Pioggia di ricordi

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Pioggia di ricordi

Immagine Omohide poro-poro title.jpg.
Titolo originale

おもひでぽろぽろ
Omohide poroporo

Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 1991
Genere animazione
Regia Isao Takahata
Soggetto Hotaru Okamoto e Yuko Tone (manga)
Sceneggiatura Isao Takahata
Produttore Toshio Suzuki, Yasuyoshi Tokuma, Hayao Miyazaki
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Pioggia di ricordi, film d'animazione giapponese del 1991, regia di Isao Takahata.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Piuttosto che una bimba un po' bravina nei temi, una bimba che mangia ogni cosa senza far capricci è di gran lunga più lodevole. (Madre di Taeko)
  • Quella notte, una volta che avevo lasciato le sorellone e mi ero infilata nel letto, all'improvviso simili ricordi sconnessi dei tempi della quinta elementare vennero a riemergere uno dopo l'altro nel mio cuore. Sul nostro cane domestico, chiamato Gon, sul festival di atletica, sull'essermi terrorizzata con i manga di Umezu Kazuo, sulla passione per i temperamatite elettrici: mi ricordavo vividamente persino di cose di così poco conto. Ed era proprio come un film che occupava la mia testa, e finiva col sopraffare la me stessa reale. (Taeko)
  • I bruchi, se non diventano crisalidi, non possono diventare farfalle. Eppure non pensavo neanche un pochino di voler diventare crisalide. Il ripensare incessantemente a quel tempo, sarà stato perché per me era tornata un'altra volta la stagione della crisalide? (Taeko)
  • Da questi fiori gialli [i cartami] come potrà mai nascere un vermiglio così vivido? La cognata Kyoko m'insegnò una triste leggenda: nei tempi passati cose come i guanti di gomma non c'erano, le fanciulle coglievano i fiori a mani nude e, pungendosi le dita con le spine, sanguinavano; quel sangue si diceva rendere ancora più intenso il colore rosso. Fanciulle che in tutta la vita non avrebbero messo del rossetto sulle labbra. Avevo come l'impressione di poterne sentire le voci astiose verso le sgargianti donne della capitale. Quando per ottenere un pugno di rossetto ci vogliono cinquecento libbre di questi petali: del rossetto puro, dal luccichio iridescente. Si dice che persino ai tempi valesse quanto l'oro. (Taeko)
  • Pare che, a chi riesce agevolmente nelle divisioni tra frazioni, anche la vita da lì in poi procederà agevolmente. (Taeko)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Hirota: Tra i giorni di pioggia e i nuvolosi e il sereno, cos'è che ti piace di più?
    Taeko: I nu... i nuvolosi.
    Hirota: Ah, lo stesso io!
  • Toshio: Trascinato da un collega anziano che è nell'agricoltura biologica, ho lasciato la ditta. Ma anche se mi hanno dato dello stupido, per il momento non ne sono pentito.
    Taeko: Agricoltura biologica, dice?
    Toshio: Un'agricoltura che dà la vita! Un'agricoltura che usa la logica! [ride] Ma questo è un gioco di parole... Mh! Biologici sono i materiali. Usando tipo il compost, sarebbe un'agricoltura che usa il meno possibile di pesticidi e fertilizzanti chimici.
    Taeko: Ah, ne ho sentito parlare. Tipo senza pesticidi o a bassi pesticidi?
    Toshio: Ah, ma non si tratta di definizioni così in negativo. Si tira fuori la forza vitale insita negli esseri viventi stessi. Diciamo che l'uomo dà solo un supporto in questo. Si tratta di un'agricoltura ganza!
  • Toshio: Le persone di città, vedendo foreste, boschi o corsi d'acqua, dicono subito "è natura, è natura" con un senso di gratitudine, no? Però, be', a parte i recessi montani, il paesaggio della campagna è tutta roba fatta dall'uomo.
    Taeko: Dall'uomo?
    Toshio: Già, dai contadini!
    Taeko: Anche quella foresta?
    Toshio: Già.
    Taeko: E quel bosco?
    Toshio: Già.
    Taeko: E questo ruscello?
    Toshio: Già. Non sono solo le risaie o i campi coltivati; ha tutto quanto la sua brava storia, eh? Tipo che un bisnonno di questo o di quel posto ha piantato lì o ha allargato là, o che dai tempi antichi ci raccoglievano legna da ardere, foglie secche, funghi.
    Taeko: Ah, capisco...
    Toshio: Mh. Mentre gli uomini tiravano avanti combattendo contro la natura e prendendo varie cose dalla natura, si è andato a definire per benino un paesaggio che è questo qua.

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