Renato Mannheimer

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Renato Mannheimer (1947 – vivente), saggista, sociologo e sondaggista italiano.

Da Renato Mannheimer

Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, citato in Interviste.sabellifioretti.it, 6 dicembre 2001.

  • Oggi i partiti hanno a che fare con un mercato elettorale e vogliono sapere la verità. I sondaggi che hanno in mano sono assolutamente veritieri. Magari poi ne diffondono altri che fanno più comodo.
  • La dimensione ebraica non è quasi mai stata portata avanti da me personalmente. Sono stati gli altri a farmi notare, sia in modo cattivo sia in modo buono, che ero ebreo.
  • [Sulle sue esperienze giovanili in politica] A quei tempi tutto era politica, le letture erano politiche, il personale era politico, le cose di sociologia riguardavano la politica, il matrimonio è stato politico perché ci siamo conosciuti in un contesto politico convinti entrambi di volere fare la rivoluzione.
  • Mao è un precursore dei sondaggi, dice che se non fai l'inchiesta non hai diritto di parola. Prima ascolta e poi parla.
  • Sono sempre e comunque disponibile a cambiare idea. Malgrado la mia natura e il mio sentimento siano sempre quelli della sinistra, sono spesso in disaccordo con la sinistra.
  • Il più grande errore che ho fatto è stato tanto tempo fa, alle elezioni in cui la Dc crollò. Repubblica mi aveva commissionato un sondaggio e venne fuori il crollo della Dc. Noi guardavamo questi dati e ci sembrava impossibile. Non li abbiamo consegnati. Pensavamo che fossero errati. Non ci credevamo.
  • Io vado a Porta a Porta e dico delle cose. A volte sono d'accordo con Vespa e a volte no. Trovo che Vespa sia molto bravo. È scientifico, mai approssimativo.

Citazioni su Renato Mannheimer[modifica]

  • Renato Mannheimer è uno dei santoni di questa nuova religione che ogni giorno ci dice chi siamo, che cosa facciamo, dove andiamo. Sembra un mago del futuro e invece ha un passato piuttosto particolare. Da giovane era un contestatore, un rivoluzionario, un maoista che militava nel gruppo meno modernista che esistesse tra i sessantottini. (Claudio Sabelli Fioretti)

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