Tommaso Temanza
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Tommaso Temanza (1705 – 1789), architetto, ingegnere idraulico e scrittore italiano.
Antica pianta dell'inclita città di Venezia
[modifica]Dalla felice situazione della Città di Venezia traggono l'origine quelle singolarità, che la rendono ragguardevole presso tutte le Nazioni del Mondo.
Citazioni
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- In quel tempo di mia giovanezza, in cui per genio studioso soleva frequentare la Libreria di S. Marco, mi venne in sorte di vedere in certo Codice un'antica pianta di Venezia, e delle Isole più vicine ad essa. Ne compresi tosto il pregio; e sin d'allora mi venne desiderio di trarne copia. Nojosa febbre terzana sopravvenutami mi ha distratto. Quindi passato a serie occupazioni nulla feci, per lunga, e lunga serie di anni. Non mi è però mai uscita di memoria [...]. (p. IX)
- È assai noto, che i Veneti prima di fissare la ferma Sede del loro Governo nell'Isola di Rialto, or Venezia chiamata, ebbero due altre stazioni. La prima in Eraclea, poi detta Città nuova, sulle Maremme del Friuli tra Caorle, e Jesolo; la seconda in Malamocco sul Lido del Mare presso la foce del Fiume Medoaco, ora Brenta appellato. Usciti la prima volta, circa l'anno 742., di Eraclea per le frequenti sedizioni dei Cittadini, e per essere troppo vicina ad una delle principali Sedi dei Longobardi, si piantarono in Malamocco. (p. 1)
- Le prime case dei Veneti erano isolate, ed in gran parte di Legname. Il molle, e fresco loto, sopra il quale innalzavansi, non tollerava sì agevolmente il peso di fabbriche di pietra; e fondate solidamente sarebbero riuscite troppo costose, e non adatte alla loro moderazione, e parsimonia. In tal guisa assai facilmente crescevano le borgate, e rapido era l'ingrandimento della Città. (p. 7)
- Perché l'Architettura non è Arte di puro ornamento, ma di necessità, e di comodo, nei tempi anche più calamitosi per le bell'Arti, ella sempre si è sostenuta. I comodi ch'essa presta all'uomo, obbligarono anche la Gente più rozza, e barbara a coltivarla. Presso codeste Genti ella non ha perduto, che la grazia, e la bellezza. (p. 30)
- Se mi fossi proposto d'illustrare l'antica pianta di Venezia, che ora per la prima volta esce dalle mie mani, come una semplice delineazione geometrica, sarebbe stata superflua la lunga digressione dell'articolo precedente. Ma come mai si poteva utilmente, e decorosamente illustrarla, senza un dettaglio de' principj, e degli avanzamenti della Città di Rialto; e dei modi tenutisi per ampliarla, e adornarla; e senza far parola dell'avanzamento di quelle Arti, che s'impiegarono pel suo ingrandimento? (p. 51)
Bibliografia
[modifica]- Tommaso Temanza, Antica pianta dell'inclita città di Venezia, Carlo Palese, Venezia, 1781.
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