Stefano Franscini
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Stefano Franscini (1796 – 1857), politico e pedagogista svizzero.
Citazioni di Stefano Franscini
[modifica]- [Auressio] è la prima terra che si vegga cammin facendo in questa vallata, il cui ingresso è un bell'orrido. Sembra Auressio vicinissimo e attiguo a Loco, ma in realtà ne lo separa un precipizio della profondità d'alcune migliaja di piedi. Il suo territorio offre l'impronta della sterilità nell'erica o bruco che quasi per tutto lo ingombra.[1]
- [Su Bedretto] Vi è inverno sei mesi dell'anno: per tre altri il freddo vince il caldo, e ne' tre mesi migliori (dalla metà di giugno alla metà di settembre) non è molto strano l'aver freddo e di mattina e di sera. [...] Tutto il fondo della valle va soggetto moltissimo ai devastamenti delle vallanche. Da una nota fornitaci da quel curato sig. Gius. Bianchi rileviamo che la più antica di cui sia fatto ricordo ne' libri parrocchiali avvenne la notte del 16 al 17 gennaio 1594: atterrò la chiesa, la casa del parroco ed altre e varie stalle. [...] La più recente sciagura accadde li 9 dicembre del 1825: sbucò di nuovo una vallanca del vallone presso la chiesa parrocchiale: una persona fu avviluppata ne' suoi vortici e perì miseramente. I cumuli della neve durarono in riva al Ticino e in vari luoghi sino verso gli ultimi del settembre successo ad una delle più calde estati. — Quella gente abitatrice di una contrada così infestata e malsicura è delle più gaje e liete che si conoscano. Ha pensato a sicurare il campanile facendolo costrurre a foggia angolare colla punta diretta a fendere la vallanca: la chiesa è bassa e rasente col tetto il pendìo del monte.[2]
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Stefano Franscini, La Svizzera italiana, volume II, parte 2, Tipografia di G. Ruggia e comp., Lugano, 1840.
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