Guido Reni
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Guido Reni (1575 – 1642), pittore italiano.
Citazioni su Guido Reni
[modifica]- La celebre pittura di Guido Reni, L'Aurora, nel palazzo Rospigliosi a Roma (1609), benché di colorito un po' stridente nella sua chiarezza e di troppo facile disegno, è una delle grandi opere della pittura decorativa. Guido Reni ha pure creato alcuni tipi del Cristo, della Vergine e della Maddalena, cui si può rimproverare una certa affettazione sentimentale; ma è certo che il loro prodigioso successo li dimostra rispondenti – e non è lieve merito – all'ideale religioso del tempo. (Salomon Reinach)
- Nel grande quadro di Guido della Chiesa dei Mendicanti[1] c'è tutto quanto ci si può aspettare dalla pittura, ma anche quanto di più assurdo si può richiedere e pretendere dal pittore. È un quadro votivo, credo che l'intero Senato lo abbia non solo encomiato, ma anche progettato. I due angeli, che sarebbero degni di consolare l'infelicità di una Psiche, qui debbono...
San Procolo è una bella figura; ma tutti quegli altri vescovi e preti! In basso, bimbi celestiali che si trastullano con degli emblemi. Il pittore aveva il coltello puntato alla gola e ha cercato di cavarsela alla meglio, adoperandosi per dimostrare almeno che il barbaro non era lui. (Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia) - Nel palazzo Tanari si trova un celebre quadro di Guido, che raffigura una Madonna che allatta il Bambino[2], più grande del vero; la testa pare dipinta da un Dio, e indicibile è l'espressione dello sguardo rivolto al poppante. La definirei una tacita, profonda rassegnazione, come se non a un figlio dell'amore e della gioia, bensì a un figlio del cielo e non suo, furtivamente sostituito, ella stesse porgendo il seno, perché è così e non altrimenti, e nella sua profonda umiltà essa non comprende nemmeno come le sia toccata questa sorte. Tutto il resto dello spazio è riempito da un immenso drappeggio, assai lodato dagli intenditori; quanto a me, non saprei proprio che farmene. Per di più i colori si sono appannati, e la sala e la luce non erano molto favorevoli. (Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia)
- Questa morale per addizione mi è prodigiosamente inconcepibile. Mi sembra lo stesso che dirmi di fronte a un Tiziano: «Ah, se avesse avuto il disegno di Michelangelo!». Questa è stata l'addizione che sognavano i bolognesi, e si vede che cosa ha prodotto: Guido Reni. (Lucien Rebatet)
- Simile a Pietro Perugino, il quale nella sua bottega di Perugia, si era lasciato andare in vecchiaia a fabbricare quadri devozionali, alla dozzina, per solo amor del guadagno, Guido Reni, aveva fatto del suo studio di Bologna una specie di officina, di dove uscivano a centinaie pitture originali e copie dei suoi quadri eseguite dagli scolari e poi ritoccate da lui. Si dice, che tanto grande era la richiesta dei quadri di Guido, per ornare chiese e palazzi, ch'egli lavorava ad un tanto l'ora per i negozianti, i quali aspettavano presso il suo cavalletto pronti a portare via la tela appena terminata ed ancora umida di colore! (Evelyn Franceschi Marini)
Note
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