Alfredo Frassati

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Alfredo Frassati

Alfredo Frassati (1868 – 1961), editore, giornalista e politico italiano.

Diritto penale o sociologia criminale?[modifica]

  • [...] l'attività criminosa trova un ambiente più adatto al suo effettuarsi là dove il continuo lavoro per la vita ha resa più feroce la lotta, più occupato il terreno, non solo quello buono, ma anche quello mediocre, di modo che al delinquente vengono a mancare assolutamente quei ritegni e quei preventivi che può porgere una società meno nervosamente occupata, nella quale l'uomo, anche un po' degenerato, può trovare, ciò che non avverrebbe nel primo caso, il suo posto al banchetto della vita. (p. 9)
  • Uccidere i genitori per non lasciarli soffrire è un sentimento morale presso alcune tribù. I Batta di Sumatra assai civili, perché avevano un governo regolare, leggi, alfabeto, letteratura, andavano, in fatto di delitti, ancora oltre. Non solamente essi uccidevano i loro parenti, ma li mangiavano festeggiando i raccolti della terra. In Africa, presso i Bochimani, i vecchi sono posti in luoghi ove con tutta probabilità saranno divorati dalle bestie feroci. I Numaquesi lasciavano morire i loro parenti non solo senza rammarico e senza rimorso, ma ridevano ancora delle rimostranze che gli europei facevano loro a questo proposito. I Cafri Matchapi abitualmente non uccidevano i loro vecchi, ma li lasciavano morire di fame, ed abbandonavano i loro cadaveri alle bestie. In America, alla Plata, e nella baia d'Hudson era un costume generale l'assassinio dei vecchi. I Colombiani li lasciavano morire di fame. Gli Itomani dell'America meridionale soffocavano i loro ammalati. I Kamtchadodoses uccidevano pure i loro genitori (2). (p. 11)
  • L'infanticidio era cosa ordinaria in Tasmania, alla Terra del Fuoco, presso gli Australiani, presso gl'indiani dell'America meridionale, presso i Boscimani, i Kamtchadoses. La celebre selezione infantile di Sparta non è che una sorvivenza di questi costumi. In Tasmania l'istinto materno si soddisfaceva in altro modo. Le donne, dopo avere ucciso ed abbandonato i ragazzi, adottavano piccoli cani. (p. 12)
  • Noi abbiamo riconosciuta molta importanza a quelle scienze che dai classici furono chiamate ausiliatrici della scienza di diritto penale, ma abbiamo dimostrato il più chiaramente possibile che esse non possono snaturare il diritto penale. Se la lotta contro il delitto ed il delinquente forma uno dei compiti della società, non è meno vero che compito di esso non è solo la lotta contro il delitto ed il delinquente. Sotto l'incubo di questa preoccupazione, i positivisti antropologi e sociologi hanno dimenticato troppo presto la vera natura e l'importanza del fenomeno delitto nella società, ed hanno fatto convergere tutte le sue migliori energie nella lotta contro un fenomeno, che essi stessi riconoscono naturale, e perciò difficilmente sopprimibile. (p. 74)

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