Angelo Scandurra

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Angelo Scandurra (1948 – 2021), poeta e scrittore italiano.

Trigonometria di ragni[modifica]

Incipit[modifica]

Ad un ragno

Sei monito d'interstizi,
reggi l'esatta ragnatela
come dio scontroso e scaltro;
la tua fortezza è l'angolo,
lo spigolo di luce in controluce.
Non temi il taglio d'ali,
la fibrillante contromossa:
il tuo regno è trasparente,
in clima con l'agguato.
Sei un guizzo in poesia:
di ritmo, d'enigma, di fame.
Il tuo amplesso coincide con la morte.

Citazioni[modifica]

  • Il pezzo di libellula | cade come la tua voce, | danza su punti mobili: | è congettura | tagliata al filo di vuoto, | è grumo di radici: | esito di bucce. (Bucce, p. 39)
  • Il ragno intreccia | fili di sangue | nel dolore sordo del baricentro, | ma la preda | non accetta trigonometrie; | la fine circostanziale | implica altri destini, | resta un rebus | troppo chiaro, quasi aperto. (Trigonometria di ragni, p. 49)
  • Che accada l'irreparabile | è il sogno dei delfini: | sul confine dei marosi | tagliano il vuoto-vento, | sono una parabola retta | di amara giocosità. (Delfini, p. 57)

Explicit[modifica]

Ferisce il resto
di soffitto dove il cielo
è più cielo e il sogno
un occhio geometrico.

Citazioni su Angelo Scandurra[modifica]

Col suo linguaggio questo poeta spella vive le cose. L'immaginazione non sbriga affari correnti ma bussa con imperio alle porte dell'universo. L'immagine di un enorme ragno cresce sotto i nostri occhi. Il ragno con cui Spinoza giuoca, gettandogli mosche e ridendo, evoca nel filosofo l'immagine dell'orto divinus la cui insistita geometricità è l'implacabilità di un Dio senza passioni. Come un'enorme massa che incombe su esseri atterriti. Nel nostro poeta il ragno è un "dio scontroso e scaltro". L'immagine prepotente però non si accontenta. Il tema balena dietro gentilezze da uomo di mondo. Il poeta è sempre vigile. Secche staffilate o carezze, egli ci prende alle spalle. Come in un agguato in cui rischiamo la nostra prudente quiete. Si muovono da lontano vecchie sensazioni, emozioni ormai logore si ridestano e alla fine ci si incontra con se stessi. (Manlio Sgalambro)

Bibliografia[modifica]

  • Angelo Scandurra, Trigonometria di ragni, prefazione di Manlio Sgalambro, All'insegna del Pesce d'oro, Milano, 1993. ISBN 88-444-1213-6

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