Tootsie

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Tootsie

Immagine Tootsie - plakát Jan Sarkandr Tománek.jpg.
Titolo originale

Tootsie

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 1982
Genere commedia
Regia Sydney Pollack
Sceneggiatura Larry Gelbart, Don McGuire, Murray Schisgal.
Non accreditati: Barry Levinson, Elaine May
Produttore Sydney Pollack, Dick Richards, Charles Evans
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Tootsie, film statunitense del 1982 con Dustin Hoffman, regia di Sydney Pollack.

Frasi[modifica]

  • Ci sono tanti uomini in giro. Io so scegliere: mi guardo intorno molto attentamente, e quando ho trovato quello che penso mi possa rovinare l'esistenza, è lì che me l'accaparro. (Julie Nichols)
  • Sono stato un uomo migliore con te, come donna, di quanto non sia mai stato, con le altre donne, come uomo. (Dorothy Michaels)
  • Non mi piace quando uno viene dopo una mia commedia e mi dice: "Ho veramente capito il tuo messaggio, ne ho colto tutti i significati, ho pianto!". Ecco, sono contento quando uno viene da me il giorno dopo, una settimana dopo e mi dice: "Ho visto la tua commedia... che cacchio vuol dire?" (Jeff Slater)

Dialoghi[modifica]

  • Sandy: Oh mio Dio! E quando è morta?
    Michael: La settimana scorsa.
    Sandy: Di che??
    Michael: Di malattia!
  • Jeff: Arrostirai all'inferno per quello che stai facendo.
    Michael: Io non credo nell'inferno; credo nella disoccupazione.
  • Michael. Terry Bishop fa "Servo di scena" vero? Non dicesti "mando te per quella parte", o mi sbaglio? Non dicesti che avrei-che avrei fatto l'audizione per la parte?
    George: Michael...
    Michael: Non sei il mio agente?
    George: Stuart Bresner vuole un nome, Michael.
    Michael: Perché, Terry Bishop è un nome?
    George: No, Michael Dorsey è un nome... per ordinare una bistecca Michael Dorsey è un nome!
    Michael: Ok!
    George: Aspetta! Aspetta! Aspetta! Io non... mi fai sempre arrabbiare, t'ho detto una carognata e lo so... fammi cominciare da capo... Terry Bishop fa i teleromanzi, milioni di persone lo guardano ogni giorno... è un nome.
    Michael: E questo lo qualifica per rovinare "Servo di scena"?
    George: In questo discorso non mi coinvolgi! Non mi coinvolgi!
    Michael: Sai che non vale un mignolo quello! Ho già fatto quella parte a Minneapolis!
    George: Se Stuart Bresner vuole un nome sono affari suoi, ok? So che questo ti disgusterà, ma c'è chi fa lo spettacolo per lucro, anche se tu no!
    Michael: Non dipingermi come un eccentrico George, sono nello spettacolo per far soldi anch'io!
    George: Davvero?!
    Michael: Sì.
    George: Il teatro di Harlem per i ciechi, Strindberg all'aperto, l'officina popolare a Siracuse...
    Michael: Un momento, ho fatto nove lavori in otto mesi su a Siracuse, avendo grandi critiche dai critici di New York! ...Non che l'abbia fatto per quello.
    George: Ah, certo! Dio non voglia che tu perda il culto del fallimento!
    Michael: Credi che sia un fallimento? Mi stai dicendo questo?
    George: No, io non mi farò tirare dentro a questa discussione Michael, non ci sto.
    Michael: Allora ti ho mandato da leggere la commedia di Jeff, con una grande parte per me. L'hai letta?
    George: Ma che cosa ti è saltato in mente di mandare a me una commedia del tuo coinquilino?! Sono il tuo agente, non tua madre! Non devo trovarti testi da protagonista, non sta a me! Io qui fagocito offerte, ecco che faccio!
    Michael: Tu fagociti... che linguaggio da protozoo. È un testo significativo, potrei essere grande in quella parte.
    George: Michael, nessuno farà quella commedia.
    Michael: Perché?
    George: Perché è deprimente, ecco perché! Nessuno produrrà mai una commedia su una coppia che torna a Love Canal!
    Michael: Ma è una cosa accaduta!
    George: E a chi frega niente?! Nessuno pagherà venti dollari per vedere due che vivono nell'inquinamento chimico, se li vedono sotto casa!
    Michael: Senti, di questo non voglio discutere. Farò gli ottomila dollari io per produrre la sua commedia, e voglio che tu mi mandi a fare di tutto! Non mi importa cosa! Farò gli short per gli assorbenti alla TV, farò le voci fuori campo...
    George: Michael, non posso mandarti a fare niente.
    Michael: Ma perché no?!
    George: Perché nessuno ti vuole più.
    Michael: Ah, non è vero! Io mi rompo il culo per il risultato, e tu lo sai bene!
    George: Sì, e a tutti gli altri rompi i coglioni, ecco quello che fai! Chi ha solo quattro settimane per un Tolstoj credi che abbia tempo di discutere se Tolstoj può camminare mentre muore, camminare mentre parla o morire cantando?!
    Michael: Ah, ma questa è roba di due anni fa e quello era un idiota!
    George: Non possono essere tutti idioti! Tu discuti sempre con tutti! Tu godi della peggiore reputazione in questa città, Michael! Nessuno ti vuole più!
    Michael: Stai dicendo che nessuno a New York lavorerà con me?
    George: Oh no, sei restrittivo, neanche a Hollywood vogliono lavorare con te. Non posso mandarti neanche per gli short. Facevi un pomodoro per 30 secondi, anche lì sforarono perché non volevi sederti.
    Michael: Sì, non era logico.
    George: Facevi un pomodoro! Un pomodoro non possiede logica e un pomodoro non si muove!
    Michael: E fu quello che dissi io! Se non può muoversi come fa a mettersi a sedere? Ero un pomodoro in piedi, un rubizzo sugoso pomodoro da insalata. Nessuno fa i vegetali come me, detti una serata vegetale nell'off-Broadway, fui grande come pomodoro e come cetriolo, feci un'insalata mista che lasciò i critici senza fiato, quella sera!
    George: Michael... Michael, i-io mi sforzo di restare calmo, tu-tu sei un magnifico attore.
    Michael: Grazie.
    George: Ma sei anche un fiero rompipalle. Fatti un po' di psicoterapia.
    Michael: Ah, grazie. Io farò gli 8000 dollari e farò quella commedia.
    George: Michael, tu non farai nemmeno 25 cents, nessuno ti darà lavoro.
    Michael: Ah no?

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