Kenneth Kaunda

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Kaunda nel 1986

Kenneth David Kaunda (1924 – 2021), politico zambiano.

Citazioni di Kenneth Kaunda[modifica]

  • Questo petrolio che il governo inglese ha lasciato arrivare a Salisbury dietro un sipario di ipocrisia, per non turbare i suoi rapporti commerciali con il Sudafrica, ha impedito la rapida cura di quel cancro che è il regime bianco di Rhodesia. Londra è pertanto responsabile di tutte le morti, le atrocità e le distruzioni di questi anni, in Rhodesia, in Zambia, in tutti i Paesi limitrofi.[1]
  • Lascio la presidenza con estremo orgoglio perché ho costruito un grande Paese.[2]

Da Capitalismo contro Apartheid

Intervista rilasciata a Time, settembre 1985; riportato in La repubblica, 20 febbraio 1986

  • [Sull'eventuale fine dell'Apartheid] Quando accadrà (dico quando e non se) farà sì che la Rivoluzione francese somigli ad una gita scolastica. Bianchi e negri periranno non a migliaia come nello Zimbabwe, ma a centinaia di migliaia.
  • È sempre pericoloso dare troppo poco e troppo tardi. Dissi al signor Botha nel nostro incontro nel 1982: lei e i bianchi moderati impegnati nelle attività economiche e i negri moderati, anch'essi impegnati nelle attività economiche, formate un gruppo di centro di peso consistente. Voi insieme dovreste costruire una nuova struttura politica, economica e sociale per il paese. Se ci riuscirete il Sudafrica sarà una terra libera: se non riuscirete sarà il disastro.
  • Questa è stata la maggiore difficoltà incontrata nella mia esperienza sudafricana: quella di non ascoltare mai delle proposte d'intesa accettabili da ambo le parti in termini concreti. Quali garanzie dare alla minoranza bianca perchè non avverta il rischio di dover vivere domani solo per la buona grazia della maggioranza negra? La minoranza bianca ha per sè il presente, ma sa anche che essa non ha la sicurezza del futuro: e questa insicurezza incide già sul suo presente.
  • Il sangue, da Sharpeville a Soweto, è stato sparso molte volte in Sudafrica e ora il ritmo della violenza si è fatto più intenso. Ancora una volta ci troviamo di fronte alla contraddizione radicale del Sudafrica: quella tra capitalismo e apartheid. L'economia sudafricana è un'economia capitalistica a tutti i livelli: le miniere, le industrie, le tecnologie, l'agricoltura. I negri sono stati considerati dal punto di vista dell'ideologia religiosa dell'apartheid come comunità diversa e quindi con una propria cultura. In realtà qui più che in ogni altra parte dell'Africa, gli africani sono stati strappati dalla loro cultura e aggregati secondo le regole che convenivano all'economia capitalistica. La crisi del modo di produzione che investe l'economia mondiale nel suo insieme inizia a farsi sentire anche in Sudafrica. Il paese non è ora in grado di iniziare lo sforzo necessario per mantenere le "township" negre a un livello comparabile a quello delle altre comunità, e forse nemmeno a conservare ad esse il medesimo livello di cui oggi dispongono.

Citazioni su Kenneth Kaunda[modifica]

  • Al di là di leccaculo, burattino e megafono degli imperialisti, non riesco a trovare parole più adatte a descriverti. (Idi Amin Dada)
  • Con la sua visione pan-africanista illuminata, di una Africa rigenerata, guidata dall’obiettivo di pacifici destini per tutti i popoli, a partire da quelli del continente, Kaunda [...] fu fonte di ispirazione per l’Africa e per il resto del mondo. (Sergio Mattarella)
  • Mi domando se i tuoi sospiri e le tue lacrime non siano quelli di una donna frigida che non riesce a soddisfare il suo uomo. (Idi Amin Dada)

Note[modifica]

  1. Citato in Kaunda minaccia di sequestrare i beni britannici nello Zambia La Stampa, 23 settembre 1978.
  2. Citato in Kaunda se ne va. «Ho costruito un gran Paese», La Stampa, 3 novembre 1991.

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