The Social Network

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The Social Network

Immagine The social network.svg.
Titolo originale

The Social Network

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2010
Genere drammatico
Regia David Fincher
Soggetto Ben Mezrich
Sceneggiatura Aaron Sorkin
Produttore Scott Rudin, Dana Brunetti, Michael De Luca, Ceán Chaffin, Kevin Spacey
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Vincitore di 3 premi Oscar (2011):
    • Migliore sceneggiatura non originale
    • Miglior montaggio
    • Miglior colonna sonora

The Social Network, film statunitense del 2010 con Jesse Eisenberg, regia di David Fincher.

Incipit[modifica]

Mark: Lo sai che i cinesi con un quoziente intellettivo da genio sono più della popolazione totale degli Stati Uniti?
Erica: No, non è possibile!
Mark: È vero.
Erica: E come si spiega?
Mark: Be', in Cina vive una marea di gente. La mia domanda è: come ci si distingue in un gruppo in cui tutti prendono 1600 al test di ammissione universitario?
Erica: Non sapevo che in Cina facessero il test.
Mark: Non lo fanno. Non parlavo più della Cina, stavo parlando di me.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Ok, probabilmente diventerai un vero mago dei computer, non mi stupirebbe, ma passerai la vita a pensare che non piaci alle ragazze perché sei un nerd. E io posso dirti dal profondo del mio cuore che non sarà per questo. Non piacerai perché sei un grande stronzo. (Erica)
  • Signora, lei ha fatto i compiti e sa che i soldi non hanno molto peso nella mia vita, ma ora potrei comprarmi Harvard Square, prendere il Phoenix club e trasformarlo nella mia sala da ping pong. (Mark)
  • È sufficiente un po' di logica per arrivare al succo della questione. Se voi foste gli inventori di Facebook, avreste inventato Facebook. (Mark)
  • È gente che conosce gente, e mi servono le loro email. (Mark)
  • Il nostro sito è fico, mentre Harvard Connection fa schifo. Guarda, non ho usato i loro codici, non ho usato proprio niente, te lo giuro. Senti, uno che costruisce una sedia non deve soldi a chiunque abbia mai costruito una sedia. Sono venuti da me con un'idea. Ne ho avuta una migliore. (Mark)
  • Io credo che se i suoi clienti vogliono sedersi sulle mie spalle per dichiararsi alti hanno il diritto di provarci, ma io non sono obbligato a divertirmi ascoltando tutte queste bugie. Lei ha una parte della mia attenzione, il quantitativo minimo. Il resto della mia attenzione è rivolto ai miei uffici di Facebook, dove io e i miei colleghi facciamo cose che nessuno in questa stanza, inclusi e soprattutto i suoi clienti, è intellettualmente e creativamente capace di fare. È una risposta adeguata alla sua sussiegosa domanda? (Mark)
  • Bosnia... non hanno le strade però hanno Facebook. (Marylin)
  • I laureandi di Harvard pensano che inventare un lavoro sia meglio che trovare un lavoro. (Larry Summers)
  • Ops, ho rotto una maniglia di 335 anni! (Tyler) [dopo essere uscito dall'ufficio di Larry Summers]
  • Assumono detective che ti pedinano giorno e notte. Sei un obiettivo per le escort d'alto bordo. Non posso provarlo ma registrano le mie conversazioni. Qualunque cosa possa incastrarti ormai l'hai già fatta. La privacy è un ricordo di un tempo assolutamente lontano. Seppure in qualche modo sei riuscito a vivere una vita come il Dalai Lama, si inventeranno una stronzata, perché non vogliono te, vogliono la tua idea e vogliono che tu gli dica grazie mentre... devi scusarmi, ti pulisci il mento e te ne vai. (Sean Parker)
  • Un milione di dollari non è fico... Sai cos'è fico? [...] un miliardo di dollari. (Sean Parker)
  • Un laureato a Stanford di nome Roy Raymond vuole comprare della lingerie per sua moglie, ma si vergogna troppo di prenderla in un centro commerciale. Allora gli viene l'idea di aprire un posto elegante che non ti faccia sentire un pervertito. Prende un prestito di 40.000 dollari, se ne fa prestare altri 40.000 dai suoceri, apre un negozio e lo chiama Victoria's Secret. Guadagna 500.000 dollari il primo anno. Inaugura un catalogo, apre altri tre negozi e dopo cinque anni vende la società a Leslie Wexner e alla Limited per 4 milioni di dollari. Lieto fine, giusto? Se non fosse che la società due anni dopo vale 500 milioni di dollari, e Roy Raymond corre al Golden Gate e si butta giù. Il poveretto voleva solo comprare dei reggicalze alla moglie, capisci? (Sean Parker)
  • Sai perché ho inventato Napster? La ragazza che mi piaceva al liceo stava con il vice capitano della squadra di hockey della mia scuola e io gliela volevo portare via. Così decisi di inventarmi la novità del secolo. [...] Napster non è stato un fallimento, ho cambiato l'industria discografica in meglio e per sempre! Forse non sarà stato un buon affare, ma ha fatto incazzare un sacco di persone! (Sean Parker)
  • Ti ricordi l'algoritmo sulla finestra della Kirkland? (Eduardo) [a Mark]
  • Scusa! Il mio completo di Prada è in tintoria! Insieme alla mia felpa e ai miei infradito da "vaffanculo tutti", coglione pretenzioso! (Eduardo)
  • Mi piace starti vicino, Sean... Mi fa sembrare un duro. (Eduardo)
  • Abbiamo vissuto nelle fattorie. Abbiamo vissuto nelle città. E ora vivremo su Internet. (Sean Parker)
  • Non sei uno stronzo, Mark. Cerchi solo ostinatamente di esserlo. (Marylin)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Bob: Senti, io dico che guardava te quando ha detto "il futuro Bill Gates può essere in questa sala".
    Mark: Ne dubito.
    Bob: Ho fatto tardi, non so neanche chi era a parlare.
    Mark: Quello era Bill Gates.
  • Mark [su Facebook]: Non sappiamo ancora di che si tratta, non sappiamo cosa sia, non sappiamo cosa può essere, non sappiamo cosa... diventerà, sappiamo solo che è fico! E questo è un valore inestimabile a cui non rinuncio.
    Eduardo: E quando sarà finito?
    Mark: Non finirà mai. È questo il punto. Come la moda. Non finisce mai.
    Eduardo: Cosa?
    Mark: La moda. La moda non finisce mai.
    Eduardo: Tu parli di moda? Davvero, tu?
    Mark: Sto parlando dell'idea di moda. Sto dicendo che non finisce mai.
    Eduardo: Ok, però quelli fanno soldi vendendo pantaloni.
  • Erica: Hai scritto che sono una troia su internet, Mark.
    Mark: È per questo che ti voglio parlare. Se possiamo...
    Erica: Su internet.
    Mark: È per questo che sono qui.
    Erica: Hai messo a confronto donne e animali.
    Mark: Alla fine non l'ho fatto.
    Erica: Però non hai evitato di scriverlo, come se ogni pensiero che macinavi nella mente fosse così intelligente che ti sembrava un crimine non condividerlo. Su internet non si scrive a matita, Mark, ma con l'inchiostro. E tu hai scritto che Erica Albright era una troia, poi hai fatto una battuta ignorante sul cognome della mia famiglia e sui miei reggiseni e hai votato le ragazze più fiche dell'università. [...] Le stronzate maligne le dici da una stanza buia perché ormai quelli come te sfogano così la rabbia.
  • Marylin: Immagino che odi infinitamente i Winklevoss.
    Mark: Io non odio nessuno. I Winklevoss non mi citano per furto di proprietà intellettuale, mi citano perché per la prima volta nella loro vita le cose non sono andate come per loro dovevano andare.
  • Sean: Tu credi di conoscermi, vero?
    Eduardo: Ho letto parecchio.
    Sean: Sai quanto ho letto io su di te? Niente.
  • Mark: Non sono una persona cattiva.
    Marylin: Questo lo so. In una testimonianza emotiva, secondo me, l'85% è esagerazione.
    Mark: E l'altro 15?
    Marylin: Falsa testimonianza. Ai miti della creazione serve il diavolo.

Citazioni su The Social Network[modifica]

  • Abbiamo creato un prodotto che usano 500 milioni di persone. Se 5 milioni di persone vanno a vedere un film, non è che importi poi molto. (Mark Zuckerberg)

Frasi promozionali[modifica]

  • Non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico.
You don't get to 500 million friends without making a few enemies.[1]

Note[modifica]

  1. Dalla locandina in inglese. Cfr. The Social Network (2010), IMDb.com

Altri progetti[modifica]