Lamberto Bava

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Lamberto Bava

Lamberto Bava (1944 – vivente), regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e produttore televisivo italiano.

Citazioni di Lamberto Bava[modifica]

  • [Su Dèmoni 2... L'incubo ritorna] Non è il seguito di Demoni 1, è un' altra storia, con ritmi anche diversi. L' unica analogia è nel fatto che nel primo film i demoni uscivano dallo schermo cinematografico, qui escono dal teleschermo.[1]
  • [Su Dèmoni 2... L'incubo ritorna] Una trasformazione faticosa per gli attori, poichè richiede dalle 4 alle 5 ore di trucco oltre a tutta la preparazione precedente di lenti a contatto luminescenti per rendere più spaventoso lo sguardo o di dentiere da squalo. Gli effetti della trasformazione sono anche scene del film e le riprese, in diretta e senza stacchi, sono state particolarmente delicate.[1]
  • [Su Dèmoni 2... L'incubo ritorna] È meno duro del film precedente, c'è anche un po' di ironia.[1]
  • I prodotti televisivi come Fantaghirò, spiccatamente fantasy, furono innovativi, ed ebbero uno straordinario successo di pubblico. Eppure all'epoca trovai un sacco di difficoltà nel realizzare il progetto. Alcuni dirigenti avevano paura che fosse adatto solo per i bambini, ma fortunatamente il vicedirettore Mediaset di allora permise che la cosa prendesse corpo. E siamo arrivati a cinque serie di Fantaghirò.[2]
  • Avrei voluto fare il bibliotecario, visto che sono un grande lettore o il collezionista di conchiglie.[2]
  • Diciamo che se nella mia carriera sono riuscito a girare tanti film è perché sono stati recepiti bene all’estero, meglio che in Italia. Ancora oggi, quando vado in America, in Inghilterra o in Giappone ricevo una calorosa accoglienza soprattutto da parte dei ragazzi, che sono sempre stati il nostro pubblico di riferimento. E mi fa piacere che Dèmoni venga apprezzato ancora oggi, anche dalle generazioni più giovani, dopo più di trent'anni.[3]
  • Io penso che in Italia, negli ultimi anni, non si siano fatti molti grandi film horror o di genere. Questo anche perché il nostro cinema oggi è diventato più scadente, per fare certi film servono soldi e mezzi che qui purtroppo non abbiamo più. Però c’è anche da dire che all'epoca i film di mio padre [Mario Bava] e di Dario Argento venivano molto criticati, mentre in altri paesi erano più apprezzati.[3]
  • Il terzo giorno parla di una pandemia che ha quasi distrutto l’umanità, ventisei anni prima. L’ho scritto nell’estate del 2019, tra luglio e agosto, in un periodo in cui di virus, di pandemie, non si pensava. Io a scrivere ci metto un sacco di tempo, sono pieno di dubbi, ripensamenti, come mai per “Il terzo giorno” ci ho messo solo due mesi, avevo fretta? Come mai quell’idea mi era balenata nella mente. Solo un caso? Avevo percepito qualcosa? Forse...[4]
  • [Su Dèmoni] Direi che Berlino è stata scelta solo per motivi scenografici. Poiché è stata completamente ricostruita dopo la guerra, è fra le città europee la più moderna, anzi ultramoderna, con sfondi che si prestano a creare sensazioni e atmosfere allucinanti.[5]

Da I dèmoni dello schermo: intervista a Lamberto Bava

Intervista di Ludovico Cantisani, madmass.it, 30 novembre 2021

  • L’idea di partenza di Dèmoni nasce dal fatto che un giorno Dario mi chiamò proponendo di produrre un film diretto da me. Mi chiese se avevo "qualche idea", e allora io mi sono guardato attorno tra i miei amici sceneggiatori e quello che io stesso avevo scritto. Dopo un po’ è venuto fuori un soggettino per un film a episodi scritto da Dardano Sacchetti, che all’inizio prevedeva tre storie diverse. Io l’ho dato a leggere Dario, che disse "non amo trittici, ma l’episodio centrale, anche se per ora è solo una paginetta, potrebbe essere perfetto per un film". Ci siamo messi al lavoro sulla sceneggiatura in quattro e così è venuto fuori Dèmoni.
  • La musica di Dèmoni dovevamo una musica molto particolare, volevamo fare una colonna sonora innovativa: il nostro è stato il primo film italiano a uscire con il formato Dolby Stereo. Dovevamo fare innanzitutto una musica di commento, e il tema principale Demon Claudio continua a suonarlo in tutti i posti dove porta in concerto il repertorio dei Goblin.
  • Non ci scordiamo che Dario Argento era stato il produttore anche di Zombi – Dawn of the Dead di George A. Romero, e ci tenevamo a non richiamare troppo quel film. Per noi era molto importante rimarcare la differenza che c’è tra zombie e demoni: gli zombie devono essere notoriamente lenti, i demoni sprizzano energia, sono fulminei e cattivissimi.
  • Con mia grande gioia ormai Dèmoni è un film inserito nella storia del cinema di genere internazionale, e i giovani tuttora lo guardano.
  • Per me è davvero inspiegabile, fino agli anni settanta e ottanta noi italiani in questi generi andavamo a gonfie vale. Il cinema che faceva mio padre sbaragliava la concorrenza dei prodotti esteri. Adesso gli altri paesi sono tutti bravi a fare horror, e noi in Italia abbiamo difficoltà a fare film di qualunque tipo.

Da Il maestro del terrore

Intervista di Carlo Alberto Biazzi, liminateatri.it, 26 marzo 2022

  • Io ho avuto tre maestri: uno, appunto, mio padre, che a dodici anni mi faceva leggere Poe e le storie di Lovecraft, il secondo è Pupi Avati, che ha prodotto il mio primo film, il terzo e Dario Argento.
  • [Sul trentesimo anniversario di Fantaghirò] Per colpa della pandemia non abbiamo potuto festeggiare questo evento. Realizzare le favole di Calvino era un’idea di mio padre che portai a Mediaset. Leggendo tutte le favole capimmo che Fantaghirò persona bella poteva essere interessante perché era una novella moderna per i temi.
  • Pensa che partecipai a un documentario e mi fu detto che l’ultimo film importante del periodo dell’horror all’italiana è stato proprio Demoni. Sai, dopo che si raggiunge l’apice del successo di un’epoca c’è sempre una discesa. Dire perché in Italia questo genere è morto è difficile. Penso dipenda dalla mancanza di produttori. Per loro questo genere è come se non esistesse più.
  • I film sono come i figli, sono affezionato a tutti. Sicuramente quelli che ricordo col cuore sono Demoni, Fantaghirò e Ghost Son.

Note[modifica]

  1. a b c Citato in Dal teleschermo, l'Inferno, La Repubblica, 6 agosto 1986.
  2. a b Dall'intervista di Francesca Fiorentino, Lamberto Bava: i mille volti della paura, Movieplayer.it, 4 giugno 2011.
  3. a b Dall'intervista di Nathan Greppi, Lamberto Bava: "Io, John Carpenter e quella mazza da baseball…", ilgiornaleoff.ilgiornale.it, 11 luglio 2019.
  4. Dall'intervista di Marco Chiani, "Il terzo giorno". Intervista al regista Lamberto Bava sul romanzo che ha previsto la pandemia, cinemonitor.it, 8 febbraio 2021
  5. Citato in Lamberto Bava re dell'horror in coppia con Dario Argento per i suoi «Demoni», La Stampa, 11 ottobre 1985.

Filmografia[modifica]

Regista[modifica]

Produttore[modifica]

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]