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Ipotesi sopravvivenza

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Ipotesi sopravvivenza

Film TV

Immagine Operation Teapot - Apple-2 2.jpg.
Titolo originale

Threads

Lingua originale inglese
Paese Gran Bretagna
Anno

1984

Genere drammatico, fantascienza, bellico
Regia Mick Jackson
Soggetto Barry Hines
Sceneggiatura Barry Hines
Rete televisiva BBC
Interpreti e personaggi

Ipotesi sopravvivenza, film britannico del 1984, regia di Mick Jackson.

Tutti gli elementi che compongono una società moderna sono collegati fra di loro. Per soddisfare i bisogni di ciascun individuo, è necessaria l'attività di molti. Le nostre vite s'intrecciano l'una con l'altra, dando vita a un complesso tessuto. Ma i legami che costituiscono la forza e la stabilità del sistema possono anche renderlo vulnerabile. (Narratore)

Frasi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Questo filmato, girato clandestinamente da un operatore della televisione tedesca martedì scorso, mostra una colonna sovietica in trasferimento nell'Iran settentrionale. Fin da lunedì, i satelliti americani avevano individuato un consistente movimento di colonne militari sui passi montani al confine tra l'Iran e l'Unione Sovietica. Il ministro degli esteri sovietico, a sostegno dell'intervento, ha accusato gli Stati Uniti di aver preso parte attiva al colpo di stato che ha rovesciato il regime iraniano. (Telecronista)
  • Washington ha ventilato l'ipotesi di un invio di truppe in Medio Oriente se i sovietici non ritireranno le loro dall'Iran. Il nostro primo ministro, unendosi al coro dei premier occidentali che reclamano l'immediato ritiro dei sovietici, ha parlato di "seria minaccia alla pace mondiale". (Radiocronista)
  • Dal territorio iraniano [...] giungono notizie preoccupanti; un'unità della marina militare statunitense sarebbe stata coinvolta in un serio incidente al largo delle coste dell'Iran. Il nostro corrispondente da Teheran non è stato in grado di fornirci ulteriori testimonianze, ma tuttavia, secondo insistenti voci, raccolti in ambienti in cinghia al Pentagono, si tratterebbe di un sommergibile [...] nel Golfo Persico. (Telecronista)
  • L'Unione Sovietica ha inviato agli Stati Uniti una nota di protesta in merito a quella che viene definita una "pericolosa provocazione" da parte di unità americane nel golfo di Oman. La nota fa seguito a un incidente verificatosi ieri quando l'incrociatore sovietico Kirov è entrato in collisione col caccia statunitense Callaghan, riportando seri danni. (Radiocronista)
  • Unità di soccorso americane ed israeliane hanno localizzato dei rottami e una larga chiazza d'olio nella zona in cui si presume sia affondato il sommergibile disperso. Washington ha confermato che martedì scorso, al momento di ... con l'intero equipaggio, il Los Angeles era impegnato in una crociera di ricognizione al largo della costa iraniana. Dopo aver reso omaggio alle 127 vittime della sciagura, il presidente a rilasciato una dichiarazione, nella quale addossa all'Unione Sovietica l'intera responsabilità dell'incidente. (Telecronista)
  • L'immotivato attacco, i danni di un nostro sommergibile e l'occupazione dell'Iran sono le azioni di una potenza espansionistica e irresponsabile. Ho il dovere come presidente degli Stati Uniti di avvertire i sovietici che il processo da loro innescato rischia di condurci sull'orlo di un confronto armato. (Presidente statunitense)
  • In caso di guerra, Gran Bretagna dispone d'un piano di emergenza. Qualora il governo centrale venisse a mancare, i suoi poteri potranno essere decentrati in un sistema di amministrazioni locali che copre tutto il paese. Nelle aree urbane come quello di Sheffield, il commissario straordinario per il tempo di guerra è già designato. Si tratta del capo della giunta locale in tempo di pace. Qualora si rendesse improvvisamente necessario, egli assumerebbe i pieni poteri sulla sua giurisdizione. Se, e quando, debba accadere dipende dall'andamento della crisi. (Narratore)
  • Il governo degli Stati Uniti si è trovato costretto, ma con estrema riluttanza, ad adottare le misure necessarie per la salvaguardia degli interessi occidentali in medio oriente. Questa amministrazione ha pertanto deciso d'un invio di un contingente di pronto intervento nell'Iran occidentale. Ci auguriamo che i dirigenti sovietici prendano atto della nostra determinazione, e recedano dalla loro pericolosa politica espansionistica negli affari interni di un paese straniero. (Presidente statunitense)
  • Stavolta, il gioco è la distruzione della civiltà come noi la conosciamo, o peggio, l'annientamento di ogni forma di vita sul pianeta. È impossibile uscire vincitori da una guerra nucleare! Ora, supponiamo che i russi riescano a vincere questa guerra; cosa vincerebbero esattamente? Cosa potrebbero vantarsi di avere conquistato? Ve lo dico io; i grandi centri abitati e le grandi industrie sarebbero ridotti a un ammasso di rovine [...] Le industrie saranno rase al suolo, le raffinerie saranno rase al suolo, l'acqua sarà inquinata, la terra contaminata dalle radiazioni, il bestiame sarà decimato, malato, o agonizzante. I russi avranno conquistato il cadavere di una nazione. (Attivista per la pace)
  • Ore 12: scade l'ultimatum statunitense.
    Ore 13: i B-52 colpiscono con armi convenzionali la base di Mashad.
    I Russi difendono la base con l'impiego di missili antiaerei a testata nucleare. Molti B-52 vengono abbattuti.
    Ore 14: gli americani rispondono lanciando sulla base sovietica un missile di teatro a testata nucleare.
    Le ostilità cessano. (Didiscalia)
  • È giunto il momento per ogni famiglia di prepararsi a fronteggiare nella maniera più adeguata un attacco nucleare. Questo non significa che necessariamente che l'attacco avrà luogo, ma che ne esiste l'eventualità e che è nostro interesse ridurre al minimo le possibili conseguenze. Se sentirete suonare questa sirena, mettetevi immediatamente al riparo. Rientrate in casa e non rimanete sulla porta. Se venite sorpresi in un luogo aperto, gettatevi a terra, in qualche buca nel terreno. (Trasmissione radiofonica)[1]
  • Se lascerete vostra casa, le autorità locali la assegneranno ad un'altra famiglia. Inoltre, le autorità del luogo in cui volete trasferirvi non potranno trovarvi un'altra sistemazione, né fornirvi viveri e assistenza sanitaria. Perciò, vi consigliamo di rimanere nelle vostre case. Sarete più al sicuro. (Trasmissione radiofonica)[1]
  • Se durante il periodo di ricaduta qualcuno dovesse morire all'interno della camera-rifugio della vostra abitazione, cercate di spostarne il corpo in un'altra stanza il più presto possibile. Lasciategli addosso un biglietto con il suo nome e indirizzo, poi provedete a coprirlo accuratamente con plastica, carta, coperte o altri materiali. Dopo cinque o più giorni, se avrete la possibilità di uscire di casa senza venire colpiti dalle radiazioni, per prima cosa dovrete seppellire il cadavere o comunque coprirlo di terra, lasciando sopra la fossa una croce o un segno di riconoscimento. (Trasmissione televisiva)[1]
  • [Sul team d'emergenza] Molte di queste persone non hanno ricevuto un addestramento particolare, e quello che sanno l'hanno imparato solo negli ultimi giorni grazie anche ai giornali. Sono in pochi a conoscere esattamente quali siano le loro mansioni e che cosa ci si debba aspettare. (Narratore)
  • Il pericolo maggiore è costituito dal fallout. Il fallout è la ricaduta di polvere che l'esplosione solleva dal suolo. Il contatto con queste particelle radioattive è letale. (Trasmissione televisiva)[1]
  • Sono le 8:30, le 3:30 del mattino a Washington. Negli ultimi quattro giorni, il presidente e i suoi più stretti collaboratori non si sono concessi che poche ore di riposo. A quest'ora, dovrebbero dormire. Il che rende meno tempestiva una eventuale reazione da parte occidentale. (Narratore)
  • [Guardando il fungo atomico nella distanza] Miseriaccia schifosa, sono impazziti! Sono impazziti... (Bob)
  • A un ora e venticinque minuti dall'attacco, un pulviscolo grigio comincia a scendere su Sheffield. Un ordigno esploso a bassa quota a Crewe ha sollevato un immensa nuvola di polvere, rendendola radioattiva, e il vento l'ha spinta fin qui. L'attacco è stato di tale intensità da mandare in frantumi quasi tutte le finestre delle case britanniche. Molti edifici sono scoperchiati, e la polvere letale penetra nell'interno. Al primo stadio, i sintomi della contaminazione radioattiva e quelli del panico sono identici. (Narratore)
  • Il pulviscolo sospeso nell'atmosfera fa da schermo alla luce e al calore del sole. In vastissime aree dell'emisfero boreale, comincia a far buio e comincia a far freddo. Al centro delle vaste masse continentali come l'America o la Russia, il calo della temperatura può essere assai brusco, fino a 25 gradi centigradi. Anche in Gran Bretagna, nei giorni successivi all'attacco, la temperatura potrebbe scendere addirittura a sotto zero; un lungo crepuscolo di ghiaccio. (Narratore)
  • Tutte le risorse di cui dispone il servizio sanitario in tempo di pace, anche se indenni, non basterebbero nemmeno a far fronte agli effetti dell'unica bomba che ha colpito Sheffield. In simili condizioni, senza farmaci, né acqua, né bende, senza elettricità, strumenti chirurgici, apparecchiature sanitarie, nemmeno il migliore dei medici sarebbe in grado di svolgere le sue mansioni. Tuttalpiù, in cambio della comunicazione con cui prestano soccorso ai malati, i sanitari sono equipaggiati un po' meglio dei comuni cittadini. (Narratore)
  • Dal giorno dell'attacco, il denaro non ha più significato. La sola moneta di scambio è il cibo. Chi lavora ne viene ricompensato, chi ha commesso un delitto se lo vede sottratto. La spietata economia del dopobomba si fonda su una legge inesorabile; un superstite in grado di lavorare riceve più viveri di chi non lo è, e più ne muoiono, più cibo ne rimane per gli altri. (Narratore)
  • 5 settimane dopo l'attacco
    Niente elettricità
    niente acqua corrente
    niente servizi igienici.
    Scorte di carburante in diminuzione.
    Disponibilità viveri: incerta. (Didiscalia)
  • È in atto un massiccio esodo dalle città alla campagna alla ricerca di cibo. È luglio. La campagna è gelida e contaminata da un tasso di radioattività imprecisato. A cinque-sei settimane dopo l'attacco, i decessi dovuti alle ricadute di particelle radioattive hanno toccato la punta massima. (Narratore)
  • Effetti diretti dell'attacco: da 17 a 38 milioni di vittime per esplosione, calore e ricaduta.
    La popolazione superstite è stremata, infreddolita, affamata. [...]
    Attacco in primavera: l'oscurità e il freddo riducono la maturazione dei vegetali a livelli irrisori.
    Minima crescita dei raccolti. (Didiscalia)
  • La mietitura del primo miserabile raccolto è letteralmente questione di vita o di morte. A causa dell'ormai cronica penuria di carburante, questa potrebbe essere una delle ultime volte che trattori e mietitrebbiatrici vengono impiegati in Gran Bretagna. (Narratore)
  • Il primo inverno. Le conseguenze dell'ipotermia, delle epidemie e delle radiazioni si abbattono soprattutto sui bambini e sugli anziani, i cui strati adiposi sono più sottili. Nel giro di pochi inverni, il numero di giovani e vecchi in Gran Bretagna diminuirà sensibilmente. (Narratore)

Dialoghi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Ruth Beckett: Non so cosa darei per vivere in campagna. E tu, Jimmy?
    Jimmy Kemp: Mi sparerei.
    Ruth Beckett: Addirittura? E perché?
    Jimmy Kemp: È morta. Non ci si diverte. Sai che palle vivere isolati, e magari anche un'ora al bar più vicino.
  • Telecronista: Con una dichiarazione rilasciata poco fa da un portavoce del pentagono, gli Stati Uniti hanno accusato l'Unione Sovietica del dispiegamento d'un numero imprecisato di testate nucleari nella nuova base di Mashad nell'Iran settentrionale. Secondo il dipartimento della difesa— [il barista cambia canale]
    Jimmy Kemp: Perché hai cambiato?
    Cliente: Rimetti il primo! Ci fai vedere il telegiornale o no?
    Telecronista:[il barista rimette il telegiornale]— due grossi aeri di trasporto Antonov che sarebbero atterati ieri nel tardo pomeriggio. Le testate, secondo il portavoce—
    Jimmy Kemp: Hai visto? Quella parla dell'estremo oriente e lui cambia canale.
    Bob: Perché? Che succede in estremo oriente?
    Jimmy Kemp: L'Iran. Gli americani hanno detto che i russi—
    Bob: Iran! Non è estremo oriente, ignorante. È medio oriente. Cina, Hong Kong è in estremo oriente.
    Jimmy Kemp: Rompicoglioni! È sempre oriente, no?
    Bob: Io invece mi rinchiuderò in vicino oriente; Scarborough, Skegness—
    Jimmy Kemp: Skegness?! Piuttosto che andare in quel cesso mi faccio suora.
    Bob: Lascia perdere quelle stronzate. Da un occhiata alle due squinze a oriente del balcone. [Indica a delle ragazze]
    Jimmy Kemp: [Lo ignora] Papà ha ragione; si sta mettendo male.
    Bob: Che ti frega? Tanto non possiamo farci niente. Ci conviene godercela finche siamo in tempo.
    Jimmy Kemp: Ma tu non hai paura? Quelli la fanno sul serio.
    Bob: Sì, me la faccio sotto, ma cosa cambia? Mica danno retta a noi. Anzi, guarda; se buttano la bomba voglio spararmi tanta di quella birra in corpo da friggermi il cervello.
  • Mr Kemp: Parti per le vacanze a quanto vedo!
    [...]
    Ron Stothard: No, ci trasferiamo da Jack nel Lincolnshire finché le cose non cambieranno. Credo che laggiù saremo più al sicuro.
    [...]
    Mr Kemp: Non esistono posti sicuri, secondo me.
    Ron Stothard: Non è vero. In campagna ci sono maggiori possibilità di sopravvivenza. Prendi Jack: dove vive lui, c'è soltanto una fila di case e un pub. Non credo che bombarderanno proprio lì. [...] [A sua moglie: ] Hai controllato che il gas sia chiuso?
    Mr Kemp: Speriamo che l'abbia fatto! Non vorrei che saltasse tutto in aria.
  • Sindacalista: È indispensabile, ora che siamo ancora in tempo, che il sindacato proclami uno sciopero generale in segno di protesta contro questa situazione di estrema gravità. Io vi dico che possiamo ancora evitare un disastro nucleare, a patto che restiamo uniti, e che dimostriamo sia ai russi che agli americani che noi vogliamo la pace e rifiutiamo la loro politica di aggressione.
    Membro del pubblico: Che ne dici delle Falklands?
    Sindacalista: Mi hanno chiesto cosa penso delle Falklands! Be', non c'è nessuno che ami questo paese più di me. Sono anni che mi batto perché usciamo da questo fottuto mercato comune.
  • Mrs Beckett: Coraggio amore, fai uno sforzo. Nelle tue condizioni non puoi stare digiuna. Devi mangiare. Non ci va di mezzo solo la tua salute. Pensa al bambino, poveretto.
    Ruth Beckett: Tanto ormai del bambino non me ne frega più niente, mamma.
    Mrs Beckett: No, no, Ruth...
    Ruth Beckett: Era meglio se lo perdevo.
    Mrs Beckett: Ma sei matta? Non dirlo neanche per scherzo.
    Ruth Beckett: A che serve fare un figlio ora che Jim è morto?
    Mrs Beckett: Non sappiamo se Jim è morto—
    Ruth Beckett: Io lo so! Io lo so che è morto, mamma.
    Mrs Beckett: No, magari ha trovato un rifugio.
    Ruth Beckett: Abbiamo respirato tutte quelle radiazioni, e anche il mio bambino li ha respirate.
    Mrs Beckett: E con questo? Cosa vuol dire?
    Ruth Beckett: Ho un figlio che è un mostro, mamma! Sarà deforme.
  • Ufficiale del cibo: Dobbiamo distribuire qualche razione, altrimenti la situazione ci sfuggirà di mano.
    Ufficiale delle informazioni: Bravo, allora provi lei a farsi sentire. Io ci rinuncio.
    Ufficiale del cibo: Ci sono già stati saccheggi a Sharrow, Ecclesfield, Dronfield e Manor Estate—
    Clive Sutton: È inutile lamentarsi. Tanto non dipende da noi. È il comando di zona che autorizza prelevare i viveri, e la distribuzione è competenza della contea.
    Ufficiale del lavoro: Non si riesce a parlare con la contea.
    Ufficiale del cibo: Qual è l'alternativa? Lasciarli morire di fame?
    Clive Sutton: Senta, quand'anche ne avessimo l'autorità—
    Ufficiale del lavoro: Ma bisogna arrangiarsi! È lei l'autorità. Sarà meglio che cominci a darsi da fare.
    Clive Sutton: Ma non ha senso sprecare cibo per della gente che morirà comunque.
    Ufficiale medico: Io sono d'accordo con Clive. Le scorte alimentari non dureranno a lungo, e molti non hanno neanche fatto provviste.
    Ufficiale del cibo: E come facevano se i negozi erano vuoti?
    Ufficiale medico: Qualcuno ha gia lasciato i rifugi, e che vi piaccia o no, dovremo fare affidamento solamente su quel poco che ci è rimasto.
    Ufficiale del lavoro: Io ne ho bisogno per convincere la gente a lavorare.
  • Clive Sutton: A quanto vedo, non abbiamo alternativa.
    Ufficiale del cibo: Non possiamo fare mandare dei viveri da fuori?
    Clive Sutton: E da dove? Ho avvertito la contea, ma siamo tutti nella stessa barca purtroppo. E per giunta, non riusciamo a metterci in contatto né con Rockley, né con Haresbrook. Cosa sia successo, Dio solo lo sa.
    Ufficiale del cibo: Saranno state colpite.
    Clive Sutton: Che ne pensa, dottore?
    Ufficiale medico: Saremo costretti a ridurre le razioni. Ecco, ho preparato un progetto; mille calorie per chi fa lavori pesanti e cinquecento per gli altri.
    Ufficiale del cibo: Cinquecento calorie? Cinquecento calorie?! Ma non terrebbero in vita una pulce.
    Clive Sutton: Non possiamo permetterci di tenere in vita chi non è in grado di lavorare.
    Ufficiale medico: La maggior parte della gente è destinata a morire comunque. Tanto vale a assicurare la sopravvivenza ai più forti.
    Clive Sutton: In parole povere, a che cosa corrisponde cinquecento calorie?
    Ufficiale medico: Ma, per esempio sei o sette fette di pane, un piatto di minestra, o un pezzetto di carne, o un paio di pasticcini, o un litro e mezzo di birra... Bastardi!
  • Commissario capo Hirst: Ci dev'essere per forza un capannone vuoto da qualche parte.
    Ufficiale degli alloggi: Mi stia a sentire! La fuori ci sono migliaia di senzatetto che non sanno dove andare. Sono già abbastanza incasinato con loro per preoccuparmi di quei fottuti delinquenti.
    Commissario capo Hirst: Ci sarà pure un bucolo dove rinchiuderli?
    Ufficiale degli alloggi: Non ne ho la minima idea. Farebbe molto meglio a fucilarli quei sciacalli.
  • Ruth Beckett: [Mentre Bob ispeziona una pecora morta] C'è da fidarsi mangiarla?
    Bob: Non lo so. Ci capisco poco. Però ha la pelle dura. Magari si è conservata.
    Ruth Beckett: Bisogna sentire se puzza.
    Bob: Sarà buona, vedrai.
    Ruth Beckett: Ma le pecore non muoiono di freddo. Saranno state le radiazioni.
    Bob: Si dovrebbe capire dal sapore se è stata contaminata.
    Ruth Beckett: Eh, che ne so.
    Bob: Se non vuoi morire di fame, non c'è alternativa.
  • Bob: [Mentre rosicchia un brandello di carne cruda] Me ne porto via un po'.
    Ruth Beckett: Dove?
    Bob: In città.
    Ruth Beckett: Non c'è più niente in città.
    Bob: A nord. A nord, non importa dove. Un posto vale l'altro.

Explicit

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  • Infermiera: Cosa c'è? Sei ferita?
    Jane: Bambino arriva.
    Infermiera: Figurarsi con tutto quello che ho da fare!
    Jane: Bambino! Bambino!
    Infermiera: Insomma, non ho tempo per i bambini. Torna a casa tua e usa il buonsenso!
    Jane: Bambino! Bambino!

Citazioni su Ipotesi sopravvivenza

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  • Realizzato con grande mestiere dal regista Mick Jackson, il film ha una forza d'urto tremenda; ma è – come dire? – troppo studiamente horror, troppo fiction del terrore, con una ricerca accanita dell'atroce, dell'orribile, dello straziante, tanto da suscitare il sospetto che la questione nucleare sia servita principalmente per una pellicola a sensazione, più o meno assimilabile ad un certo cinema fantascientifico e catastrofico, un po' iettatorio. (Ugo Buzzolan)
  • Un vero e proprio film che richiama l'americano The Day After, ma con intenti di effetti ancora più crudeli e impressionanti. (Ugo Buzzolan)

Citazioni in ordine temporale.

  • Sono felice di averlo fatto. [...] Se c'è qualcosa di cui sono fiero, quel film è una di quelle.
  • Facendo ricerca, ho scoperto che, rispetto alle domande come "quanto brucerà? mi spaccherà le ossa? distruggerà la mia casa?", ciò che era davvero interessante erano gli effetti psicologici sulle persone e sulla società. È difficile rispondere a questa domanda con un documentario che non è composto soltanto di intervista con esperti. Ma un modo per riuscire a descrivere queste conseguenze psicologiche ed emotive, potrebbe essere creare uno sceneggiato. Ho preso questa idea e l'ho proposta al sistema BBC, e loro mi hanno detto, "Fai qualche ricerca e torna con una proposta più concreta." Quella proposta era Threads.
  • L'idea era di fare un film sulla morte... e usare l'iconografia della vita per raccontare quella storia.
  • Ho cercato di inserire in Threads delle immagini che non potresti mai toglierti dalla testa. Così che quando parli in questo linguaggio astratto di "first strike capability" e kilotoni, penserai anche a quelle cose più concrete, così da poter dare una corrispondenza più reale ai discorsi.

Note

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Altri progetti

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