Jurij Felštinskij

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Felštinskij nel 2016

Jurij Georgievič Felštinskij (1956 – vivente), storico russo, naturalizzato statunitense.

Citazioni di Jurij Felštinskij[modifica]

  • [Sulla crisi russo-ucraina del 2021-2022] La Federazione Russa crollerà, che ci crediate o no. In modo simile l'Unione Sovietica è crollata a seguito dell'invasione sovietica dell'Afghanistan.[1]
  • [Sulla morte di Evgenij Prigožin] Abbattere un aereo nel cuore della Russia sa di disperazione più che di autorità. Se Putin e il Cremlino fossero stati davvero al comando, Prigozhin sarebbe svanito nel nulla, come il giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, o addirittura il fondatore del gruppo Wagner Dmitry Utkin che, per quanto ne sappiamo, non è stato visto vivo dal 2016 e che oggi apparirebbe improvvisamente morto insieme al suo amico Prigozhin sullo stesso aereo.[2]

Dalla premessa di Russia. Il complotto del Kgb

Aleksandr Val'terovič Litvinenko e Jurij Felštinskij, Bompiani Overlook, 2007, ISBN 978-88-452-5901-2

  • L'ultima volta che ho parlato con Aleksandr è stato al telefono. [...] Quel giorno Aleksandr credeva di essere sopravvissuto al tentativo di assassinio. Sapeva di essere stato avvelenato e sapeva anche che erano stati i Servizi russi per la sicurezza federale (FSB). Era altrettanto sicuro che l'ordine fosse partito dal presidente Vladimir Putin. Ma, soprattutto, era convinto che sarebbe sopravvissuto e che il peggio fosse passato. Non gli feci molte domande, ritenendolo troppo debole per analizzare la situazione e rispondere ai miei interrogativi. Mi disse: "Nel giro di pochi giorni sarò di nuovo a casa. Allora avremo tempo per parlare".
  • Fin dall'inizio del mandato di Putin non ho apprezzato quello che si stava facendo in Russia, lo scoglimento della camera alta del parlamento, la reintroduzione dell'inno sovietico e la promozione di vecchi e colleghi dell'FSB a cariche governative dei primo livello. Ricordo spesso una delle mie prime conversazione con Aleksandr nell'ufficio di Boris Berezovskij, a Mosca. Litvinenko disse che se Putin fosse salito al potere avrebbe perseguito una politica di epurazione, uccidendo o imprigionando i suoi avversari. "Me lo sento. Ucciderà anche tutti noi. Credimi. So quello che dico".
  • [Sulle bombe nei palazzi in Russia] Giunsi alla conclusione che quegli atti terroristici erano stati perpetrati dai servizi speciali russi e attribuiti ai ceceni con l'unico scopo di scatenare la seconda guerra cecena (che infatti cominciò poco dopo gli attacchi, il 23 settembre 1999).

"Putin è terrorizzato di fare la stessa fine di Gheddaffi"

Intervista di The Sun Online sulle proteste nella Federazione Russa del 2021; riportato e tradotto in Dagospia.com, 5 febbraio 2021

  • Vladimir Putin è terrorizzato di fare la stessa fine di Gheddafi in un questi giorni in cui continuano le proteste per la liberazione di Navalny
  • [Su Vladimir Putin] È abbastanza intelligente da sapere che se ci fossero regole normali, il suo sistema di governo non potrebbe esistere. Non è un idealista. Sa che non c'è modo che possa sopravvivere a meno che non continui a opprimere. La lezione che Putin avrà imparato dopo i recenti eventi è che deve controllare di più e che deve reprimere di più. Ed è quello che vedremo
  • In Russia la FSB è al di sopra dei partiti ed è l'unico potere. Putin non è diventato un dittatore perché era intelligente o carismatico, ma perché c'è l'intera struttura della FSB dietro di lui. Anche se Putin morirà domani nulla cambierà drasticamente. E al momento non c'è nessuno in competizione con di lui e non ci sono movimenti armati che cercano di rovesciare il suo potere.

Il padre della polizia segreta sovietica «torna» a casa, a Mosca

Corriere.it, 16 settembre 2023

  • I servizi hanno sempre controllato tutto e il Kgb, poi rinominato Fsb, è stata la sola istituzione a sopravvivere alla fine dell’Unione Sovietica. [...] I suoi membri non vanno mai in pensione, dopo gli anni di servizio passano alla cosiddetta riserva attiva, concepita per infiltrare la società ad ogni livello: banche, case editrici, imprese, media, associazioni, partiti. Nessuno ufficialmente sa che sono agenti, e chi lo sospetta non può farne il nome perché è un segreto di Stato il cui disvelamento è severamente punito dalla legge. Quando Putin è arrivato al potere ogni tessera era già al suo posto. È così che ha potuto consolidare il suo potere, controllare l’opposizione, la Duma, le aziende, tutte ampiamente infiltrate.
  • Quando Putin andrà via, il che prima o poi succederà, io non penso che i servizi di sicurezza passeranno il controllo a un’altra struttura, a un attore indipendente.
  • Nulla potrà cambiare in Russia fino a quando la struttura dei servizi non sarà smantellata. Sarebbe dovuto succedere dopo la caduta dell’Urss nel 1991, aver perso quell’occasione fu una colpa gravissima.
  • Le intelligence creano sistemi paralleli non apertamente legati allo Stato. Il Fsb lo ha fatto con il gruppo Wagner. Ci sono stati disaccordi tra Putin e i servizi, scontenti che dopo un anno e mezzo la guerra non sia andata come previsto. All’inizio l’intelligence era totalmente al fianco di Putin, la decisione di invadere l’Ucraina l’hanno presa in cinque e tre di loro — oltre a Putin, Patrushev e Bortnikov — erano uomini dell’Fsb, gli altri erano militari, Shoigu e Gerasimov. Oggi queste persone sono in disaccordo, non è chiaro su cosa. Penso che certi dirigenti dell’Fsb trovino controproducente e suicidario il richiamo alla minaccia nucleare. E comunque sappiamo con certezza che Putin ha tentato di sottrarre Wagner al controllo dei servizi, per farla passare sotto l’autorità del ministero della Difesa.

Russia. Il complotto del KGB[modifica]

Per approfondire, vedi: Russia. Il complotto del KGB.

Note[modifica]

  1. Citato in L'invasione dell'Ucraina sarebbe "suicida" per Putin, Latribuna.sm, 22 gennaio 2022
  2. Citato in Prigozhin morto o ucciso? Che ne sarà di Wagner e della Russia, quifinanza.it, 24 agosto 2023.

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