Enrico IV di Francia

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Enrico IV di Francia

Enrico III di Navarra, in seguito Enrico IV di Francia (1553 – 1610), re di Francia dal 1589 alla sua morte.

Citazioni di Enrico IV[modifica]

Attribuite[modifica]

  • Io voglio che alla domenica ogni contadino abbia il suo pollo in pentola.[5]
Je veux que le dimanche chaque paysan ait sa poule au pot.
Paris vaut bien une messe.

Citazioni su Enrico IV[modifica]

  • Seduto fermamente sul trono di Francia, Arrigo IV aspirava a dare alla Monarchia l'antico suo lustro, abbassando l'Austriaca rivale. Dodici anni di pace avean rimessa la Francia dalle sciagure di sì lunghe guerre civili; ardeva essa perciò di desiderio di versarsi al di fuori, e il Re le apparecchiava non lieve bisogna. Vasto era il pensiero di Arrigo, e sì vasto che altri non volle supporlo concetto d'un sol uomo, e lo credette a lui suggerito dal Papa, altri da Elisabetta Regina d'Inghilterra. Rovesciato il trono Austriaco, meditava il Re di costituire una federazione o Repubblica di quindici Stati divisi ed ordinati, per quanto le idee d'allora il comportassero, secondo principii nazionali. (Antonio Gallenga)

Note[modifica]

  1. Citato in André Castelot, Regina Margot: una vicenda umana tra fasto, amore, crudeltà, guerre di religione e esilio, p. 239.
  2. Citato in André Castelot, Regina Margot: una vicenda umana tra fasto, amore, crudeltà, guerre di religione e esilio, p. 149.
  3. Citato in André Castelot, Maria de' Medici: un'italiana alla corte di Francia, pp. 17-18.
  4. Citato in André Castelot, Maria de' Medici: un'italiana alla corte di Francia, pp. 43-44.
  5. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 433.
  6. La frase sarebbe stata pronunciata al momento in cui, offertogli il trono come successore legittimo, gli fu fatto notare che l'essere cattolico era una condizione sine qua non per diventare re di Francia. La frase trae verosimilmente la sua origine dai propositi attribuiti a Massimiliano di Béthune, duca di Sully, nei Les Caquets de l'accouchée (Le chiacchiere da comare) da (narrazione anonima del 1622): «Come disse un giorno il duca di Rosny ad Enrico il Grande, Dio l'abbia in gloria, una volta che questi gli chiese perché non andasse alla messa come lui: Sire, la corona val bene una messa, così come una spada di connestabile data ad una vecchia volpe di guerra merita bene di mascherare per qualche tempo la sua coscienza e di fingere di essere un grande cattolico». Vedi Les Caquets de l'accouchée, page 172 dell'edizione di Le Roux de Lincy, digitalizzata su Google Books

Bibliografia[modifica]

  • André Castelot, Maria de' Medici: un'italiana alla corte di Francia, Rizzoli, Milano, 1996.
  • André Castelot, Regina Margot: una vicenda umana tra fasto, amore, crudeltà, guerre di religione e esilio, 2000, Fabbri Editore, Milano.

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