Curtis William Marean

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Curtis William Marean (1960 – vivente), paleontologo e archeologo statunitense.

La più invadente di tutte le specie[modifica]

  • Un po' meno di 70.000 anni fa la nostra specie, Homo sapiens, lasciò l'Africa per iniziare la sua inesorabile espansione in tutto il globo. Altre specie umane si erano già stabilite in Europa e in Asia, ma solo i nostri antenati H. sapiens riuscirono a raggiungere tutti i continenti e molte catene insulari. Non fu una comune migrazione. Ovunque, all'arrivo di H. sapiens seguivano massicci cambiamenti ecologici. Gli esseri umani più arcaici che incontrava in quei territori si estinsero, e lo stesso avvenne con un grande numero di specie a animali. Senza dubbio, fu l'evento migratorio con i più importanti effetti nella storia del nostro pianeta. (p. 36)
  • Da tempo i paleoantropologi discutono su come e perché solo gli esseri umani moderni abbiano realizzato questa sbalorditiva impresa di diffusione e dominazione. Alcuni ricercatori sostengono che l'evoluzione di un cervello più grande e più sofisticato abbia permesso ai nostri antenati di spingersi verso nuove terre, e di affrontare e vincere le imprevedibili sfide che incontravano. Altri sostengono che una nuova tecnologia abbia guidato l'espansione della nostra specie fuori dall'Africa, permettendo ai primi esseri umani di cacciare prede – e uccidere nemici – con un'efficienza senza precedenti. Un terzo scenario suggerisce che il cambiamento climatico potrebbe aver indebolito le popolazioni dei Neanderthal e delle altre specie umane più antiche che occupavano i territori al di fuori dell'Africa, permettendo agli esseri umani moderni di avere il sopravvento e di prendere possesso dei loro territori. Eppure nessuna di queste ipotesi fornisce una teoria completa che possa spiegare appieno l'estensione raggiunta da H. sapiens. In effetti, queste teorie sono state scelte come spiegazione per reperti dell'attività di H. sapiens venuti alla luce in alcune particolari regioni, come l'Europa occidentale. Questo approccio frammentario allo studio della colonizzazione di H. sapiens ha portato gli scienziati nella direzione sbagliata. La grande diaspora dell'essere umano è stata un unico evento con diverse fasi, e quindi deve essere studiata con un approccio unitario. (p. 36)
  • Gli scavi che negli ultimi 16 anni ho effettuato a Pinnacle Point sulla costa meridionale del Sudafrica, insieme a progressi della teoria in campi come le scienze sociali e quelle biologiche di recente mi hanno guidato verso uno scenario alternativo che potrebbe spiegare in che modo H. sapiens ha conquistato il globo. Ritengo che la diaspora si sia verificata nel momento in cui un nuovo comportamento sociale si è evoluto nella nostra specie: un'inclinazione geneticamente codificata per la cooperazione con individui non imparentati. L'unione di questa peculiare inclinazione con abilità cognitive avanzate ha permesso ai nostri antenati di adattarsi agilmente ai nuovi ambienti. Inoltre ha favorito l'innovazione, favorendo la nascita di una tecnologia che avrebbe cambiato le regole del gioco: le armi da lancio avanzate. (p. 36)

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