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Antonio Moresco

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Antonio Moresco

Antonio Moresco (1947 – vivente), scrittore italiano.

Citazioni di Antonio Moresco

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  • [Alla domanda Come vorrebbe morire?] Da vivo.[1]
  • Con la mano esitante sulla valvola della bombola per guadagnare un ultimo istante, sembrava di cogliere nei suoi occhi di vecchia una feroce e compiaciuta sensazione di superiorità.[2]
  • Gli antichi, parlando della Musa che li ispirava, si esprimevano in modo ingenuo che magari adesso può essere facile compatire e deridere da parte di chi crede di saperne di più. Però, attraverso questa loro presunta ingenuità, ci stavano invece dicendo una cosa profonda e vera: che loro non erano tutto, che il loro cervellino separato non era tutto, che erano un tramite anche di qualcosa d'altro che li oltrepassava, che attraverso di loro stava parlando anche un'altra voce.[3]
  • [...] mi dà il voltastomaco questa destra piccolo borghese incattivita e frustrata che crede che mettendo la testa sotto la sabbia si possano affrontare i giganteschi problemi ma anche le gigantesche opportunità che abbiamo di fronte, che delega le proprie frustrazioni e paure a chi millanta soluzioni tanto facili quanto impossibili. In cui non è rimasto assolutamente più nulla di una concezione del mondo che potevano avere certe forme antiche di destra, nutrite di una visione drammatica, elettiva ed eroica della vita e che riuscivano a comprendere anche l'altro combattente e persino il nemico. Aristocratica in senso forte, che vuole dire essere severi con se stessi e indulgenti con gli altri. Mentre questi qui sono invece indulgenti con se stessi e severi con gli altri.[3]

Incipit di Gli increati

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Sono nato il 30 ottobre 1947, all'imbrunire, brandello di carne rigettato con furia da un altro corpo, concepito nove mesi prima da un soldato reduce dalla più grande Guerra mai combattuta su questa pianeta e da sei anni di campo concentramento, e da una domestica non più giovane, sventrata al momento del parto dalla mia grossa testa infelice.[4]

Citazioni su Antonio Moresco

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  • Antonio ha una caratteristica – unica nel campo letteraria nazionale – di derivazione leopardiana, però facile da accostare alla visione parallela di scrittori del genere fantastico che la critica trascura. Di continuo, la narrazione nelle sue pagine si fa cosmica, totalizzante. [...] La prosa di Antonio Moresco è l'antitesi del minimalismo. (Valerio Evangelisti)
  • La cipolla, il primo libro [di Antonio Moresco] che avevo letto, mi era piaciuto molto per l’arditezza delle immagini e per la lingua spesso molto inventata, cercata altrove. Mi affascinano le sue visioni, che sono progetti ampi, mi piace la sua capacità di scrivere scrivere scrivere disperatamente e in modo caotico, che crea una lingua propria. (Jean-Paul Manganaro)
  • Provenienti da esperienze molto affini nell'ambito della sinistra antagonista e antiistituzionale italiana, io e Antonio conserviamo di quell'esperienza uno sguardo molto critico sul "sistema". Non in una luce politica, o peggio ancora ideologica. Meno che mai partitica. Piuttosto, se occorre una definizione, direi "etica". Chi è per la guerra, comunque si collochi, sta su un versante diverso dal nostro e ci ripugna. Chi pratica la discriminazione razziale ci è nemico. Chi invoca l'egoismo economico suscita in noi disprezzo, senza problema di compagini elettorali. Chi auspica soluzioni autoritarie ai problemi del vivere civile non ha con noi alcun contatto. (Valerio Evangelisti)

Note

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  1. Dall'intervista Il questionario di Io donna, Io donna, Corriere della sera, 24 ottobre 2009.
  2. Da Clandestinità, Bollati Boringhieri, 1993.
  3. a b Dall'intervista di Andrea Emmanuele Cappelli, «I miei libri nascono da dolore e solitudine», Libero Quotidiano.it, 11 ottobre 2015.
  4. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

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