Neve rossa (film)

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Neve rossa

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Robert Ryan e Gus Schilling nel film

Titolo originale

On Dangerous Ground

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1951
Genere noir, poliziesco
Regia Nicholas Ray
Soggetto Gerald Butler (romanzo)
Sceneggiatura A. I. Bezzerides, Nicholas Ray
Produttore John Houseman
Interpreti e personaggi

Doppiaggio originario:

Ridoppiaggio TV:

Neve rossa, film statunitense del 1951 con Robert Ryan e Ida Lupino, regia di Nicholas Ray.

Citazioni tratte dal ridoppiaggio TV.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Vedi, a forza di bazzicare solo ladri, assassini, ubriachi, ruffiani, prostitute e roba del genere, ti convinci che tutto il mondo sia così. E poi col tempo ti accorgi che non è vero. È squallido fare il poliziotto. (Pop)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Mary: Si può essere soli anche in città. Anzi, le persone che non stanno mai sole spesso sono le più sole, non lo crede anche lei?
    Jim: Non lo so, non ci ho mai pensato.
    Mary: No, non è vero. La maggior parte della gente cerca prima o poi di capire che cos'è la solitudine.
  • Mary: E mi dica, com'è fare il poliziotto?
    Jim: Si arriva a non fidarsi più di nessuno.
    Mary: È fortunato: lei non ha bisogno di fidarsi di qualcuno, io sì. Io invece mi devo fidare di tutti. Ha mai conosciuto una persona cieca prima d'ora?
    Jim: No, mai, no.
    Mary: Da come s'è comportato credevo di sì. Se no avrebbe fatto come fanno tutti: avrebbe fatto il tè e lo avrebbe servito. Lei no. E quando parla con me, non sento pietà nella sua voce.

Citazioni su Neve rossa[modifica]

  • 2 parti, 2 atmosfere: il nero notturno metropolitano, il bianco innevato del villaggio. E una conversione emotiva. Il tema centrale è tipico di Ray: la violenza dentro noi tutti, e l'influenza dell'ambiente e della famiglia sul carattere. Un po' schematico (Ray lo considerò riuscito a metà), ma il sobrio lirismo dello stile e la forza dell'interpretazione (Ryan specialmente) sono innegabili. Bianconero di G.E. Dishant e musica suggestiva di B. Herrmann. (il Morandini)
  • Occasione mancata secondo lo stesso Ray, il film [...] riesce comunque a rendere efficacemente la specularità fra la violenza dell'uomo di legge e quella dell'emarginato, sullo sfondo di un conflitto città/natura che vede progressivamente la rabbia perdersi nel paesaggio (Il Mereghetti)

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