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Tempio di Giano

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Augusto fa chiudere le porte del tempio di Giano (dipinto di Louis Boullogne II

Citazioni sul tempio di Giano, luogo di culto nel Foro Romano.

  • Dischiuso il tempio era di Giano. | Esso attendeva, coi serrami infranti, | l'aquile che predavano lontano. (Giovanni Pascoli)
  • Durante il terribile assedio posto dai Goti di Vitige a Roma, difesa dai Bizantini di Belisario (marzo 537-marzo 538 d. C.) accadde un fatto stranissimo: una mattina furono ritrovate aperte le porte del tempio di Giano chiuse da secoli, da quando il Cristianesimo era diventato la sola religione ammessa dallo Stato. Evidentemente, c'erano ancora in Roma dei pagani, e questi avevano tentato di far rivivere il vecchio costume per il quale le porte del tempio del dio erano tenute aperte finché durasse la guerra. (Adriano Tilgher)
  • Il tempio di Giano è il punto donde s'irraggia nel mondo la forza romana. Giano ne ha il dominio non in quanto dio della guerra (la guerra si fa dal suo tempio) ma in quanto dio dei cominciamenti, dei principi, degl'inizi[1]. Finita la guerra, il tempio si chiude, il ciclo si è compiuto, la forza, esplicatasi, è tornata al suo punto di partenza. Nel tempio chiuso non siede né la Pace né la Guerra in senso proprio: siede la Forza che ha iniziato e concluso la guerra, che ha rotto la pace e l'ha ripristinata, che ora è in pace ma che però ha in sé la potenzialità di un'altra guerra, una Forza ambigua, dunque, a doppia, faccia, appunto come a doppia faccia era raffigurato Giano. Finché la guerra dura, il tempio è spalancato: esso attende che la Forza che si è partita da lui vi faccia ritorno vittoriosa. (Adriano Tilgher)

Note

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  1. Nel testo "indizi".

Voci correlate

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