Ugo Fleres
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Ugo Vincenzo Fleres (1857 – 1939), poeta, giornalista e critico letterario italiano.
Citazioni di Ugo Fleres
[modifica]Son messinese ed ho ventinov'anni;
scriver di me mi sembra uggioso assai;
credo esser nato all'arte e, ov'io m'inganni,
spero convinto non restarne mai.
Delle mie gioie come degli affanni
non soglio far pubblici bandi e lai:
di tal superba timidezza i danni
nell'altrui noncuranza io già provai.
Stampo su pei giornali e non li leggo,
studio senza patenti e professori;
idolatro la musica e non suono.
Disegno un poco e tra i pittor' non seggo,
scrivo a diluvio e mancan gli editori:
ecco pur troppo, amico mio, qual sono.[1]
scriver di me mi sembra uggioso assai;
credo esser nato all'arte e, ov'io m'inganni,
spero convinto non restarne mai.
Delle mie gioie come degli affanni
non soglio far pubblici bandi e lai:
di tal superba timidezza i danni
nell'altrui noncuranza io già provai.
Stampo su pei giornali e non li leggo,
studio senza patenti e professori;
idolatro la musica e non suono.
Disegno un poco e tra i pittor' non seggo,
scrivo a diluvio e mancan gli editori:
ecco pur troppo, amico mio, qual sono.[1]
La Campagna Romana
[modifica]- [...] l'aspetto della Campagna Romana ci si presenta or sacro, or umile, or truce, sempre straordinariamente pittoresco, melanconico di fronte alla giocondità napolitana, austero di fronte alla gentilezza toscana, selvaggio di fronte alla cultura lombarda; sì che se poi vediamo che l'arte non se n'è giovata abbastanza, ciò devesi attribuire a un fattore di cui fin qui non abbiamo tenuto conto: la febbre [malarica]. (pp. 17-18)
- Ricordo [...] Cesare Pascarella, che cominciò la sua produzione di sonetti romaneschi col poemetto Er morto de campagna, ov'è descritta efficacemente una scena di quella specie di deserto che circonda Roma. E chi poteva farlo meglio di lui? Camminatore straordinario, atto a fornir miglia e miglia solo, senza noja e senza stanchezza, il Pascarella conosce palmo per palmo la Campagna Romana. (p. 23)
- Il nome di Campagna Romana è già vecchio di sedici secoli. Cominciò a sostituirsi a quello di Lazio quando Costantino portò via da Roma la sede imperiale. È, per così dire, la prima erba che spunta sulla piazza d'armi della latinità.
Tra Campagna Romana, che è l'espressione popolare e anche artistica, e Latium (propriamente Latium vetus), che è la parola aulica, scientifica, non è possibile stabilire l'identità, perché l'una e l'altra hanno significato di limiti ondeggianti. Dei due nomi qui adottiamo il primo, perché questa è una gita pittorica, non una visita archeologica. Del resto, se, come vuole la tradizione, Latium deriva da latere, «quod ibi latuisset Saturnus», bisogna aggiungere che il nome è tuttora ben meritato, perdurando quel carattere misterioso per cui in questo venerabil cantuccio d'Italia, sfolgorato da tanto sole di gloria, rimangon più che altrove oscure le questioni d'origine nella storia e nella geografia. (p. 27)
Citazioni su Ugo Fleres
[modifica]- Il Fleres non è, né vuole essere, un cesellatore, ma un aèdo moderno; non s'indugia sul verso per amore del verso in sé, ma lo studia insieme con gli altri perché soltanto dalla compagnia abbia la forza propria e l'effetto che deve.
- Io non mi meraviglio punto che un giovane dell'ingegno del Fleres, e nelle condizioni sue, scrivesse tanto; ma sì che non pubblicasse; che a mano a mano che sfogava quella esuberanza di vena e di fantasia, non crescesse in lui la vanità dell'autore; che egli si facesse anzi giudice sempre più severo di se medesimo. E questo è per me migliore indizio di buona indole artistica che non quello della facile produzione.
- Quale possa essere il pregio dei versi del Fleres, certo non mancherà loro l'originalità. Egli è infatti lo scrittore più ricco di fantasia narrativa che sia oggi tra' giovani: inventare è un bisogno dell'indole sua artistica, ed egli inventa con incredibile varietà, e spesso narra con efficacia derivata dalla schiettezza della rappresentazione anzi che dalla vivezza sfacciata de' colori. Se la forma, a lavoro compiuto, risponderà al valore intimo della poesie, il Fleres avrà, nella Giovinezza del Cid e nel Don Juan, fatto opera come poche ne vediamo da un pezzo. Ora che la lirica tiranneggia la nostra poesia, oh come mi piace ascoltare la voce di un giovane che osa narrare largamente, pianamente, le belle avventure degli amori e delle armi!
Note
[modifica]- ↑ In risposta al Mazzoni che gli chiedeva più particolari notizie della sua vita; citato in Guido Mazzoni, Poeti giovani, Società anonima editrice Francesco Perrella, Napoli, 1916, p. 29.
Bibliografia
[modifica]- Ugo Fleres, La Campagna Romana, Istituto italiano d'arti grafiche Editore, Bergamo, 1904.
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