Paola Egonu
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Paola Egonu (1998 – vivente), pallavolista italiana.
Citazioni di Paola Egonu
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Sogno di fare l'avvocato, soffro molto le ingiustizie che ci sono oggi tra le persone comuni. Lottare per chi sta in situazioni di svantaggio mi fa sentire meglio. Attraverso le mie interviste ho parlato apertamente di razzismo e penso di aver aiutato molte ragazze che vivono il mio stesso disagio ma non hanno il coraggio di esternarlo. Ecco, nel mio futuro vorrei sempre ricordarmi da dove sono partita e quali sono le mie battaglie.[1]
- Lo sport dimostra che azzerando le differenze si può vincere di più.[2]
- Mi sento afro-italiana. Canto l'inno di Mameli ma non dimentico da dove provengo. Avere più culture significa essere più ricca: mi sento a casa a Milano e Conegliano, a Lagos e Abuja [...][3]
- Mi fa ridere pensare a persone che mi hanno chiesto perché sono italiana, mi chiedo perché con la maglia della Nazionale debba rappresentare persone del genere che mi scrivono queste cose. Io ci metto l'anima e il cuore, non manco mai di rispetto a nessuno e fa male.[4]
Grazie allo sport so chi sono
Intervista di Silvia Guerriero, SportWeek nº 14 (931), 6 aprile 2019, pp. 40-44.
- [«La pallavolo in tre parole?»] Squadra. Solidarietà. Carattere.
- [«Il primo ricordo legato al volley?»] Un torneo, avevo 14 anni. Mi sono sentita umiliata, facevano dei commenti sgradevoli sul colore della mia pelle, ma ho preso tutte queste cose negative e le ho messe in campo mostrando maturità, superiorità e tutto il mio valore, come persona e come giocatrice. Ho risposto alle offese giocando forte. [«Quindi non è un bel ricordo...»] No e sì, perché ho resistito, non ho dato soddisfazione a quelle persone.
- [«Quando hai iniziato a giocare?»] A 12 anni perché avevo visto il tv il cartone di Mila e Shiro e mi aveva preso bene. Il fatto che soffrivano tutte insieme per raggiungere un solo obiettivo mi aveva affascinato.
- [Sulla pallavolo] È uno sport che trasmette tanti valori, tipo la fedeltà: fai parte di una squadra, che diventa una seconda famiglia. Ti insegna a relazionarti con gli altri, anche con chi non ti è simpatico, a non perdere mai la speranza, a contare sulle tue forze e, non ultimo, a divertirti.
Intervista di Gaia Piccardi, corriere.it, 17 maggio 2021.
- [«Cosa non abbiamo ancora capito di lei, Paola?»] Che sembro una pantera e invece, sotto sotto, sono una bambina [...] che desidera persone vere al suo fianco, che ogni tanto ho i miei momenti di debolezza e allora mi prende la voglia matta di stare a letto tutto il giorno, senza fare nulla.
- [«Da bambina, a Cittadella, com'era, Paola?»] Sempre in movimento. Una mattina, avrò avuto 8 anni, vado da Ambrose: papà, voglio diventare suora come la zia Loreto, gli dico. Avevamo l'abitudine di passare almeno una settimana all'anno a Roma con lei in convitto, travolgevo la zia di domande sui grandi temi della vita e lei sapeva rispondere a tutto: i riti della comunità religiosa mi affascinavano.
- [«Come ci si divide tra la cultura italiana e quella africana?»] Non è una domanda banale, perché io sono un mix difficile da spiegare. Diciamo che quando sono strana o folle o buffa per le mie amiche italiane sono tipicamente nigeriana e per le mie amiche nigeriane sono tipicamente italiana!
- Nella squadra sono quella che attacca sempre, anche perché non sono capace di fare altro!
Intervista di Nina Verdelli, vanityfair.it, 3 febbraio 2023.
- A noi atleti conviene essere diplomatici per non infastidire i club, per non creare tensioni nella squadra. Forse quando smetterò di giocare potrò dire tutta la verità
- Sono cresciuta in un contesto in cui lo standard di bellezza presupponeva l’essere bianca. E, sa, i ragazzini possono essere molto spiacevoli. Io ero sempre la più alta, ero nera, con questi ricci che odiavo. A un certo punto mi sono rasata a zero. Peccato che poi venivo presa in giro perché non avevo i capelli. La vita era uno schifo. Io mi sentivo uno schifo
- [«Che cosa cerca in amore?»] Una persona sicura di sé, che mi sappia stare accanto senza paura. Possibilmente non uno sportivo. [Perché?] Perché gli sportivi tradiscono. Sono tutti sposati con figli, poi vai in trasferta e li becchi a fare serata con altre ragazze. Inconcepibile: investi del tempo per creare un legame con una persona, poi ti viene voglia di sc...re e butti tutto nel cesso? È un inferno per noi donne.
- Il problema è che la gente non pensa agli affari propri. Io dico, cosa vieni a giudicare me, o una coppia omosessuale che cresce i figli con amore, quando è pieno di famiglie tradizionali disfunzionali? È un mondo di m...da, me lo lasci dire. Spero che presto arrivi l’Apocalisse
- Io so già che, se mio figlio sarà di pelle nera, vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io. Se dovesse essere di pelle mista, peggio ancora: lo faranno sentire troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri. Vale la pena, dunque, far nascere un bambino e condannarlo all’infelicità?
Citazioni non datate
[modifica]- A me piacciono le persone, il genere conta poco. Non mi chieda se è un uomo o una donna, non ha importanza. Sono innamorata.[5]
Citazioni su Paola Egonu
[modifica]- L'aspetto che colpisce di Paola sono le capacità fisiche e la sua potenza. Ma quello che emerge, lavorando con lei, è la sua capacità di leggere le situazioni e adattare i colpi. Legge in modo eccezionale il gioco e, in base alle diverse situazioni che capitano in partita, sfrutta nel migliore dei modi l'ampio bagaglio di colpi che ha a sua disposizione. Questa è una caratteristica che soltanto le migliori giocatrici al mondo posseggono. (Davide Mazzanti)
- La Egonu, figlia di una coppia nigeriana, è un'eccezione assoluta, un caso limite di sicurezza individuale – essere immigrata, lesbica, e parlarne con la naturalezza di chi riferisce dettagli – oppure solo una privilegiata, che grazie al suo carisma sportivo può permettersi tutto? Nulla di tutto ciò. Semplicemente ha diciannove anni e appartiene a una classe anagrafica cresciuta in un contesto molto diverso da quello dei genitori o dei nonni. Cinema, tv, musica, viaggi, amicizie, un intero immaginario collettivo, hanno formato questi ragazzi all'idea che essere gay o venire da una famiglia straniera non comporti né speciali meriti né particolari handicap. Ovvio che si stupiscano per il valore dato dagli adulti a queste cose e che rispondano «che c'è di strano?» a chi le sottolinea. (Flavia Perina)
- Non si può pretendere che Egonu faccia la stessa vita delle compagne, tra attenzioni, procuratori, sponsor e tutto quello che gira intorno. Ma niente favoritismi, quando è l'ora dell'allenamento e di giocare lì tutti devono dare il loro massimo. Fuori dal campo... la libertà va concessa, gli sportivi importanti sono personaggi come non sono mai stati in passato. (Julio Velasco)
- Paola è probabilmente l'attaccante più forte al mondo. [...] Immaginare una Nazionale senza Egonu credo sia una follia. (Daniele Santarelli)
- Paola è un personaggio. E quando diventi un personaggio, il personaggio vive di vita propria. Non sei più tu. Non lo controlli. Appartiene ad altri. E questo può essere un problema. Paola forse è ancora di più: è un'icona. (Julio Velasco)
- Quando Bruno Vespa dice che Paola Egonu rappresenta un esempio di integrazione riuscita, eccoci pronti a strillare che la Egonu è nata in Italia: ignorante, fascista, utilizzatore di parole sbagliate che non sei altro. Come se la Egonu non fosse nera in un paese in cui la borghesia nera è pressoché inesistente, in un paese in cui i neri sono o campioni sportivi o fattorini di Glovo, in cui la classe media è compattamente bianca e con quali diavolo di parole devi dirlo che è stata una bambina nera in una classe di bianchi, di grazia? Lo dici con «integrazione». (Guia Soncini)
- Scoppiettante. Quella matta... ha un carattere particolare ed è una persona incredibile, è vera. La più vera che abbia incontrato. (Miriam Sylla)
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista di Sara Canali, Paola Egonu: «Schiaccio anche il razzismo. Il futuro? Da avvocato», vanityfair.it, 20 giugno 2017.
- ↑ Citato in Nicola Bambini, Paola Egonu, martello azzurro: tra record, razzismo e un nonno severo, vanityfair.it, 19 ottobre 2018.
- ↑ Dall'intervista di Gaia Piccardi, Paola Egonu: «Il volley e gli abbracci negati, sto scoprendo chi sono davvero», corriere.it, 7 aprile 2020.
- ↑ Da un'intervista a la Repubblica; citato in Emanuele Atturo, Paola Egonu ci mostra ciò che non vogliamo vedere, ultimouomo.com, 17 ottobre 2022.
- ↑ Citato in Sanremo 2023, Paola Egonu: i record, il coming out e quello sfogo sulla Nazionale: “Quando si perde è sempre colpa mia”, ilfattoquotidiano.it, 9 febbraio 2023.
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