Giardino giapponese

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Un giardino giapponese

Citazioni sul giardino giapponese.

  • Il giardino che ho dinanzi a me è tipico di migliaia d'altri; eppure, ogni volta che lo osservo, resto di nuovo colpito dalla sua raffinatezza. Da noi cosa faremmo se avessimo un cortiletto a disposizione ed i mezzi per crearvi un giardino? Per prima cosa inonderemmo lo spazio di geometria. Qua un vialetto, là un'aiola, laggiù una panchina od una fontanella, poi vasi, rivasi, stravasi dappertutto, fin quando ogni centimetro risultasse costruito, ogni elemento irregimentato. Qui invece l'architetto ed il giardiniere hanno speso altrettanta energia ed altrettanto tempo per raggiungere fini diametralmente opposti. A prima vista sembra di trovarsi nella radura d'un bosco, che so io, in uno di quei fatati chiostri tutto luce e sole che s'aprono, sul breve spazio d'erbe ed arbusti, nei tomboli delle nostre coste tirrene ed adriatiche. Poi ti accorgi che l'opera dell'uomo esiste, eccome, ma l'ideale dell'artista è stato quello di ricreare la natura con squisitezza e semplicità, senza farsi né vedere né ricordare. Non vi sono linee rette, geometrie; oppure sì, c'è una geometria intima, infinitamente non-euclidea e sottile, un'armonia segreta che l'animo, a dispetto della mente, avverte subito. Tutto è irregolare; la forma del praticello centrale verde e soffice come una pelliccia misteriosa di mostro marino, il disegno dei blocchi piatti di granito amorevolmente prelevati da un greto di torrente montano, lisci per carezze di flutti lungo i millenni, la disposizione delle azalee, dei gelsomini, delle gardenie, dei cespugli che salgono piano piano verso i pini e gli aceri, ai quali è affidato il compito di nascondere il muretto di cinta, le case accanto, e d'incorniciare il cielo. L'armonia dell'insieme colpisce subito. È opera umile, raffinata, civile. (Fosco Maraini)

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