La parola ai giurati (film 1957)
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La parola ai giurati
Titolo originale |
12 Angry Men |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti |
Anno | 1957 |
Genere | drammatico |
Regia | Sidney Lumet |
Soggetto | Reginald Rose |
Sceneggiatura | Reginald Rose |
Produttore | Henry Fonda, Reginald Rose |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La parola ai giurati, film del 1957 con Henry Fonda, regia di Sidney Lumet.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Per concludere, questo è un caso lungo e complesso di omicidio di primo grado. E l'omicidio premeditato è il delitto più grave di cui si occupino le nostre corti d'assise. Avete ascoltato i testimoni, vi è stato illustrato il codice per quanto si riferisce al presente caso, è ora vostro dovere concentrarvi e cercare di separare i fatti dalla fantasia. Un uomo è morto, la vita di un altro è in gioco. Se esisterà nelle vostre menti un solo dubbio circa la colpevolezza dell'accusato, allora voi dovete emettere un verdetto di innocenza. Se però tale ragionevole dubbio non sussiste, allora voi dovrete, in coscienza, dichiarare che l'accusato è colpevole. Qualunque sia la vostra decisione, il verdetto deve essere unanime. Nel caso che voi dichiariate l'accusato colpevole, la Corte respingerà qualsiasi raccomandazione di clemenza: la sentenza di morte sarà senz'altro esecutiva. Vi si affida una grave responsabilità. Grazie, signori giurati. (Giudice)
- Intendevo cominciare con cinque minuti di intervallo. C'è un signore al gabinetto. (Giurato n. 1)
- È una fortuna che ci sia toccato un omicidio. Temevo fosse una rapina o un furto. Sono così noiosi... (Giurato n. 12)
- Il clacson funziona, ora provi i fari! (Giurato n. 7) [al giurato n. 10 che si soffia il naso]
- Dunque, tutti quelli che votano colpevole alzino la mano. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette... otto, nove, dieci, undici. Allora, undici colpevole. Qualcuno vota innocente? Uno. Bene, grazie. Undici colpevole, uno innocente. Sappiamo la situazione. (Giurato n. 1)
- Fiocchi di riso. È uno dei prodotti a cui faccio pubblicità. "I fiocchi che si mangian con gli occhi." Lo slogan è mio. (Giurato n. 12)
- Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Innocente. Colpevole. (Giurato n. 1) [contando i biglietti dei giurati, escluso quello del giurato n. 8]
- Voi benpensanti siete tutti uguali. Vi date sempre da fare per chi ha torto marcio. (Giurato n. 7) [al giurato n. 8]
- Se nessun altro ha un'idea, io ne avrei una carina. Non... non ci ho pensato su troppo, ma gettiamola in cortile e vediamo se il gatto la lecca. (Giurato n. 12)
- È difficile mantenere i pregiudizi personali al di fuori di queste cose, e quando questo accade il pregiudizio offusca sempre la verità. Io non so quale sia la verità, e immagino che nessuno di noi lo saprà mai. Nove di noi ora sembrano ritenere che l'accusato sia innocente. Ma stiamo solo basandoci su delle probabilità. Possiamo sbagliarci. Stiamo forse cercando di lasciar libero un colpevole, non so. Nessuno può saperlo. C'è in noi un ragionevole dubbio. E ciò è d'importanza capitale nel nostro sistema. Nessuna giuria può condannare un uomo se non è più che certa. E noi nove non comprendiamo come voi tre siate ancora così sicuri. (Giurato n. 8)
- Ogni cosa, ogni singola cosa che avvenne in quella stanza, intendo proprio tutto, accusa il ragazzo. Che credete? Che sia un idiota per caso? Perché non riflettete sul racconto del vecchio che abita al piano di sotto e sentì tutto? E la faccenda del coltello? Perché lui ne ha trovato un altro identico? Il vecchio lo vide, proprio là, sulle scale! Che importa quanti secondi passarono? Ogni singola cosa, il coltello perduto dalla tasca, da un buco... chi può provare che non raggiunse la porta? Sicuro, vada con calma, zoppichi intorno alla stanza, ma non può provarlo! E la faccenda del passaggio del treno? E il film? La storia più fasulla che ho mai sentito. Scommetto cinquemila dollari che io mi ricordo i film che vedo! Vi dico che tutto quanto è successo è stato travisato! E ancora: la faccenda degli occhiali! Che ne sa se non li aveva? Quella donna ha pure testimoniato, sotto giuramento! E poi le minacce del ragazzo? Eh? Vi dico, io ho tutti i fatti qui! Qui. Ecco. Il caso è tutto lì! Be'? Dite qualcosa! Non siete altro che un branco di piagnucoloni! Non crediate di intimidirmi, ho diritto alle mie opinioni! Ragazzaccio... T'ammazzi per loro, e così ti ripagano! [strappa la foto del figlio e piange] No... Innocente. Innocente. (Giurato n. 3)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Giurato n. 8: Sentite, questo ragazzo ha penato tutta la sua vita. È nato nei bassifondi, ha perso la madre a nove anni, un anno e mezzo in un orfanotrofio mentre... mentre suo padre era in carcere per truffa. Non è certo un bell'inizio. È un... è un ragazzo selvaggio, è stato così sempre. È stato così sempre perché ha subito uno shock una volta al giorno ogni giorno. I suoi son dei ben miserevoli diciott'anni. Io credo solo che meriti qualche parola, nient'altro.
Giurato n. 10: Non ho paura di dirle, signore mio, che non merita un bel niente. Ha avuto regola processo, no? Sa cosa costa un processo simile? Ringrazi il cielo! Non so se mi spiego...
- Giurato n. 8 [con tono provocatorio]: Se lei non crede a quel ragazzo come mai crede alla donna? Neanche quella è dei quartieri alti, no?
Giurato n. 10 [acido]: Lei è molto spiritoso, vero?
- Giurato n. 3: Ecco come sono i ragazzi del giorno d'oggi. Quand'ero piccolo chiamavo mio padre "signore". Davvero. "Signore". Lo sentite oggi un ragazzo chiamare "signore" il padre?
Giurato n. 8: Pare che i padri non lo ritengano più così importante.
- Giurato n. 8: Dico soltanto che una coincidenza è possibile.
Giurato n. 3: E io dico che non è possibile.
- Giurato n. 7: [...] staremo qui tutta la notte!
Giurato n. 9: Che cos'è una notte? C'è una vita in gioco!
- Giurato n. 7: Lei è commerciante?
Giurato n. 8: Architetto.
Giurato n. 7: Ah. Secondo me ha sbagliato mestiere. Lei è un venditore nato. Io uso una tecnica diversa... uno scherzo, una bevuta, un trucco.. secondo i casi. Capisce? Già. "Prenderli per il loro verso" è il mio motto.
- Giurato n. 8: Supponga che fosse lei l'imputato.
Giurato n. 6: No, non sono abituato a fare supposizioni. Mi limito a lavorare, le supposizioni le fa il mio principale. Ma voglio farne una. Supponga di riuscire a convincerci tutti, e che il ragazzo abbia davvero pugnalato suo padre.
- Giurato n. 8: "Ti ucciderei, tesoro", "Figliolo, se non mi lasci in pace finisce che ti ammazzo". Lo diciamo tutti i giorni, ma non significa che ammazzeremmo davvero qualcuno.
Giurato n. 3: Ehi, aspetti! Di che sta cercando di convincerci? Ha gridato "ti ammazzo" con tutto il fiato che aveva. C'era l'intenzione e come! Quando si dice una cosa simile con quel tono, si vuol farla!
- Giurato n. 10 [riferendosi all'imputato]: È un volgare analfabeta. Chi gli ha imparato mai niente?
Giurato n. 11: Insegnato... mai niente.
- Giurato n. 11: Se aveva ucciso lui suo padre, perché è tornato a casa un'ora dopo? Non aveva paura che l'arrestassero?
Giurato n. 12: Tornò a prendere il coltello. Non è bello lasciare coltelli nel petto della gente!
Giurato n. 7: Già, specialmente dei parenti!
- Giurato n. 3: Che v'ha preso a tutti quanti? Sapete che è colpevole, deve essere punito, e fate di tutto perché ci sfugga dalle mani!
Giurato n. 8: "Sfuggerci dalle mani"? È lei il suo carnefice?
Giurato n. 3: Sono uno di loro!
Giurato n. 8: Attaccherebbe volentieri la corrente?
Giurato n. 3: Per quello lì ci può scommettere!
Giurato n. 8: Mi fa compassione. Dev'essere terribile attaccare la corrente. Da quando è entrato in questa stanza lei si è comportato come se si fosse eletto vendicatore pubblico. Vuol vedere morire quel ragazzo perché lo desidera personalmente, non basandosi sui fatti. Lei è un sadico.
Giurato n. 3: Tu... Lasciatemi! Io l'ammazzo, l'ammazzo!
Giurato n. 8: Non intende sul serio che vuole uccidermi.
- Giurato n. 11: Domando la parola.
Giurato n. 10: "Domando la parola"! Cos'ha da essere tanto compito?
Giurato n. 11: Per la stessa ragione per cui lei non lo è: sono stato educato così. Queste liti... Non siamo venuti qui per litigare, abbiamo una responsabilità. Questa, ho sempre pensato, è la cosa più notevole della democrazia, che noi siamo... come si dice? Siamo stati invitati per posta a venire in tribunale a decidere sulla colpevolezza o l'innocenza di un uomo che non abbiamo mai visto prima. Non abbiamo nulla da guadagnare o da perdere col... col nostro verdetto. È proprio per questo, signori, che siamo forti. Non ne dobbiamo fare una questione personale.
- Giurato n. 1: Farò l'appello per numero. Uno. Ah, già, sono io. Colpevole. Due.
Giurato n. 2: Innocente.
Giurato n. 1: Numero tre.
Giurato n. 3: Colpevole.
Giurato n. 1: Numero quattro.
Giurato n. 4: Colpevole.
Giurato n. 1: Numero cinque.
Giurato n. 5: Innocente.
Giurato n. 1: Numero sei.
Giurato n. 6: Innocente.
Giurato n. 1: Numero sette.
Giurato n. 7: Colpevole.
Giurato n. 1: Numero otto.
Giurato n. 8: Innocente.
Giurato n. 1: Numero nove.
Giurato n. 9: Innocente.
Giurato n. 1: Numero dieci.
Giurato n. 10: Colpevole.
Giurato n. 1: Numero undici.
Giurato n. 11: Innocente.
Giurato n. 1: Numero dodici. Numero dodici!
Giurato n. 12: Colpevole.
Giurato n. 1: La situazione è sei a sei.
Giurato n. 7 [sarcastico]: Che bello! Dobbiamo fare lo spareggio allora, eh?
- Giurato n. 11: Che razza di uomo è lei? Lei è stato qui e ha votato colpevole come tutti gli altri soltanto perché ha dei biglietti per una partita di baseball che le bruciano in tasca. E ora cambia il suo voto perché dice che ne ha abbastanza delle chiacchiere che si fanno qui.
Giurato n. 7: Mi ascolti, amico...
Giurato n. 11: Si può sapere chi le dà il diritto di scherzare in questo modo con la vita di un suo simile? Non le importa che...
Giurato n. 7: Un momento! Lei non può parlarmi così!
Giurato n. 11: E invece è così che le parlo! Se lei vuole votare innocente, lo faccia perché è convinto che quell'uomo è innocente, non perché è stanco. E se non lo crede innocente, allora voti in quel senso. Insomma, abbia il coraggio di dire veramente quello che pensa.
- Giurato n. 10: Io non vi capisco, voialtri. Non capisco tutti i cavilli che tirate fuori. Non significano niente. Avete visto il ragazzo come l'ho visto io. Non vorrete dirmi che credete a quella fandonia della... perdita del coltello e a quella faccenda del cinema. Quella gente mente istintivamente! Insomma, non dovrei neanche dirvelo. Non sanno cos'è la verità. E credete a me, non hanno neanche bisogno di un vero movente per uccidere. Nossignore. Si ubriacano! Sono degli ubriaconi! Tutti quanti! E lo sapete! E bang! Qualcuno è a terra accoltellato. Nessuno vuole criticarli, in fondo, sono fatti così per natura, non so se mi spiego. Sono bestie. Be', dove va lei? La vita umana per loro non ha il valore che ha per noi. Passano... passano la vita a bere e a rissare continuamente, e se qualcuno resta ucciso, peggio per lui! Non nego che abbiano anche qualche lato buono, vedete, sono io il primo a dirlo. Ne ho conosciuto un paio che erano a posto, ma sono eccezioni, non so se mi spiego. Per lo più non hanno alcun sentimento, farebbero di tutto. Ma che succede qui? Io... io vi dico una cosa. State commettendo un grosso sbaglio. Quel ragazzo è un bugiardo, conosco i tipi come quello. Amici, credete a me, sono gente inutile, non ce n'è uno che valga qualcosa. Ma... Ma che succede ora? Io sto parlando a voi... io... Ascoltatemi. Io... noi... Questo ragazzo sappiamo di che razza è. Non sapete come sono fatti? Sono... sono un vero pericolo. È gente pericolosa. Ah... Be'? Mi sentite? Lei mi ha sentito?
Giurato n. 4: L'ho sentito. Ora basta, si segga e non riapra più bocca.
Giurato n. 10: Perché? Che ho detto?
Giurato n. 9: Dica, scusi, come si chiama lei?
Giurato n. 8: Davis.
Giurato n. 9: Io mi chiamo McCardle. Be', arrivederci.
Giurato n. 8: Arrivederci.
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