Paolo Arcari

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Paolo Arcari (1902)

Paolo Arcari (1879 – 1955), letterato italiano.

Citazioni di Paolo Arcari[modifica]

  • Come leggo? — Sì, ma, anche, ma, insieme, ma, inseparabilmente: — Come rileggo?
    Leggo e rileggo con i due ritmi più diversi e più remoti.
    Leggo adagio, armato di matita, di penna, di uncini, direi, di bastoni; leggo come se centellinassi, come se masticassi, come se mi avventurassi in un terreno ignoto, saggiandolo passo per passo. Tentoni leggo, insomma.
    Rileggo, come da una vetta, spingendo lo sguardo negli orizzonti lontani, contemplando il panorama e superandolo, forse, talora.
    Leggo come attratto e spaurito da una gioia che potrebbe essere vietata, leggo come il bimbo scende lento, la prima volta, nel mare.
    Rileggo a bracciate vigorose, spingendomi al largo d'un balzo, fluido nell'elemento mio.
    Leggo come davanti ad una insidia; rileggo, come reduce tra le cose più amiche e più fide.[1]
  • Il leggere è una voluttà; il rileggere è un'azione che assicura, od un pericolo che esalta.[2]

Note[modifica]

  1. Da Come leggo? Domanda ai più noti scrittori d'oggi, Felice Le Monnier, Firenze, 1935, p. 69.
  2. Da Come leggo? Domanda ai più noti scrittori d'oggi, Felice Le Monnier, Firenze, 1935, p. 69.

Altri progetti[modifica]