Teorie del complotto sugli attentati dell'11 settembre 2001

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Manifestante appartenente al 9/11 Truth Movement

Citazioni sulle teorie del complotto sugli attentati dell'11 settembre 2001.

Citazioni[modifica]

  • Ad attaccare gli USA non furono due aerei, come pensano la maggior parte delle persone, ma quattro, e non furono distrutti due edifici, bensì quattro. Uno, in particolare, desta qualche perplessità, il World Trade Center 7, che era un edificio, di fianco alle Torri gemelle, di quasi cinquanta piani, che crollò su se stesso diverse ore dopo la caduta delle due Torri senza che nessun aereo lo colpisse, per non parlare dell'aereo poi che attaccò il Pentagono, del quale non c'è un solo filmato a prova della teoria ufficiale, nonostante ci siano quasi 100 telecamere di sicurezza e il Pentagono sia una delle zone più videosorvegliate al mondo. (Paolo Bernini)
  • È stata un'operazione militare, finanziata da persone all'interno di un governo che da quarant'anni intrattiene rapporti di amicizia con la famiglia Bush. (Michael Moore)
  • Lì almeno un complotto vero c'è stato, quello dei dirottatori. E ci sono delle zone grigie che andrebbero investigate; ma non è possibile perché i complottisti fanno troppo baccano. È come studiare Mozart in una segheria. (Paolo Attivissimo)
  • Mi preme sottolineare solo una cosa: la versione ufficiale di quell'evento [l'attentato al World Trade Center] è stata smentita da tutti i punti di vista. È palesemente falsa e ormai il mondo se n'è accorto. La verità probabilmente non la sapremo mai, ma sicuramente è molto diversa da quella che i media main stream ci raccontano. In questo caso si può dire che tutto quello sai è falso e, detta all'americana, "It was an inside job", tradotto "fu un lavoro interno". (Paolo Bernini)
  • Se non è stato un attacco terroristico, chi è stato? Ricordate che in effetti c'erano due torri. Due meno uno fa uno. Uno e uno: undici. Due meno uno fa uno. Uno e uno. E ci sono nove membri nel consiglio di amministrazione della Silverstein. Nove, uno, uno. Nove, undici. E facciamo due meno uno più undici e arriviamo a dodici. E questo ci porta al cervello dell'attacco dell'11 settembre: Kyle! [...] Dodici contiene due numeri: uno e due, come il cesso di ieri dove qualcuno è andato due volte invece di una. Sommiamo uno e due con novecentoundici, arriviamo a novecentoquattordici. Togliendo quattro abbiamo novantuno, il punteggio che ha fatto Kyle nel suo test dodici giorni dopo l'11 settembre! Chi aveva di più da guadagnarci? Kyle! Chi non c'era la mattina in cui sono cadute le torri? Kyle! Chi ha cagato nell'orinatoio? Kyle! Ma forse la più schiacciante di tutte è la prova che appare in questa foto della Torre 2. Mi appare un'immagine sfocata quando zoomo, ma se mi avvicino ancora... [appare la sagoma di Kyle] (South Park)
  • Se solo ci pensate, è davvero possibile che tutto questo arrivi da una grotta in Afghanistan? Voglio dire, io non riesco neppure a chiamare con il cellulare da qui al Queens. Come ha fatto la mente che è alla radice di ogni male a mettere insieme una cosa del genere? Non sto dicendo che non c'entri nulla, o che non sia collegato in qualche modo. Credo solo che questa sia una domanda legittima da porsi. (Michael Moore)
  • Si ripresentano anche in questo caso le tesi «complottistiche», che vorrebbero attribuire il devastante attacco terroristico a dipartimenti o agenzie di intelligence dall'amministrazione degli Stati Uniti, motivato dalla volontà di creare l'occasione per una offensiva contro l'Islam. Il «complottismo» è una teorica storico-ideologica volta a negare la realtà pura e semplice per evitare le conseguenze di un fatto, ed in questo caso il pericolo di una «guerra di civiltà», ed a negare la realtà di un pericolo attuale, quello di una «guerra contro gli ebrei e i crociati», cioè l'Occidente cristiano e liberale. Rifiuto la teorica «complottista» che è un'abile e talvolta sincera contraffazione della realtà per il timore di essa: Moro sarebbe stato rapito dalle «così dette» Brigate Rosse, strumento della CIA, o del KGB o della P2 o del... Priorato di Sion; Stalin non è morto per un ictus ma è stato fatto avvelenare da Beria, e secondo le ultime rivelazioni dell'ultimo capo del KGB sovietico – autore del tentativo di colpo di stato contro il presidente Gorbaciov – questi e Eltsin sarebbero stati in realtà agenti della CIA... Ricordando quanto «aperta» sia la società americana (pensiamo al fatto che la «gola profonda» del caso Nixon si scoprì essere stata il vice-direttore del FBI), ed alla congiura contro Bill Clinton, mi sembra improbabile anzi impossibile che l'11 settembre sia stato frutto di un complotto americano. Anche perché la guerra che ne è derivata sta portando alla sconfitta degli Stati Uniti in Iraq, in Afghanistan e nel Medio Oriente, e alla pericolosa quasi-sconfitta di Israele nei confronti degli Hezbollah, ma in realtà della Siria e soprattutto dell'Iran. (Francesco Cossiga)
  • Tutti i filmati sui complotti relativi all'11 settembre si possono trovare su internet: è emozionante, coinvolgente [...] C'è una torre, credo fosse in Spagna, che si è incendiata per 24 ore. E non è mai crollata! E in quel caso [al World Trade Center], in pochi minuti, è crollata l'intera struttura. (Marion Cotillard)
  • – Tutti i siti web sul complotto dell'11 settembre sono gestiti dal nostro Governo. La teoria del complotto è una teoria ideata dal Governo.
    – Oh, porca merda!
    – Perché il Governo vuole che la gente pensi che siano stati loro?
    – Per un Governo avere potere significa avere il controllo totale. Quale modo migliore che intimorire la gente e convincerla che sono capaci del piano più complesso del mondo?
    [...]
    – Ragazzi, non avete capito. La gente ama pensare che siamo potenti, che controlliamo il mondo. Se sapessero che non c'entriamo, penserebbero che non controlliamo un bel niente.
    – Ma non è più facile dire alla gente la verità?
    – Ci abbiamo già provato e la maggior parte ci ha creduto. Ma un quarto della popolazione è ritardato. Se vogliono credere che controlliamo tutto con dei piani complicati, perché impedirglielo? (South Park)

Massimo Polidoro[modifica]

  • C’è chi ritiene responsabili Bush e i suoi cortigiani e chi invece lo vede come un complotto israeliano. Chi lo interpreta come una cospirazione ordita dai baroni del petrolio e dai fabbricanti di armi e chi invece dà la colpa alla CIA e ai servizi deviati. C’è chi pensa che gli attentatori sarebbero stati partner volontari, chili considera involontari complici manipolati dall’alto e chi addirittura afferma che non sarebbero mai esistiti. Così come non sarebbero nemmeno mai esistite le 265 persone imbarcatesi sui quattro voli schiantatisi quella mattina. O, se sono esistite, ora sarebbero state uccise dall’esercito o traslocate in qualche base segreta e isolata dal resto del mondo.
  • Che Bush e i suoi abbiano letteralmente approfittato degli attentati per i loro più o meno nascosti interessi di parte sono in pochi a dubitarlo. Saddam Hussein non nascondeva armi chimiche e non aveva collaborato in alcun modo agli attentati, eppure Bush riuscì a fare approvare una nuova guerra contro l’Iraq approfittando del dolore e dell’indignazione di una nazione ferita e presentando prove che si sono poi rivelate false.
    Ma che il presidente americano e i suoi sodali abbiano mentito su tante cose, soprattutto sulle vere ragioni della guerra, non prova in alcun modo che gli attacchi dell’11 settembre siano stati provocati dallo stesso governo.
  • L’11 settembre 2001 quattro aeroplani dirottati da 19 terroristi arabi si schiantarono contro le Torri Gemelle a New York, contro il Pentagono a Washington e solo per poco non riuscirono a distruggere anche la Casa Bianca o il Campidoglio. Fu il più grande attacco subìto dagli Stati Uniti d’America sul proprio suolo dopo quello di Pearl Harbor, nel 1941, una devastazione che provocò la morte di quasi 3.000 persone e mise in ginocchio la più grande potenza mondiale. Fu anche la tragedia meglio documentata della storia.
    Ciò nonostante, a sei anni di distanza da quegli eventi, un sondaggio della Scripps News Service e dell’Università dell’Ohio rivelava che un americano su tre era convinto che dietro gli attentati ci fosse, in un modo o nell’altro, il Governo statunitense. Negli anni seguenti, la percentuale è scesa, attestandosi però pur sempre tra il 6 e il 15% nel 2010.
  • Probabilmente, l’idea che l’11 settembre sia stato un complotto governativo, piuttosto che un attacco terroristico arabo, va ricercata nella idealizzazione che molti hanno degli Stati Uniti e dei loro mezzi militari. Se i caccia non si sono alzati in volo immediatamente per abbattere gli aerei dirottati significa che qualcuno aveva ordinato loro di non farlo. Il fatto che il sistema di difesa aerea americano fosse progettato per difendersi da attacchi esterni e non interni; il fatto che i terroristi disattivarono il transponder quasi subito dopo il dirottamento, impedendo così di localizzare i loro aerei; il fatto che i protocolli burocratici e le catene decisionali allungassero in maniera spropositata i tempi di reazione; il fatto che nessuno avesse previsto un attacco di quel tipo e non fosse in alcun modo preparato a reagire di conseguenza; il fatto insomma che abbiamo a che fare con persone, capaci di sbagliare come tutti quanti, e non con supereroi infallibili non viene preso minimamente in considerazione da chi sostiene le ipotesi di complotto.

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