Renate Reinsve

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Renate Reinsve nel 2022

Renate Reinsve (1987 – vivente) attrice e modella norvegese.

«La persona peggiore del mondo? Raccontiamo il caos della vita»

Intervista di Manuela Santacatterina, hotcorn.com, 18 febbraio 2022.

  • La Norvegia ricopre un posto molto alto nella lista del conformismo sociale. Abbiamo molte regole rigide su come dobbiamo vivere la nostra vita, eppure oggi c'è grande libera nel poter cambiare lavoro o partner quando vuoi. Viviamo in tempi che generano confusione. Non so se è una questione generazionale o se dipende dai tempi che viviamo. 
  • Quando ho letto la sceneggiatura [del film La persona peggiore del mondo di Joachim Trier in cui interpreta il ruolo di Julie, la protagonista] per la prima volta, ho capito che era molto ricca. Andava ovunque e parlava di qualsiasi cosa. Mi sarei trovata a muovermi ovunque anche emotivamente. Mi spaventava molto l'idea di non riuscire a riportare tutte le sfumature della scena. Ma credo che sia stata questa stessa ansia a guidarmi nel trovare quante più possibili emozioni. Ho avuto un anno per prepararmi e mi ha permesso di fare un'analisi drammaturgica molto dettagliata di ogni capitolo. Non abbiamo girato in modo cronologico. Sul set dovevo essere molto preparata e sapere dove si trovava precisamente Julie a livello emotivo e fisico. È stato un lavoro dettagliato ma quando ci trovavamo sul set cercavamo di dimenticare tutto e lasciarci andare perché sentivamo che avevamo trovato un nuovo modo di lavorare. Più ci rilassavamo, più sfumature emergevano perché eravamo più reali e presenti. Non cercavamo di arrivare da nessuna parte. '’è stata molta preparazione ma anche perdita di controllo. E anche quello è stato spaventoso per me.
  • In Norvegia abbiamo fatto molta strada per la parità di condizioni ma siamo ancora bloccati su alcuni aspetti che credo abbiamo appreso in modo subconscio socialmente e culturalmente. Due uomini hanno scritto il ruolo di Julie. Ero spaventata e ho sentito una forte responsabilità per la sua rappresentazione. 
  • Per me è una follia. Non sono sicura di aver assimilato e capito tutto quello che è successo finora. È come se avessi rivisto la mia vita. Ho la possibilità di scambiare idee e prospettive con persone importanti e questo è preziosissimo. Sono felice di aver fatto molto teatro in passato perché credo di aver raggiunto un punto nella vita in cui conosco quelli che sono i valori e quello che cerco: buoni testi e bravi registi. Non voglio far parte di progetti in cui c’è poco tempo per realizzarli e l'arte viene del tutto eliminata. Spero di trovare nuovi copioni come questo dove l'arte ricopre un ruolo centrale. Diciamo che oggi sono al 50% una persona nuova e al 50% rimango suoi valori precedenti.

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