport e mancherà ancora di più negli anni perché spuntano sempre nuovi giocatori di alto livello. Mentre 10 – 15 anni fa c'erano quei due – tre che spiccavano.[11]
  • [Sulla finale persa degli US Open 1992] Mi ha fatto capire come ci si sente male a perdere la finale di uno Slam. Come alla gente interessi solo il giocatore il cui nome viene inciso sul trofeo.[12]
  • Nelle interviste non sono David Letterman. E in campo sono molto con me stesso, concentrato al massimo, e così resterò: com'era anche Borg. E, se Stich dice che ho successo perché mi dedico solo al tennis e tralascio la vita, gli rispondo che quando smetterò, a 30-35 anni, avrò il resto della mia vita per fare quello che voglio. E non avrò rimpianti.[11]
  • Non mi sento un ragazzo degli anni Novanta. Sono più un tipo da anni Cinquanta.[13]
  • [Su Lleyton Hewitt] Non sono il primo che ha dei problemi contro di lui, è un gran combattente e rimanda indietro tante di quelle palle che ti fa andare in tilt. Perché hai l'impressione di dominare lo scambio e poi, all'improvviso, se ne viene fuori che non t'aspetteresti mai, figurati sulla sua superficie preferita, con quelle gambe che ha. E così dopo aver cercato con pazienza l'occasione per andare a rete, cambi gioco, provi a giocare più profondo per mettergli pressione e, visto che non funziona neppure quello perché lui ha sempre la risposta giusta, snaturi il tuo sistema, come ho fatto io dopo il primo set, e cerchi, ancora invano, di prendere più spesso possibile la rete. Se giocherà così anche in finale, sarà ben difficile batterlo, chiunque si troverà davanti.[14]
  • Non starò qui seduto a dirvi sono il più grande di sempre. Avete mai sentito Laver dire una frase del genere?[9]
  • Novak ha la mente dalla sua, è molto molto forte da quel punto di vista, soprattutto quando gioca con avversari del suo livello. Poi ha una grande difesa, corre bene e tecnicamente ha ancora dei margini di miglioramento sul piano tecnico.[15]
  • Paul è bravissimo nel capire il carattere delle persone, lui capiva la mia personalità e sapeva cosa dire. Annacone sa come ragiona un grande campione. È intelligente e sa cosa dirti. Non troppe informazioni, ma quanto basta per avere un buon piano di gioco per la partita. Inoltre sa perfettamente cosa gli avversali non vogliano che tu faccia. Ha lavorato con persone diverse come Andre [Agassi], Roger [Federer] e me; è un camaleonte, questo fa di lui un grandissimo allenatore.[16]
Sampras nel 2008
  • [Nel 2001] Quando do il meglio di me stesso può battermi soltanto Agassi. I giovani sono molti bravi, ma non mi fanno paura. Il mio obiettivo resta il successo al Roland Garros. Ho vinto tutto: posso farcela anche lì. Questa è e rimane la sfida più grande della carriera.[2]
  • Quando perdo sono distrutto. Mi ci vogliono settimane per riprendermi. Certe volte mi sento così debilitato che riesco appena ad alzarmi dal letto. Mi fa più male adesso di 10 anni fa. Credo che sia un bene, perché significa che ci tengo ancora.[17]
  • [Su Marat Safin] Questo fenomeno ha giocato un tennis che non conoscevo, mi ha sommerso, ha fatto quel che voleva di me, come non immaginavo, come non pensavo possibile.[18]
  • [Su Lleyton Hewitt] Questo ragazzo ha la miglior risposta in circolazione, un servizio in continuo miglioramento. È un grande giocatore e lo vedrete competere per la vittoria su questi campi nei prossimi 10 anni.[19]
  • Roger è un tennista straordinario. È semplicemente fenomenale come ha sviluppato il suo talento, e con quale costanza. Inoltre ha fatto molto a livello umano per il tennis e lo sport in generale. Anche il suo comportamento è encomiabile. Ammiro i suoi modi cortesi e sono felice di essere suo amico.[10]
  • [Nel 2002] Sento di avere ancora uno Slam dentro di me.[20]
  • So benissimo cosa sta passando per la testa e il cuore di Federer. Nel suo intimo è convinto di essere il più forte al mondo e di vincere altri grandi tornei. Glielo dico perché so cosa passa per la testa ai grandi campioni. La gente normale non può capire questa mentalità. Ma ha un valore inestimabile e Roger la possiede.[10]
  • [Nel 2012] So che John è sempre più a suo agio lì fuori ma per vincere un torneo importante ci vuole un atteggiamento di un certo tipo, occorrono nervi saldi e non aver paura di stancarsi. Penso che John si stia avvicinando a questo tipo di mentalità e potrebbe costituire una sorpresa. Sta credendo di più in se stesso. Ovviamente ha un servizio che gli facilita le cose e che gli permette di giocarsi le sue chances in ogni match.[8]
  • Solo la gente sapesse quanto ho faticato per fare in modo che sembrasse un gioco da ragazzi.[17]
  • Solo quando gioco contro Andre riesco a raggiungere il massimo, perché tira fuori il meglio del mio tennis.[21]
  • Sono dove sono perché sono cresciuto con le racchette di legno. Penso che i bambini dovrebbero giocare con racchette di legno fino ai quattordici anni. È l'unico modo per imparare a controllare i colpi. La graffite, la potenza, tutto questo viene dopo.[5]
  • [Su Federer nel 2007] Sono un appassionato del suo gioco, del suo temperamento, del modo in cui gestisce se stesso dentro e fuori al campo. Mi immagino come giocherei con lui. Ora che sono seduto sul mio divano a guardare, ho solo da ammirare le cose che è in grado di fare. Lui è un giocatore molto dinamico, fa grandi cose da entrambi i lati del campo, può venire a rete se deve, e ha una prima di servizio abbastanza potente. Ha tutte le caratteristiche. Non c'è davvero niente che non possa fare. Semplicemente lo adoro. Lui solo fa sembrare facile tutto. Lui è una persona affabile, un grande atleta.
I'm a fan of his game, his temperament, the way he handles himself on and off the court. I do picture myself how I would play him. Now that I'm sitting on my couch watching, I just kind of marvel at the things he's able to do. He's a great mover, does great things off both sides of the court, can come in when he has to, and has a pretty big first serve. He has the whole package. There's really nothing he can't do. I just love it. He just makes it look easy. He's smooth, a great athlete.[22]
  • [Nel 2012] Tsonga mi ricorda il Djokovic di qualche anno fa, gli basta perdere la concentrazione per qualche minuto per veder scivolare via il set. Credo che Tsonga abbia mostrato sprazzi di grandezza. Credo che custodisca un grande talento.[8]
  • Venivo dalla California, dove l'erba è sui campi da golf o nei parchi pubblici. Andai in campo e non ci capii niente: la palla schizzava via troppo veloce, il rimbalzo era irregolare, ero sempre troppo in anticipo o troppo in ritardo. Per i primi tre anni, a Londra non mi divertii affatto.[2]

Citazioni su Pete Sampras[modifica]

  • Devi credere in Dio per fargli un break! (Magnus Larsson)
  • Dicono che non ho sfruttato al meglio il mio talento. Ma sono più orgoglioso di essere stato N. 2 del mondo dietro a Sampras che N. 1 davanti a una massa di pallettari. (Goran Ivanišević)
  • [Nel 1990] È davvero nata una nuova stella del tennis mondiale, ed è splendido che giochi un bel tennis, piacevolissimo e vario [...]. Perderà qualche partita sulla terra, ma sul cemento e sull'erba sarà uno spauracchio per tutti. (Ubaldo Scanagatta)
  • È un chiaro segno di una nostra decadenza morale il fatto che Sampras sia stato considerato noioso in tutti questi anni. Non c'è niente di noioso in una così illimitata ambizione o nella maggior grandezza di tutti i tempi. E non c'è niente di noioso nemmeno in un ragazzo che così testardamente va oltre i tempi e la cultura, per rimanere un campione raffinato in questa epoca di egocentrici e di comportamenti rozzi. (Sally Jenkins)
Pete Sampras nel 1992
  • Fu, la sua, la potenza più esplosiva del tennis contemporaneo, certo incoraggiata, sulla battuta, dal perfezionamento e dall'ampliamento dell'area delle racchette in grafite. Fortunato nell'incontrare un grande allenatore dilettante, il dottor Fisher, che lo costrinse ad un rovescio a una mano, tanto più adatto per le discese a rete. Incredibilmente capace di condividere la sua vita sportiva con un'ereditaria anemia mediterranea, non trovò tuttavia, come altri attaccanti quali Connors, Becker, Lendl, la regolarità per affermarsi nel più duro dei tornei, sulla più lenta delle superfici: il Roland Garros. È questa, nonostante il suo record negli Slam, la lacuna che impedisce di classificarlo come il migliore di tutti i tempi. (Gianni Clerici)
  • Gli anni Novanta sono di altri due artisti: Pete Sampras, che è un cigno, grande battuta e grande volée, un sorriso da serve and volley, e Andre Agassi, che è un macigno, un colosso di coraggio, ribelle di natura, grande risposta, più rapida della luce. (Gian Luca Favetto)
  • Ho ancora in mente l'immagine di Pete Sampras col trofeo di Wimbledon tra le braccia. Questa è una delle immagini presenti nella mia testa che sono rimaste lì per tutto l'arco della mia carriera e che mi hanno spinto a diventare un tennista professionista. (Novak Đoković)
  • I 12 titoli di Sampras (6 Wimbledon, 4 US Open e 2 Open d'Australia) valgono certamente di più di quelli di Emerson, perché l'australiano li ha collezionati in un periodo in cui quasi tutti i migliori giocatori erano passati al professionismo, perché a quel tempo si giocavano tre prove dello Slam su quattro sull'erba (faceva eccezione il Roland Garros) e perché ben 6 successi su 12 sono stati ottenuti in Australia, torneo che allora aveva la partecipazione più debole. (Roberto Lombardi)
  • I passi laterali di Pete Sampras hanno prodotto un'impressione inedita, un neofita avrebbe detto che egli compiva gesti indifferenti al gioco, che faceva qualcos'altro. Il ritmo liberava il movimento da ogni intenzione. Ciononostante tutto era giusto, adeguato, come se il tempo fosse più importante dello spazio (essere ben piazzato), l'atto fosse sottomesso al tempo. Sampras calcolava. Non si domandava: dove bisogna colpire la palla ma quando. Non attendeva la palla, e nemmeno si protendeva verso di essa. (André Scala)
  • P. Sampras, di persona, è quasi tutto denti e sopracciglia, ha delle gambe e degli avambracci incredibilmente pelosi, peli in abbondanza tale da permettermi di scommettere a colpo sicuro che il ragazzo ne ha pure sulla schiena, e dunque, almeno, non è al 100% benedetto e baciato dalla sorte. (David Foster Wallace)
  • Pete è una persona più solitaria. È sempre stato più a suo agio nel proprio ambiente. Più "sintonizzato" quando doveva raggiungere un obiettivo che essere un animale sociale. Gran professionista, molta integrità, classe e gran lavoratore. Si gode la vita, ma la sua vita. (Paul Annacone)
  • Quando sei un giocatore al top c'è così tanta tensione e tante aspettative. Vuoi giocare bene per la tua famiglia, gli amici, i fan e gli sponsor e ad ogni torneo ci sono tante cose che ti girano intorno. E ogni giocatore deve capire come far fronte a tutto questo. Roger e Pete ci sono riusciti meglio di chiunque altro io abbia mai visto. (MaliVai Washington)
  • Riesce a colpire tiri che nessuno di noi potrebbe, né penserebbe mai di colpire. (Jim Courier)
  • [Nel 2000 dopo essere stato sorpassato nella classifica del numero di tornei dello Slam vinti in carriera] Sampras è il GOAT e mi devo solo complimentare con lui perché i tornei sono un po' più consistenti di questi tempi. (Roy Emerson)
  • Sampras è un fan dell'eccellenza. (Paul Annacone)
  • [Durante una telecronaca nel 1991] Sampras non riesce a coniugare servizio e gioco a rete: sull'erba non credo che vincerà mai molto. (Rino Tommasi)
  • Scusami, Pete, ma non ce l'ho fatta a salvare il tuo record.[23] (Andy Roddick)
  • Sembra brutale, Philippoussis, spartano, uno grosso e lento che gioca meccanicamente di potenza da fondocampo, con una cattiveria gelida negli occhi, e a paragone Sampras, che non è esattamente un pallettaro, appare quasi fragile, cerebrale, un poeta, saggio e triste allo stesso tempo, stanco come solo le democrazie sanno esserlo, l'espressione impaurita e la stessa strana malinconia post-Wimbledon che l'ha perseguitato per tutta l'estate a Montreal, Cincinnati, eccetera. (David Foster Wallace)
  • Sulle prime non si è notato il suo stile, il suo rovescio a una mano – quello che permette ogni cosa nella varietà –, il suo modo di piegare le ginocchia, il suo slice e d'improvviso un'altra cosa, il viaggio nel tempo, dal rovescio classico al colpo di diritto dei giorni nostri. No, non è questo ciò che si è notato da principio. Si è notato qualcosa a gioco fermo, mentre il giocatore attendeva la palla – ciò che gli specialisti chiamano rilassatezza, un movimento che, lì, quella sera, superava per sua stessa natura l'anticipo, la reazione, un movimento senza un punto fisso e soprattutto indifferente al gioco del suo avversario e tuttavia sempre giusto, sempre preciso. (André Scala)

Andre Agassi[modifica]

  • Avrei detto che il mio avversario più grande sarebbe stato chiunque, ma non Pete. Giocai contro di lui a Roma nel 1989 e mi dicevo –quel povero ragazzo non riesce a tenere una palla in campo. Non avrebbe dovuto sbarazzarsi del suo rovescio a due mani. Non vedo un buon futuro per lui.
  • Credo che il nostro peggior incubo sia svegliarsi il mattino seguente e ritrovarsi nei panni dell'altro.
  • [Nel 1993] Non si dovrebbe classificare numero 1 chi sembra semplicemente dondolarsi a un albero.
  • Quando in un torneo c'è Pete per vincere so che devo batterlo, al primo turno o in finale fa lo stesso.
  • [Rispondendo alla domanda sui cinque migliori di sempre] Sampras, Sampras, Sampras, Sampras... e Sampras
  • Scommetto cento dollari che mio figlio batte il figlio di Pete Sampras. La genetica è a mio favore.

Note[modifica]

  1. Citato in Andre Agassi: la storia!, Il Tennis Italiano, 30 ottobre 2009.
  2. a b c Citato in Gaia Piccardi, Il record di Sampras appeso a un filo d'erba, Corriere della Sera, 24 giugno 2001.
  3. (EN) Citato in René Stauffer, The Roger Federer Story: Quest for Perfection, New Chapter Press, 2007, p. 239. ISBN 0942257391
  4. Citato in Roger Federer Story, il Tennis Italiano, 1 febbraio 2010.
  5. a b c Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, agosto 2008.
  6. Citato in Gianni Clerici, Sampras e Agassi, è già finita la caduta degli dei americani, la Repubblica, 27 giugno 2002.
  7. Citato in Claudio Maglieri, Nostalgia di gesti bianchi, Ubitennis.com, 4 aprile 2012.
  8. a b c d Citato in Massimiliano Di Russo, Pete Sampras: "Attenti a quei tre", Ubitennis.com, 15 giugno 2012.
  9. a b Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, settembre 2008.
  10. a b c Citato in Marco Falbo, Federer visto dalle leggende del tennis: Pete Sampras, Credit Suisse.com, 22 giugno 2011.
  11. a b Citato in Vincenzo Martucci, Troppo Sampras per il tennis, Gazzetta dello Sport, 8 luglio 1997.
  12. Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, novembre 2008.
  13. Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, ottobre 2008.
  14. Citato in Vincenzo Martucci, Rinasce Sampras: ora il monello, Gazzetta dello Sport, 9 settembre 2001.
  15. Citato in Davide Uccella, Sampras su Djokovic: "Nole può vincere il Roland Garros", Ubitennis.com, 15 maggio 2012.
  16. Dall'intervista Sampras: "Nessuno ha dominato il tennis come i Fab 4", traduzione di Angelo Lo Conte, Ubitennis.com, 19 ottobre 2012.
  17. a b Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, giugno 2008.
  18. Citato in Gianni Clerici, Safin e Safina a Roma i fratelli uniti dal n. 1, la Repubblica, 27 aprile 2009.
  19. Citato in Teo Gallo, 10 anni dopo... Lleyton Hewitt, Ubitennis.com, 20 agosto 2011.
  20. Citato in Pietro Farro, Il tennis è un grattacielo: storie in punta di racchetta, Effepi Libri, 2005, p. 109. ISBN 88-6002-001-8
  21. Citato in Andre Agassi: la storia!, Il Tennis Italiano, 30 ottobre 2009.
  22. (EN) Citato in René Stauffer, The Roger Federer Story: Quest for Perfection, New Chapter Press, 2007, p. 242. ISBN 0942257391
  23. Frase rivolta a Pete Sampras, seduto nel Royal Box, durante la cerimonia di premiazione di Wimbledon 2009, quando Federer ha battuto Roddick in 5 set battendo il record di 14 tornei dello Slam vinti, appartenente a Sampras.

Voci correlate[modifica]

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