Compieta

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Una chiesa prima della compieta

Citazioni sulla compieta.

  • Che l'uomo inceda quotidianamente dentro la Notte è per l'uomo di oggi una banalità, a dir tanto. Perché comunemente egli la rende Giorno, nel modo in cui egli intende il Giorno, come proseguimento di un'attività e di un'ebbrezza. Nella compieta è ancora presente la forza primordiale mistica e metafisica della Notte, che noi dobbiamo incessantemente spezzare per esistere davvero. Perché il Bene è solo il Bene del Male. Gli uomini di oggi sono più che abili nell'organizzare ogni cosa, ma non sono più all'altezza del raccoglimento per la Notte. Nel "movimento" noi sembriamo essere qualcosa e fare qualcosa – ma dove sono quiete e inattività, non sappiamo più far nulla di noi stessi. Così per lei[1]la compieta è diventata il simbolo dell'esser-trattenuto dell'esistenza entro la Notte, e della necessità interiore della quotidiana disposizione ad Essa. Attraverso l'imperante laboriosità e i suoi successi e risultati siamo radicalmente sviati nella nostra ricerca –, noi reputiamo erroneamente che l'essenziale debba essere costruito, e dimentichiamo che esso cresce solo se noi viviamo completamente, vale a dire al cospetto della Notte e del Male – secondo il nostro cuore. Decisivo è questo primordiale negativo: mettere nulla sulla via della profondità dell'esserci. Questo è ciò che dobbiamo concretamente imparare e insegnare; solo così strapperemo dalla profondità la svolta della nostra epoca. (Martin Heidegger)

Note[modifica]

  1. Elisabeth Blochmann cui Martin Heidegger scrive.

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