Fabrizio Cicchitto

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Fabrizio Cicchitto nel 2006

Fabrizio Cicchitto (1940 – vivente), uomo politico italiano.

Citazioni di Fabrizio Cicchitto[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Ho pensato di iscrivermi a quella loggia come ci si iscrive al Rotary, ai Lions. Così quando è scoppiato lo scandalo P2 non mi restava che il suicidio... (Intervista di Augusto Minzolini, Politica e massoneria «Io, il psi e i soldi della P2» Cicchitto: «Ho pagato, altri invece no» [1], La Stampa, 19 novembre 1993, p. 7)
  • Ho capito, ad esempio, che Bettino Craxi e Claudio Martelli c'erano dentro fino al collo con Gelli e Ortolani. Ad esempio, la storia dei 30 milioni di dollari, del conto Protezione, mica è uno scherzo. C'è da credere davvero che in quegli anni, con tutti quei soldi, si siano comprati il PSI. (Ibidem)
  • Se io, Signorile e De Michelis fossimo rimasti insieme, saremmo riusciti a contrastare Craxi. Insieme funzionavamo, purtroppo andò in maniera diversa e per me alla rottura contribuì anche un problema finanziario. (Ibidem)
  • Non ci sembra che tramutare una battuta autoironica in una truculenta e volgare sfida alla piazza sia il massimo della corretta informazione. Purtroppo è quello che fa oggi Enzo Biagi sul Corriere della sera. Il tutto condito anche da una battuta grevemente maschilista nei confronti della coordinatrice provinciale di Bolzano di Forza Italia. Se oggi ci fosse un festival del cattivo gusto e della disinformazione, questa volta Biagi avrebbe vinto il primo premio. (Ansa, 5 giugno 2005; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Il delitto Biagi/4, la Repubblica, 15 novembre 2007)
  • Non andrete da nessuna parte mettendo in moto piccoli plotoni di esecuzione che a nome del partito unico tirano randellate a Berlusconi. (dall'intervento al convegno di AN ad Assisi, Il tempo delle scelte, del 18 novembre 2007; citato in Mario Stanganelli, AN fischia e contesta Cicchitto Casini: i gazebo aiutano Prodi, Il Messaggero, 19 novembre 2007, p. 4)
  • La mano di chi ha aggredito Berlusconi è stata armata da una spietata campagna di odio, [condotta] dal gruppo editoriale Repubblica-L'Espresso, dal quel mattinale delle Procure che è il Fatto, da una trasmissione di Santoro e da un terrorista mediatico di nome Travaglio, oltre che da alcuni pubblici ministeri, che hanno nelle mani alcuni processi, tra i più delicati sul terreno del rapporto mafia-politica e che vanno in tv a demonizzare Berlusconi. E da un partito come l'Idv, con il suo leader Di Pietro, che in questi giorni sta evocando la violenza (citato in Cicchitto parla di un "network dell'odio" e accusa la Repubblica e l'Espresso, la Repubblica, 15 dicembre 2009)
  • I mostri sono i servizi segreti, una struttura sempre più corposa e dinamica che interviene in modo continuo, massiccio, oppressivo sulla realtà politica e sociale [...] Nel 68-69 la contestazione del sistema ha fatto tremare l'ordine costituito ed esso, a sua volta, ha cercato di recuperare in diversi modi, uno dei quali è stata l'organica attività terroristica, provocatoria, violenta di precisi settori dei corpi separati dello Stato [...] I mostri fabbricano gli opposti estremismi: la pupilla del regime, la Rai tv, si occupa di amplificare la distorsione, obiettivizzandola; Sid e Rai tv, due realtà molto lontane eppure così vicine quando si tratta di sorreggere, nelle scelte drammatiche, il regime Dc. [...] Puntuali all'appuntamento, le Brigate Rosse ricompaiono in ogni vigilia elettorale. (1975, introduzione al libro di Marco Sassano "Sid e partito americano. Il ruolo della Cia, dei servizi segreti e dei corpi separati nella strategia dell'eversione", ed. Marsilio. Citato da Micromega, 16 dicembre 2009)
  • Craxi preferiva dire no che sì. Dall'ufficio di Berlusconi si esce con il sorriso; anche se la generosità lo porta talora a dire qualche sì di troppo. (Intervista di Aldo Cazzullo, Contro Bettino un network dell'odio, Corriere della sera, 17 gennaio 2010)
  • Il peccato mortale di Craxi non sono le tangenti; è la scelta dell'autonomia. Quella sì non gli fu perdonata. (Ibidem)
  • Si imputa a Bettino di non aver mai rotto con la Dc; ma, quando si mostrò pronto a farlo, Berlinguer fu sul punto di accordarsi con De Mita e Spadolini per il "governo diverso", con i tecnici, pur di emarginare i socialisti. (Ibidem)
  • [Bettino Craxi] Un gigante, un pezzo della storia del Paese. Criminalizzarlo è un'operazione volgare. Quanti crimini ha commesso o coperto Togliatti negli anni '30 e '40? Eppure è considerato parte della nostra storia. Il vero "crimine" di Craxi fu restituire ai socialisti l'autonomia ideologica, smontando il mito di Lenin e pure quello di Gramsci. (Ibidem)
  • Essendo notoriamente un troglodita, Francesco Speroni non è in grado di parlare né della prima, né della seconda e neanche della terza repubblica. Fortunatamente la Lega alla Camera, al Senato e negli enti locali ha una classe politica di altro livello.[2]
  • È sgradevole che alcuni finiani abbiano scimmiottato Travaglio saccheggiandone a piene mani, da libri e testi.[3]
  • [Sull'episodio del peschereccio italiano a cui una vedetta libica aveva sparato contro] Abbiamo un interlocutore che è Gheddafi, che presenta caratteristiche singolari ma con il quale dobbiamo fare i conti. Può scaricarci migliaia e migliaia di immigrati sulle nostre coste. Va condannato tutto l'episodio del peschereccio, è deplorevole, ma una rottura con Gheddafi e con la Libia comporterebbe conseguenze disastrose per il nostro Paese.[4]
  • Nelle prossime ore vedremo l'effettiva entità dell'operazione Wikileaks e quindi saremo in grado di dare una valutazione ponderata. In ogni caso, è ormai evidente che la stessa nozione di terrorismo viene ad avere una accezione molto più vasta di quella tradizionale. È evidente che esiste un terrorismo mediatico che per certi aspetti può essere molto più efficace di quello tradizionale. In Italia questo tipo moderno e sofisticato di terrorismo è ormai in atto da qualche tempo ed ha accentuato la sua aggressività in questo periodo.[5]
  • L'ipotesi di abbassare la maggiore età è fra le questioni sul tavolo ma non è la questione più urgente". (citato in Excite, 24 gennaio 2011)
  • Gli ex AN stanno in congresso permanente, ogni tanto gli scatta il meccanismo.[6]
  • Di fronte alla morte è evidente che vengono meno le differenze politiche. Per questo esprimiamo profondo cordoglio per la morte di Oscar Luigi Scalfaro che è stato sempre – in tutte le cariche politiche e istituzionali da lui ricoperte – un nostro coerente e agguerrito avversario politico.[7]
  • [Riferendosi al Governo Monti] Tre erano gli obiettivi di questo Governo, o almeno i suoi slogan: rigore, crescita, equità. Per quello che riguarda il rigore ce n'è stato in un modo straordinario ed eccezionale. Diamo atto al Governo di essere andato al di là anche di quello che era richiesto dalla logica economica e dalla logica finanziaria dell'Italia e del quadro internazionale. Crescita zero, equità zero, questo è il bilancio che noi facciamo di questo Governo, e rileviamo anche che ci siamo trovati di fronte ad una politica unilaterale dal punto di vista di un aumento della pressione fiscale del 45 per cento formale e del 55 per cento sostanziale, accompagnata da tagli così profondi alla spesa degli enti locali, di regioni e di comuni, che i riflessi si vedranno, anche sulla pelle dei cittadini, e accentuata anche da quella operazione assolutamente sadica che è stata l'IMU.[8]

Da Fabrizio Cicchitto: «Silvio Berlusconi a caccia con Putin non volle sparare ai caprioli. Poi dietro un albero vomitò»

Intervista di Francesco Verderami, corriere.it, 5 maggio 2024.

  • Rammento quando Paolo Guzzanti era presidente della commissione parlamentare Mitrokhin, che doveva indagare sulle attività illegali dei servizi segreti sovietici in Italia fino al 1984. Guzzanti voleva verificare se Romano Prodi fosse stato un agente russo. Cosa assolutamente non vera, anche se aveva rapporti profondissimi con Mosca grazie all'associazione Prometeia. Alla caccia di queste prove, Guzzanti finì in mezzo a uno scontro tra spie russe che avevano l'abitudine di usare il polonio per togliere di mezzo personaggi scomodi. Tanto che la sua auto veniva tenuta lontana dalla residenza di Berlusconi. E gli uomini della mia scorta stavano alla larga dalla scorta di Guzzanti, nel timore di venire contagiati da eventuali radiazioni. Questo era ed è Putin.
  • Ho avuto modo di dire che tra Berlusconi e Putin c'era un legame di omosessualità psicologica: si ammiravano vicendevolmente e il loro era un rapporto assolutamente paritario. Putin considerava geniale questo imprenditore italiano che controllava le televisioni ed era riuscito a sfondare in politica. A sua volta Berlusconi lo riteneva un pragmatico, capace di gestire un Paese come la Russia e con il quale si potevano fare tante cose insieme: dagli affari alle donne.
  • Putin voleva rientrare nel grande gioco. E utilizzava Berlusconi e i suoi rapporti con gli americani per tornare nel salotto buono dal quale la Russia era uscita dopo la fine dell'Unione Sovietica.
  • A Berlusconi sfuggiva completamente il retroterra culturale di Putin, che aveva come punti di riferimento Pietro il Grande, Ivan il Terribile e Iosif Stalin. Ognuno di questi personaggi aveva una componente autoritaria fortissima, funzionale non alla restaurazione dell'Unione Sovietica ma al mito della Grande Russia.
  • Putin fu il primo a capire che attraverso Internet si poteva fare politica e penetrare il sistema delle democrazie liberali, che lui disprezza, per manipolarlo. Attraverso Internet ha sostenuto Brexit, il referendum separatista della Catalogna, la campagna elettorale di Donald Trump e per ultimo i no vax. Lui ha sempre mirato a destabilizzare l'Occidente. Ma Berlusconi sorvolava su certe questioni.
  • Che Putin fosse il capo del Kgb con il quale fare anche affari, lo sosteneva un bel pezzo dell'Occidente. E mentre questo accadeva, Putin invadeva l'Europa attraverso i suoi oligarchi, comprandosi squadre di calcio, giornali, partiti. Nessuno voleva vedere il lato oscuro della Luna. Non lo fece Berlusconi e non lo fecero nemmeno Prodi, l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder, l'ex cancelliera tedesca Angela Merkel... Devo continuare?

Citazioni su Fabrizio Cicchitto[modifica]

  • Non posso dimenticare che era capogruppo dei socialisti. Nella Lega non c'è nessuno che apparteneva alla prima repubblica, e anche molti ex An non digeriscono questo fatto. Cicchitto era un loro avversario e adesso è il loro capogruppo. Può darsi che gli stia bene, ma mi dà fastidio che Berlusconi continui a invitare tutti i ruderi della Prima Repubblica. (Francesco Speroni)

Note[modifica]

  1. http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1173516
  2. Citato in Speroni paragona il Pdl a "un bordello" Cicchitto: "E' notoriamente un troglodita", Repubblica.it, 4 giugno 2010.
  3. Citato in Cicchitto accusa i finiani di copiare Travaglio, ilpost.it, 12 agosto 2010.
  4. Citato in Mazara, Lega: "Le scuse di Tripoli non bastano" E il Viminale smentisce l'inseguimento, la Repubblica, 15 settembre 2010.
  5. Citato in WikiLeaks, i dispacci confidenziali "Berlusconi incapace e vanitoso", la Repubblica, 28 novembre 2010.
  6. Da Cicchitto, il PdL e gli ex di Alleanza Nazionale, ilpost.it, 8 aprile 2011.
  7. Citato in Napolitano: "Scalfaro, coerenza e integrità" Il Papa: "Statista cattolico per il bene comune", repubblica.it, 29 gennaio 2012.
  8. Camera dei Deputati – XVI Legislatura – Seduta n. 730 di giovedì 6 dicembre 2012 – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Roma, Camera dei Deputati, 6 dicembre 2012.

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