Dreamer - La strada per la vittoria

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Dreamer - La strada per la vittoria

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Titolo originale

Dreamer

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2005
Genere drammatico
Regia John Gatins
Sceneggiatura John Gatins
Produttore Brian Robbins
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Dreamer - La strada per la vittoria, film statunitense del 2005 con Kurt Russell e Dakota Fanning, regia di John Gatins.

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Pop: Cos'ha detto?
    Cale: È un cavallo.
    Pop: Lo so. Cos'ha detto? "Io sono un grande campione".
    Cale: "Quando correvo la terra tremava, il cielo si apriva e i mortali si scansavano".
    Pop: "La via della vittoria. Incontrai il mio padrone nell'arena dei vincitori".
    Cale: "Quando ha messo una coperta di fiori sul mio dorso".
    Pop: Te la ricordi. Lo sport dei re, lo sai? Chiamano l'ippica lo sport dei re.
  • Ben: E non illuderti che non sappia che tu fomenti Cale.
    Pop: Ce l'ha nel sangue, Ben. Cale è una bellissima bambina.
    Ben: Non deve fare questa vita, smettila di raccontarle storie di cavalli.
    Pop: Sono tutto quello che mi è rimasto.

Citazioni su Dreamer - La strada per la vittoria[modifica]

  • Come se un tassista in Panda riuscisse a infiltrarsi tra Schumacher e Alonso e poi li superasse sull'ultima curva di Monza. Oppure come se la squadra dei galeotti di Poggioreale, ammessa per miracolo alla Champions league, nella finale di Londra battesse per 3-0 il Barcellona. Nella commediola lacrimosa e ultrabuonista Dreamer, che non stonerebbe nell'album rosa di casa Disney, succedono cose da pazzi, sportivamente parlando. (Massimo Bertarelli)
  • Per gli americani Dakota Fanning è un bijou; per noi, un concentrato di birignao infantile e di nevrosi precoci da far rimpiangere le bimbe-prodigio alla Shirley Temple. Qui fa la bambina che sussurrava ai cavalli. Si affeziona a Sonador, purosangue azzoppato in un incidente che gli ha precluso le corse, e lo porta alla vittoria a colpi di fede. [...] C'è da chiedersi quando il cinema Usa cesserà di ammorbarci con i suoi "sogni", nutriti a volontà di potenza fino alla paranoia. [...] Dreamer è il classico "veicolo" al servizio di una star: e Dakota lo abita da cima a fondo profondendovi il suo gigionismo manierato. Tutto il cast fa da docile supporto al divismo della dodicenne biondina. Inevitabilmente di routine le emozioni della corsa, visto che l'esito è scontato fin dall'inizio. (Roberto Nepoti)

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