Gennadios Zervós

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Gennadios Zervós

Gennadios Zervós, al secolo Tsampìcos Zervós (1937 – 2020), arcivescovo ortodosso greco.

Citazioni di Gennadios Zervós[modifica]

  • Cristo non è solo Colui che è risorto dai morti, ma anche Colui che desta i morti. Questo cambiamento dell'uomo è la più chiara dimostrazione della Resurrezione. L'uomo è destato, risorge con la forza della metanoia, della fede e della speranza.[1]
  • È una chiara verità, uomini di Dio della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Malta, che, quando lo vuole Dio, sono superate anche le leggi della natura. Lo stesso è accaduto anche nel "Mistero Soprannaturale" della Natività del Nostro Signore Gesù Cristo: l'ordine naturale è stato abbandonato ed ha agito il volere divino. La profonda misericordia di Dio non può essere espressa, ma il timore dell'uomo, la sua sorpresa di fronte al "Grande Miracolo" e anche la sua meraviglia sono tutte cose straordinarie. Lo ha generato, dunque, come Dio ha voluto. Certamente nella natura non esisteva la possibilità di una simile nascita. Dio, dominatore della natura e di tutte le cose, ha concepito questo modo della Natività, un modo paradossale. È un modo, che solo Dio poteva concepire e portare a termine. Mostrando così che per quanto sia divenuto Uomo, non è nato come uomo, ma lo ha fatto per unirlo all'unico Dio, che è Luce, Verità, Pace, Amore, Speranza e Vita Eterna. Anche questo modo paradossale della Nascita del nostro Salvatore Gesù Cristo avviene, così, poiché, sempre secondo il sapientissimo e ispirato araldo dell'amore e della solidarietà, Giovanni Crisostomo, qualora Dio fosse venuto come uomo da un comune matrimonio, i più avrebbero considerato un inganno la Sua nascita: Ecco perché nasce da una vergine, ecco perché conserva il suo utero intatto, ecco perché custodisce la sua verginità integra, ecco perché abbiamo un modo paradossale, un modo soprannaturale della Nascita di Cristo. Sono chiare le parole di San Giovanni Crisostomo a tal proposito: "Cristo è apparso nel mondo, come «uomo» per guidare gli uomini. È apparso nel mondo come «Dio», per salvare il mondo".[2]
  • [Sul Concilio pan-ortodosso] Il Patriarca ecumenico è protagonista di questo grande avvenimento storico della Chiesa ortodossa che si fa dopo 11 secoli. È tempo, è ora di dimostrare al mondo l'unità della nostra Chiesa che è un dono di Dio ed una benedizione per la storia di oggi. Viviamo giorni tragici e una profondissima crisi. Dire che la Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica, è dare un messaggio di amore e di speranza.
    Di fronte all'umanità di oggi, non è possibile rimanere in silenzio e chiusi ciascuno nella propria chiesa locale. Dobbiamo lavorare tutti insieme, come una Chiesa. L'unità è un dono di cui ci chiede conto il mondo. Ma deve essere dimostrata, conosciuta e riconosciuta dagli altri, non soltanto affermata in teoria o declamata dai professori all'università. Deve tradursi in prassi, in vita.[3]
  • Sì, questa grande realtà di giustizia, di amore e di pace deve dominare nel mondo: è indispensabile la giustizia e noi dobbiamo essere giusti per essere un paradigma, un esempio che siamo uomini di Dio, perché Dio dice: beati loro che sono giusti e possono portare la pace nel mondo. L'unità dei cristiani è una forza, una grandissima forza: può aiutare la società, può aiutare la cristianità e tutta l'umanità. E noi dobbiamo essere veramente fratelli giusti verso il nostro prossimo, perché come dicono i Padri: "Il prossimo è icona di Dio".[4]
  • [Sul cammino ecumenico di ritorno all'unità dei cristiani] Noi siamo veramente grati a Dio che ha illuminato i nostri capi, le nostre guide spirituali che hanno guidato tutti noi a farci "uno", a collaborare insieme come fratelli e a realizzare la sua volontà: "Che tutti siano una cosa sola". Ci hanno dato la forza e il coraggio, ci hanno illuminato e così tutti noi oggi desideriamo nuovi atleti, nuovi lottatori gentili, di buona volontà, di amore, di pace affinché possiamo, come gli apostoli, illuminare anche gli altri ad essere seguaci di Dio, seguaci della sua volontà.[4]

Note[modifica]

  1. Dal messaggio per la Pasqua ortodossa del 2018. Citato in Riccardo Benotti, Pasqua Ortodossa: Gennadios (metropolita Italia), "l'amore e l’unità dominano", agensir.it, 7 aprile 2018.
  2. Dal Messaggio di Natale dell'arcivescovo Gennadios Zervos: il "Mistero Soprannaturale" nelle parole di San Giovanni Crisostomo, veneto.it, 24 dicembre 2014.
  3. Dall'intervista di M. Chiara Biagioni, Concilio pan-ortodosso: metropolita Gennadios Zervos (Italia), "è tempo di dimostrare al mondo la nostra unità", agensir.it, 9 giugno 2016.
  4. a b Dall'intervista di Adriana Masotti, Il metropolita Gennadios: come cristiani abbiamo il dovere di vivere da fratelli, vaticannews.va, gennaio 1919.

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