Jerry Calà

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Jerry Calà sul set di Odissea nell'ospizio

Jerry Calà pseudonimo di Calogero Alessandro Augusto Calà (1951 – vivente), attore, regista, comico, cabarettista, sceneggiatore e cantante italiano.

Citazioni di Jerry Calà[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Su I Gatti di Vicolo Miracoli] Sono i miei migliori amici. Loro mi hanno sempre considerato il più piccolo e anche quello che combinava più guai, ma con un senso di grande protezione nei miei confronti. Siamo inseparabili.[1]
  • Ci sono poche cose che oggi mi farebbero dire "libidine". C'è poca libidine in questo periodo, ma la cosa triste è che c'è poca voglia di libidine.[2]
  • [Degli anni Ottanta mi manca] L'entusiasmo che aleggiava nell'aria. Erano gli anni del rischio: anni in cui ci si buttava in imprese folli. Gli yuppies erano dei cazzoni, ma avevano voglia di fare. Io negli anni Ottanta recitavo in Vado a vivere da solo: c'era voglia di affrancarsi. Oggi i ragazzi sono troppo protetti. Le famiglie sono ingombranti.[3]
  • [...] la comicità nasce da una situazione tragica: uno cade su una buccia di banana e si fa male. A noi comici tocca la fatica di ribaltare la tragedia in commedia. La battuta per noi è un'ossessione. Forse è per questo che ci viene facile interpretare ruoli drammatici. Perché abbiamo uno sforzo in meno da fare. Gli attori drammatici, invece, devono fare uno sforzo in più.[4]
  • [Riferito a un grave incidente nel 1994, nel quale si ruppe ambedue le gambe] [...] in quel periodo ero troppo attaccato al lavoro, al successo, agli incassi. Avevo imparato tutti i numeri delle cassiere dei cinema italiani così da poterle chiamare per capire come fossero andati i miei film. Ero insopportabile. Poi ho visto in faccia la morte e ho cominciato a vivere per me, non per la gloria.[5]
  • Io, tra il 1994 e il 1995, ho fatto un film. Si chiamava I ragazzi della Notte. All'epoca, spezzavo una lancia in favore delle discoteche. I problemi non cominciavano certo la notte nei club. E così è adesso. I problemi cominciano a casa, all'alba. I ragazzi arrivano in discoteca già ubriachi. È troppo facile chiudere le discoteche.[5]
  • [Rispondendo a un paragone tra i migranti italiani morti a Marcinelle e i migranti odierni] Non facciamo paragoni assurdi per piacere! Gli emigranti italiani venivano trattati come animali da soma… pulitevi la bocca. Mio zio è morto in Belgio nelle miniere per mantenere la famiglia italiana. Mi permetto di parlare perché ne sono parente e in quegli anni ci sono stato. In Svizzera, in Belgio, in Germania. Ma che cazzo dite?[6]

Senza data[modifica]

  • La mia comicità è sempre stata ispirata dai media, dalla pubblicità e dai tipi che si incontravano di notte per strada a Milano.[7]
  • [Riferito a una dichiarazione di Pietro Maso che diceva di avere come idolo Jerry Calà] Non credo che Pietro Maso abbia ucciso i genitori dopo aver visto Vado a vivere da solo, forse avrà visto Rambo.[7]
  • Non sono bello, piaccio.[7]

Una vita da libidine[modifica]

  • Mi fanno ridere quelli che dicono che è stato Drive In il primo show di cabarettisti senza conduzione. No, nel 1977 c'eravamo già noi di Non stop. (10. Milano cameristica, p. 88)
  • Se vi siete domandati come mai non ho ancora citato Isabella Ferrari, che aveva lavorato in Sapore di mare e in altri miei film, è solo perché la signora, ormai passata al cinema alto fatto di recitazione sussurrata, ha spesso dichiarato nelle interviste che rinnega i film fatti con me, nonostante le abbiano dato il successo. Le evito quindi altri imbarazzi e riprendo a raccontarvi la storia di uno che non ha mai rinnegato un solo fotogramma del proprio lavoro. (12. Cinecittà pop, p. 125)
  • [Parlando della critica che ha spesso stroncato i film da lui interpretati] La mia vendetta su tutti loro arrivò in un ristorante berlinese in cui era riunito il gotha della critica italiana. Entrai come un qualsiasi avventore, uno di loro mi vide, fece cenno a un collega, poi a un altro. Si girarono tutti, si alzarono in piedi e iniziarono ad applaudire. Uno di loro parlò a nome dei colleghi: «Ti chiediamo scusa per come ti abbiamo trattato finora». (14. Berlino sinfonica, p. 156)
  • Avevo preso un'altra strada, infatti: avevo deciso di non lavorare più per le grandi produzioni. Insomma, alla tenera età di quarantatré anni divenni ciò che certi musicisti fanno da giovani prima di essere scoperti dalle major discografiche. Divenni indie. Divenni indipendente. (14. Berlino sinfonica, p. 172)

Citazioni su Jerry Calà[modifica]

  • Jerry è diventato quello che è grazie a un'ernia al disco. L'aveva presa il mio contrabbassista, Jerry lo sostituì, ma ad intraprendere una carriera del genere non ci pensava proprio. (Umberto Smaila)

Note[modifica]

  1. Da un'intervista di Laura Gabbiano, Gatto Jerry attore di successo, Stampa Sera, 29 novembre 1982.
  2. Dall'intervista "C'è poca libidine": l'intervista a Jerry Calà, mito degli '80 che non è mai morto, GQItalia.it, 11 febbraio 2014.
  3. Dall'intervista Jerry Calà, l'intervista: "La libidine mai persa, Berlusconi che mi inseguiva e le cassiere dei cinema...", LiberoQuotidiano.it, 7 novembre 2015.
  4. Dall'intervista Jerry Calà, l'ultimo yuppie: «A questa Italia in crisi manca il nostro entusiasmo», Linkiesta.it, 22 aprile 2016.
  5. a b Dall'intervista Jerry Calà, l'ultimo yuppie: «A questa Italia in crisi manca il nostro entusiasmo», Linkiesta.it, 22 aprile 2016.
  6. Jerry Calà le suona a Boldrini e Mattarella, su www.ilprimatonazionale.it. URL consultato il 15 aprile 2018.
  7. a b c Dall'intervista Jerry Calà, la libidine, anzi doppia libidine degli anni 80, Notizie.it.

Bibliografia[modifica]

Film[modifica]

Altri progetti[modifica]