Paolo Mattia Doria

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Paolo Mattia Doria

Paolo Mattia Doria (1667 – 1746), filosofo e matematico italiano.

Citazioni di Paolo Mattia Doria[modifica]

  • [Rivolgendosi al filosofo Francesco Maria Spinelli e lanciando uno strale a Cartesio] Signor Principe, meglio avreste fatto a continuare a navigare nel piccolo laghetto della filosofia cartesiana, nel quale solo avete sempre navigato, che ingolfarvi nel vasto oceano della filosofia platonica, nel quale fate troppi vergognosi naufragi.[1]
  • [Rivolgendosi a Spinelli] Signor Principe, tutto il vostro grande errore consiste in ciò, che voi non distinguete fra Platone e Spinosa, onde poi sotto il nome di produzione eterna confondete i platonici co' Spinosisti, e questi sono tanto fra lor diversi come il giorno è diverso dalla notte, perché Platone dà la materia eternamente prodotta e coeva a Dio ma la dà prodotta dalle divine idee, o sia dalla divina intelligenza, la dà diversa da Dio nella sua essenza, ma partecipante dell'Uno, cioè di Dio. All'incontro Spinosa togliendo a Dio le idee e l'intelligenza, fa Dio un'estensione infinita sotto il nome di sostanza, e fa la materia esistente per sé, senza però dimostrare come quella possa esister da sé e per sé, mentre non insegna, come Platone, la divina intelligenza e 'l divino amore per causa prima e produttrice della materia.[1]

La vita civile[modifica]

Incipit[modifica]

Primo oggetto de' nostri desiderj è senza fallo l'umana felicità. Tutti aspiriamo a questo utilissimo fine: e l'umana natura, ancorché mancante, non ha lasciato di somministrarci i mezzi, per gli quali possiamo in tutto, o in parte un così necessario ben conseguire. Ella ha dato a ciascuno certe inclinazioni naturali, le quali sempre alla conservazion di noi medesimi ci fanno aspirare; e certi appetiti all'anima, che alla conoscenza di tutto il vero per sua propria natura la guiderebbero, se dalle continue scosse, che dalle cose esteriori ricevono gli organi, per mezzo de' quali ella è costretta di operare, non ne venisse impedita.

Citazioni[modifica]

  • Bisogna per disporre un'uomo a ricevere una legge direttamente ripugnante al senso corrotto combattere que' nemici, che la inclinazione, che tutti hanno verso del retto, tengono imprigionata e sepolta. (p. 131)
  • Egli è verissima cosa, che senza buoni ordini, e senza buoni costumi sono inefficaci ed inutili le leggi: ma è vero altresì, che i buoni ordini e i buoni costumi non possono senza legge conservarsi, né i popoli camminare dritti e sicuri senza smarrire il buon sentiero della virtù. (p. 301)
  • Egli è ben vero che per potere il principe porre in pratica questa virtù della munificenza con giusta bilanca, è necessario che sia virtuoso egli stesso: perché chi non è virtuoso e dotto, non mai può la vera virtù e la vera dottrina dalla falsa distinguere. (p. 398)

Citazioni su Paolo Mattia Doria[modifica]

  • Nel Doria è evidente il viaggio di ritorno compiuto da parte del pensiero italiano dal cartesianismo al platonismo della tradizione rinascimentale, attraverso la riduzione del cartesianismo stesso ai motivi agostiniani in esso presenti. (Eugenio Garin)

Note[modifica]

  1. a b Citato in Eugenio Garin, Storia della filosofia italiana, terza ed., Edizione CDE su licenza della Giulio Einaudi editore, Milano, 1989, vol. 2, p. 401.

Bibliografia[modifica]

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