Andrea Fortunato

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Andrea Fortunato nel 1993

Andrea Fortunato (1971 – 1995), calciatore italiano.

Citazioni di Andrea Fortunato[modifica]

  • [Durante i campionati mondiali di calcio del 1994] Vorrei ringraziare Roberto Baggio: i suoi gol e le dediche che mi ha fatto mi hanno tenuto su di morale.[1]

Andrea Fortunato, l'angelo della fascia sinistra ucciso a 23 anni da una leucemia

Da un'intervista rilasciata nel marzo 1995; citato in Paolo Camedda, Goal.com, 25 aprile 2024.

  • Undici mesi di malattia è una cosa lunga, infinita. Ma di tremendo, a parte i periodi di grande crisi fisica, ci sono stati solamente i primissimi momenti; dopo ho combattuto Invece, all’inizio è stato diverso; il giorno prima stavi fra i sani, il giorno dopo passi fra i quasi incurabili. Non si può descrivere che cosa si prova. Ti senti perduto e, nello stesso tempo, diventi curioso; è una sensazione strana. Vuoi sapere ogni cosa della tua malattia, ti interroghi sui sintomi, sulle cause, sulle possibili conseguenze. Sai che non ti diranno tutto, provi a indovinare le bugie, ma poi fingi di crederci, ti convinci che è meglio, altrimenti impazzisci. Quando un medico ti spiega quali sono i sintomi della leucemia ti senti sprofondare; e più parla, più tu capisci che tutto corrisponde, che è davvero il tuo caso. In quel momento il male ti prende in ostaggio; ma tu devi impedirgli di ammazzarti.
  • Il pensiero di riprendere a fare il calciatore non mi ha mai abbandonato. Mi sono sentito un atleta anche nei giorni più difficili, quando ero più di là che di qua. Ho lottato con spirito sportivo, si può dire che non mi sono mai tolto la maglia di dosso. Rimetterla davvero, ma non solo; ho chiesto, mi sono informato, mi hanno spiegato che tanti atleti sono tornati all'attività dopo la leucemia. Credo, spero di riuscirci. La leucemia mi ha fatto capire che è inutile fare progetti a lunga e media scadenza. Bisogna vivere alla giornata, che non è una sconfitta, semmai un modo per apprezzare davvero la vita in ogni attimo, in ogni sfumatura. È quello che farò.
  • La malattia insegna che nella vita c'è di peggio di uno stiramento che ti tiene fuori dal campo per due settimane. Che ogni giorno muoiono bambini leucemici senza che nessuno lo sappia e senza che si possa fare nulla. Che in Italia abbiamo i migliori medici del mondo; a Perugia vengono a imparare le nostre tecniche dall'America, da Israele, dalla Francia. Però, le strutture sono quelle che sono, mancano gli spazi, c'è gente in coda da mesi per un trapianto. Bisogna donare il midollo, senza paura, perché questo salva la vita agli altri e dà senso alla tua.

Citazioni su Andrea Fortunato[modifica]

  • Andrea Fortunato era un ragazzo che giocava terzino sinistro. Un ruolo da turbodiesel. Uno che con la maglia numero tre deve andare, palla al piede, dall'altra parte del mondo, superando ogni ostacolo, finché il campo finisce. E a quel punto fa una cosa, non la fa per sé, la fa per un altro e per la squadra: crossa. E se il centravanti ha seguito l'azione e ci mette la testa, allora è gol. Fortunato era uno di quelli che ci arrivava spesso, sulla linea di fondo, con la forza della sua gioventù e la bandiera dei suoi lunghi capelli al vento. (Gabriele Romagnoli)
  • Andrea Fortunato. Arrivò [alla Juventus] a 21 anni ed era così forte che uno squadrone onnipotente se lo prese di prepotenza quando ne aveva 24. (Sandro Veronesi)
  • Fortunato leucemico fulminato.[2] (striscione)
  • [Durante il discorso pronunciato ai suoi funerali] Ti credevamo invincibile. In questi undici mesi sei stato un esempio per noi, per come hai saputo affrontare problemi veri, non quelli legati a semplici vittorie o sconfitte, con coraggio e serenità, forza e determinazione. Ti abbiamo voluto bene, ti portiamo nel cuore. Onore a te, fratello Andrea Fortunato. (Gianluca Vialli)

Note[modifica]

  1. Dal programma televisivo Dribbling, Rai2, riportato in "Grazie Roberto dedicandomi i gol mi tiri su il morale", La Stampa, 11 luglio 1994.
  2. Striscione esposto dalla tifoseria del Torino in occasione del derby disputato contro la Juventus il 3 dicembre 1995 e facente riferimento alla scomparsa del calciatore bianconero, deceduto a causa della leucemia il 25 aprile precedente.

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