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Albert Vanhoye

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Albert Vanhoye

Albert Vanhoye (1923 – 2021), gesuita e cardinale francese.

Intervista a Gianni Valente, 30Giorni, n.° 6-7, 2008[1]
  • La Bibbia non è una collezione di trattati filosofico-teologici, non è un percorso didascalico-simbolico per acquisire un set di verità religiose eterne.
  • La Bibbia racconta l'iniziativa di Dio per entrare in contatto con gli uomini, nella nostra storia.
  • All'inizio della vita di fede non c'è né la lettura della Bibbia né l'opera dei missionari. C'è l'azione dello Spirito, che si può servire di tutto: dei missionari, della lettura della Parola di Dio, ma anche di strumenti e occasioni apparentemente più lontani e casuali.
  • C'è il pericolo di prendere il testo come un pretesto di idee, riflessioni, emozioni, pensieri, senza alcuna docilità al dato della Scrittura.
  • I Vangeli non ci danno fotografie, ci danno quadri.
  • Non c'è una teoria scientifica sulla creazione, nella Bibbia.
  • Il Papa è un vescovo che contribuisce alla vita della Chiesa. Con tutte le sue capacità intellettuali e affettive.

Pietro e Paolo

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  • Alla fine della sua vita, santa Teresina ha accettato la solidarietà con i peccatori in modo eroico perché si trovava in una desolazione spirituale estrema, dovuta sembra al suo stato fisico.
  • É la riconoscenza che condiziona gli ulteriori doni di Dio.
  • É possibile fare miracoli e non essere graditi a Dio.
  • Il valore personale dipende da una conversione, non da un carisma.
  • L'unione con il Signore non è possibile senza purezza perfetta della coscienza.
  • Non possiamo rendere gloria a Dio se non rendendogli grazie; se pretendiamo di glorificare Dio in un'altra maniera siamo degli illusi.
  • Ogni vocazione cristiana fa passare ad un altro livello di esistenza e di attività.
  • Più importante dell'esame di coscienza per cercare le colpe commesse, è l'attenzione da dare all'amore misericordioso del Signore.
  • Soltanto una parola divina può mettere fine allo spavento religioso.

Bibliografia

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  • Albert Vanhoye, Pietro e Paolo, Paoline, 2008.

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