Giovanni Bertinetti

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Giovanni Bertinetti, Il gigante dell'apocalisse, ed. 1930

Giovanni Bertinetti (1872 – 1950), scrittore italiano. Ha utilizzato anche gli pseudonimi Donna Clara, Ellick Morn ed Herbert Bennet.

Incipit di alcune opere[modifica]

Guerra alle rughe![modifica]

Le rughe sono le più terribili nemiche della bellezza femminile. Quando questa dovrebbe sfolgorare in tutta la sua trionfante seduzione, avendo raggiunta nel caldo meriggio dei trent'anni la massima irradiazione amorosa; quando la donna, toccato il dovizioso regno che sta tra la prima e la seconda giovinezza, appresterebbe con piena coscienza di sua forza passionale le labbra alla coppa d'amore traendone meravigliose voluttà appena confusamente intuite nei giorni dell'inconsapevole adolescenza; quando il corpo femminile raggiunge il maggior limite della sua bellezza ed ogni forma trionfa nella pienezza dello sviluppo estetico e tutto sembra gridare alla donna: è giunta la grande ora del tuo più grande amore – ama, poiché sei nel massimo fiorire della tua bellezza – ama, poiché mai tu fosti così seducente e mai i cuori hanno così violentemente sussultato per te – per la tua conquista – è allora, che per un crudele paradosso della natura, per una inesplicabile contraddizione, appaiono, terribili annunziatori del disfacimento e della vecchiaia, i piccoli segni deturpatori: le rughe, le odiate rughe, queste piccole fosse del più grande amore, come disse Teofilo Gautier.

Il fantasma di Sandokan[modifica]

Sul mare calmissimo e deserto il Soarez si cullava dolcemente e procedeva con una lentezza strana che contrastava colla snella forma del legno, costruito per filare con rapidità.

Il gigante dell'apocalisse[modifica]

Il celebre inscenatore Charley Brenon entrò nell'ufficio dell'amministratore delegato della grande Compagnia cinematografica «Universal» agitando un cablogramma.

Il mondo è tuo[modifica]

Il mio libro non ha pretese né scientifiche né letterarie, quantunque tragga dalla scienza e dalla letteratura numerosi motivi per avvalorare la sua idea fondamentale. Nè io saprei a quale categoria di libri ascriverlo. Non è un manuale, né una dissertazione. È forse, in certo qual modo, una guida.

Le avventure di Kutt Hardy. Il rivale di Sherlock Holmes[modifica]

La mente umana – incominciò Cutt-Hardy – è di una prodigiosa fecondità nell’escogitare forme di vendetta. Il desiderio di vendicarsi di un nemico, e nel medesimo tempo di sottrarsi all’occhio vigile della giustizia, ha reso fertile l’ingegno del vendicatore di delitti raffinati ed abilmente preparati.

Le orecchie di Meo[modifica]

La prima «specialità» di Meo era di imitare con tanta grazia il verso del merlo..... Ah! scusatemi, il dirvi che l’eroe di questa storia si chiamava Meo è poco per la vostra insaziabile curiosità: voi esigete una presentazione meno sommaria; e scommetto che volete sapere da me se egli era alto o piccino; e se aveva il naso voltato in sù alla francese; e se dalla bocca gli entravano sette pasticcini alla volta; e se era pettinato alla Guglielmo od alla zingaresca; e se insomma era quel che si dice un bel ragazzo.

Bibliografia[modifica]

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