Giovanni Pacini

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Giovanni Pacini in una litografia del 1840

Giovanni Pacini (1796 – 1867), compositore italiano.

Citazioni di Giovanni Pacini[modifica]

  • Il Furlanetto era sommo! – aveva una comunicativa che, a dir vero, non riscontrai in tanti altri celebri istitutori – chiarezza d'idee, dottrina profonda, ed una amorevolezza pei suoi alunni da esser tenuta in gran conto. Le di lui lezioni non erano già di un'ora, ma bensì di due, tre e quattro. Conversava con noi, come un padre può conversare coi figli! A lui debbo tutto quel poco che so.[1]

Citazioni su Giovanni Pacini[modifica]

Giovanni Frojo[modifica]

  • È impossibile descrivere a parole l'entusiasmo che ha destato in tutta l'Europa quest'opera [Saffo]. Le primarie scene se la disputarono, e le sovrane bellezze che racchiude posero Pacini a livello delle altre nostre celebrità musicali.
  • Egli per le squisite qualità dell'animo suo, per la ricchezza del suo inesauribile ingegno, fu caro non solo ai potenti, ma anche ai pubblici; tutte le principali Società ed accademie d'Italia lo vollero a loro membro; i poeti, Romani, e Cammarano gli consacrarono i parti del loro sapere; i Re e i Principi lo insignirono d'Ordine cavalleresco e lo innalzarono al grado di Commendatore.
  • Nella sua musica vi si trova facilità[2] e melodia; fedele seguace di Rossini, si distinse in particolar modo per le sue graziose cabalette; ma però viene accusato, e non a torto, d'aver talvolta traviato nel barocco.

Note[modifica]

  1. Da Le mie memorie artistiche, Successori Le Monnier, Firenze, 1875, cap. I, p. 5.
  2. Nel testo "faciltà".

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