Albert Geisser

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Albert Geisser (1859 – 1929), avvocato, banchiere e filantropo svizzero.

L'individualismo americano ed Herbert Hoover[modifica]

  • Chi non ignori come, durante un secolo e più, gli Stati Uniti, assorti nella conquista d'un nuovo continente, si stettero, per volontà dei loro reggitori e per incomprensione del grosso pubblico, estranei e indifferenti alle vicende e competizioni del Vecchio Mondo, intuisce come l'intervento loro risolutivo nella Guerra sia stato, e non poteva essere che l'effetto di cause e sentimenti morali [...].
    Questo confronto a distanza di 35 anni radicò in chi scrive il convincimento che le sorti dell'umanità e della civiltà nostra saranno in avvenire governate dalla grande comunità nord-americana assai più che dalla vecchia Europa e già i fatti sono avviati a darne la dimostrazione. (pp. 2-3)
  • Quell'uomo [Herbert Hoover] che oggi conta poco più di 9 lustri ed ha assolto sì bene cose grandi, emerge nel suo stesso Paese che certo non può non contrapporgli molti pari od emuli. Egli è esemplificazione potente di quell' individualismo che esaltò con sì eloquente convinzione.
    È un organizzatore e un uomo d'azione di capacità eccezionale, ma è pure – lo provano i fatti e le parole sue – un profondo idealista e così un animatore de' suoi compaesani. (p. 18)
  • Chi nella storia e nella vita abbia osservato e meditato rettamente, riterrà a priori che un popolo non assolve quanto la grande Unione Nord-americana ha fatto e fa, se non è sorretto e mosso da potenti energie morali.
    Ed un particolare assai probante vogliamo, nel concludere, richiamare ai lettori italiani, i quali per avventura indulgessero all'opposta superficiale e volgare opinione nei riguardi di quella gente.
    Giorgio Washington, gran signore terriero, e Abramo Lincoln, nato e cresciuto in una capanna ai margini delle foreste e del mondo civile, autodidatta diventato avvocato ed oratore, sono come due opposti poli nel destino, nelle carriere degli uomini.
    Ma li accomuna entrambi più che la riverenza riconoscente, il culto quasi mistico di cento milioni di Americani. Questi hanno eretto in onore loro monumenti che sono templi, ma un altare impareggiabile quei due Grandi hanno negli animi dell'universale. (p. 18)

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