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Camera Café (quinta stagione)

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Voce principale: Camera Café.

Camerà Café, quinta stagione.


Citazioni in ordine temporale.

Medioevo

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  • [Olmo e Paolo discutono su chi farà da cavaliere a Gloria ad una festa in maschera a tema medievale]
    Olmo: Ti sfido a singolar tenzone!
    Paolo: Non ci so giocare. Un tressette?
  • [Olmo e Paolo ancora non si sono decisi, per cui si sfidano a duello]
    Gloria: Che bello però, il sogno di ogni ragazza: due cavalieri che duellano per la mia mano!
    Paolo [a Olmo, perplesso]: Ma stiamo duellando per la mano?!

Troppo facile

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  • Le cose troppo facili hanno sempre la fregatura sotto! (Luca)
  • [Paolo sta ridendo mentre Geller cerca monete da inserire nella macchinetta del caffè]
    Geller: Posso sapere cos'è che la diverte tanto?
    Paolo: La sua parabola... guardi che ho capito, eh!
    Geller: Sì, me l'ha già detto, ma ne ero certo: prima di raccontarla a lei e a [Luca] Nervi l'ho testata su un bambino di sei anni e lui l'ha capita al primo colpo.
    Paolo: Ah, davvero? Quindi vuol dire che il bambino non ha capito, che Luca non deve comprare gli estintori altrimenti lo licenziano. Beh, mica facile per un bambino eh... [ride]
    Geller: Bitta, a volte la sua stupidità è disarmante. La parabola voleva dire esattamente quello che diceva; ho cercato di venirvi incontro abbassando al massimo livello perché la capisse anche lei, ma come al solito lei non capisce niente.
    Paolo: Il che vuol dire che l'ho capita benissimo. Lei dice una cosa e vuol dire il contrario: posso offrirle qualcosa?
    Geller: Un caffé.
    [Paolo ordina un tè dalla macchinetta]
    [...]
    Paolo: Vuole un tè?
    Geller: Io le ho chiesto un caffè!
    Paolo: Eh, lo so... lei mi chiede un caffè e io le faccio un tè, vede che ho capito? E lo prenda, questo tè metalinguistico!
    [Luca esce dal bagno e telefona alla ditta degli estintori ma non avendo capito la parabola, lui e Paolo fanno sfumare l'accordo]
    [...]
    Geller: Secondo me, sì. Siete i due più grandi cretini che io abbia mai conosciuto, e guardate che di gente ne conosco.
  • [Parlando con Luca, riferendosi ad una nuova storia]
    Geller: Vediamo se invece questa la capisce al primo colpo: nella lontana regione di Bu, c'era un tale che si chiamava Luca Nervi ed era un deficiente.
    Luca: È metalinguistica, no? Lei dice «deficiente» in senso metaforico?
    Geller [con aria spazientita]: No Nervi, dico «deficiente» nel senso di «deficiente»!
    Luca [afflitto]: Ah...

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