Ėduard Limonov

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Ėduard Limonov, 2018

Ėduard Limonov, pseudonimo di Ėduard Veniaminovič Savenko (1943 – 2020), scrittore e politico russo.

Citazioni di Ėduard Limonov[modifica]

Da Eduard Limonov: io, l'intellettuale bolscevico, che odia Putin e Gorbaciov

Intervista di Nicola Lombardozzi, Repubblica.it, 2 novembre 2012.

  • Mai avuta tanta simpatia per l'America e per il suo stile di vita. Avessi potuto scegliere sarei andato in Italia, o comunque in Europa. Anche in America mi ritrovai a contestare il sistema. D'altra parte i miei riferimenti, i miei amici, erano tutti legati alla sinistra europea. Che allora era più anti americana dell'Urss.
  • [Su Iosif Aleksandrovič Brodskij] È stato un buon poeta, ma sopravvalutato. La sua fama mondiale non è dovuta al suo talento ma alle sue capacità imprenditoriali.
  • [Su Andrej Dmitrievič Sacharov] Lui almeno non ha potuto vedere come è finita la sua coraggiosa battaglia. Non saprà mai di aver contribuito a fare arricchire i nuovi ladruncoli democratici.
  • Ma figuratevi se invidio gente come Bulgakov, per esempio. Il Maestro e Margherita è un'operina banale infarcita di intellettualismi da quattro soldi. Ma il suo capolavoro è Cuore di cane, zeppo di ripugnante razzismo sociale e di un disgustoso disprezzo per la classe operaia.
  • [Su Michail Gorbačëv] Per lui ci vorrebbe la ghigliottina. [...] Voi occidentali continuate a considerarlo un eroe. Ma qui in Russia non lo sopporta nessuno. Vi siete mai chiesti il perché? [...] Perché ha smantellato il Patto di Varsavia, ci ha fatto perdere tutto quello che controllavamo. Ha fatto riunire la Germania devastando ogni equilibrio in Europa. [...] La Germania Unita ha per esempio fomentato la guerra in Jugoslavia. Le migliaia di vite perdute nella guerra dei Balcani sono tutte a carico del signor Gorbaciov.
  • Su Putin ho un atteggiamento freddo. Ci ha tolto la libertà, è vero. E lo combatto per questo. Ma con lui almeno si sopravvive. Negli anni del caos di Eltsin, invece si faceva fatica pure a trovare il pane.

Da Limonov: «Il potere di Putin è assolutista e senza alternative»

Intervista di Yurii Colombo, ilmanifesto.it, 10 giugno 2017.

  • Esiste forse una regola per definire se oggi c'è la crisi o meno? Se lo valutiamo a partire dalla vita quotidiana dei russi, allora per quanto ricordi non si è mai vissuto così bene in Russia, meglio sia rispetto al periodo sovietico sia agli anni '90. Quindi lei è giunto alla conclusione che da noi ci sia la crisi… Forse sulla base di indicatori occidentali? È vero, rispetto a quegli indicatori viviamo peggio che nel 2011, ma questo non ci preoccupa. Il potere in Russia, il putinismo, oggi è meno peggio di prima, anche se gelosamente non intende avere concorrenti politici.
  • [Sul conflitto russo-ucraino] I governanti di Kiev stanno cercando di bruciare tutti i ponti alle loro spalle. E in tal caso difficilmente la Russia potrà trattenersi dalla guerra. Se la guerra fosse tra Russia e Ucraina, indubitabilmente, Poroshenko non avrà scampo. Ma c'è il rischio che a Kiev voglia coinvolgere la Nato e gli Usa, e in tal caso sarebbe guerra mondiale. Ma credo non succederà, il governo ucraino non è folle.
  • [...] la Russia non soddisfa nessun requisito democratico, il potere di Putin è assolutista e senza alternative.
  • Le opposizioni in Russia, quando non sono represse, conducono un'esistenza miserabile. I liberali? Ci sono quelli al potere come Anton Siluanov, German Gref Elvira Nabiullina, Aleksey Kudrin... e quindi secondo lei con chi mai sarebbe possibile fare un «fronte unico»? La sinistra è costretta ai margini e sopravvive, mentre i liberali tipo Navalny o Kasparov ci hanno tradito almeno due volte.
  • Secondo me il fatto che la Russia non si intrometta negli affari di altri paesi, non è cosa buona. Noi russi dobbiamo intrometterci negli affari di altri Stati e sostenere le forze di chi non è contro di noi. In Russia, in Lituania, in Francia e anche in Italia.
  • [Sui diritti LGBT in Russia] I gay e le lesbiche cercano di appoggiarsi alla sinistra russa e internazionale per provare a cambiare la mentalità del nostro popolo. Tuttavia questo non piace al nostro popolo e neppure a tanti della sinistra russa. Se i gay e le lesbiche russi non esigessero che li si amasse e li si accettasse nel mondo politico tutto andrebbe bene, tutto sarebbe ok. Il popolo russo non intende discriminarli o condizionare la loro vita privata. Il problema dei gay e delle lesbiche in Russia è che vogliono partecipare alla vita sociale in qualità di forza politica e morale. Da questo punto di vista, il nostro popolo non li accetterà in quanto tali nei secoli dei secoli. Noi siamo un popolo «macho». Per questo il popolo si opporrà all'imposizione di altre norme di vita sociale.

Incipit di Libro dell'acqua[modifica]

Nataša era una ragazza alta e forte, con un corpo da nuotatrice. Per lei nuotare era una cosa seria.[1]

Note[modifica]

  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

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