Robert Crumb

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Robert Crumb nel 2012

Robert Dennis Crumb (1943 – vivente), fumettista e musicista statunitense.

Citazioni di Robert Crumb[modifica]

  • Io suonavo in un gruppo, i Cheap Suit Serenaders, e sono stato a Monaco tempo fa e c'erano dei giovani che suonavano come noi, perfino indossando i fez che avevamo noi.[1]
  • La prima volta che ho conosciuto Gilbert mi ha fatto sentire alcune cassette di Janis dove cantava canzoni anni venti e penso che fossero molto meglio di quello stupido album dei Big Brother and the Holding Company, quella pessima band psichedelica. L'altro giorno Gilbert mi ha detto una cosa nuova su Chet Helms, un impresario che mise in contatto Janis con la Big Brother e aveva una organizzazione che si chiamava Family Dog e lui oganizzava concerti rock a San Francisco nei tardi anni sessanta nella Avalon Ballroom. Era anche responsabile per molti dei poster psichedelici che uscivano all'epoca e ha fato in modo che le band potessero suonare quanto volessero e al volume che volessero. Così però ha perso la licenza per suonare nella sala dei Family Dog perché facevano troppo casino. Molti pensano che sia stata una grande cosa, lasciare i musicisti suonare interminabili assoli a volume altissimo. Dovrebbero essere mandati in un campo di rieducazione per cinque anni.[1]

«Io, Adamo, Eva e Charlie»

Intervista di Luca Valtorta, repubblica.it, 30 gennaio 2015.

  • Sono nato in una famiglia cattolica e sono andato a scuola dalle suore: erano cattivissime e molto severe. Negli Stati Uniti è tremendo. C'erano punizioni corporali: la croce diventava un'arma tremenda nelle loro mani.
  • Mio padre era un militare dei marines. Forse da giovane aveva fatto un tentativo di scrivere. L'unico altro artista era il nonno di mia madre. Era un incisore. Ha lavorato per la zecca degli Stati Uniti per l'incisione di documenti nel diciannovesimo secolo, un lavoro molto impegnativo. E il figlio, mio nonno, ha tentato di fare quel lavoro, ma ha smesso. Era troppo impegnativo per lui. Ha avuto un esaurimento. Era un fallito lui. Aveva un negozio ma è fallito durante la Depressione.
  • Come tutti i bambini disegnavo, a molti bambini piace disegnare, a me piaceva. E, come dicevo, mio fratello Charles aveva l'ossessione dei fumetti, in particolare quelli della Disney. Da piccolo, a 7-8 anni, disegnava. Aveva già una pila alta così di fumetti disegnati da lui quando aveva 8 anni. Io avevo un anno e mezzo meno di lui, quindi... Appena ho avuto gli occhiali ho dovuto iniziare a disegnare fumetti. In prima o seconda elementare. Mi obbligava, diceva che se non disegnavo fumetti ero una nullità, una merda. Così ho dovuto disegnare fumetti anche io. E a me non piaceva un granché, ma l'ho dovuto fare da bambino. E poi è diventata la cosa che facevo.
  • Le donne devono vedere un punto di forza in un maschio, se non ha potere non gli interessa. In adolescenza, alle superiori, è forza primitiva, fisica: piacciono i giocatori di football, i ragazzi tosti. O quelli coi soldi, la macchina. Se non hai niente di tutto questo, sei uno sfigato. Quindi quando ho iniziato a disegnare ho visto che le donne cominciavano ad essere attratte da me. Non era tanto quel che disegnavo, ma la celebrità. Alle donne non piacciono i fumetti. O almeno, a quei tempi.
  • Ho iniziato con l'LSD, che per me è stata un'importante esperienza, come per i nativi americani il peyote. Un'intensa esperienza religiosa. Non è stato tutto felicità e dolcezza, molto è stato terrorizzante, ma molto intenso e ha influenzato me e il mio lavoro. Ha spostato il livello di quello che facevo. Il fatto di aver assunto l'LSD e averlo mostrato nei fumetti che facevo ha associato il mio lavoro agli hippie.
  • È stata una grande liberazione per le donne. Ricordo che quando lavoravo per una ditta di cartoncini d'auguri, nel 1964-65, prima di partire per San Francisco, il movimento hippie stava appena iniziando. Nel mio ufficio c'erano ragazze super truccate e pettinate. E le italiane erano tra quelle più estreme. Il movimento hippie è stata un'enorme liberazione da tutto ciò. Ma c'era quell'aspetto narcisistico che era ridicolo. E io lo prendevo in giro nei miei fumetti: era una cultura giovanile così piena di sé!

Citazioni su Robert Crumb[modifica]

  • Ad Amburgo un fan dei Cheap Suit Serenaders ha visto Crumb disegnare su un tovagliolo e gli ha chiesto "Ah, ma sai anche disegnare?" (Gilbert Shelton)
  • Ho conosciuto Robert a una festa a San Francisco. E che festa! Era il 1971. Lui aveva 28 anni e io 23. Stiamo insieme da 43 anni. È assurdo, no? Tra l'altro a mia madre lui all'inizio non piaceva per niente, gli sembrava una specie di pazzo spaventoso. Mio padre è morto quando io ero piccola e lei per me aveva in mente altro: aveva individuato un paio di ex-compagni di scuola anche loro ebrei, uno che faceva il medico e l'altro il dentista. Era strano, lei era stata una hippie eppure per me voleva un uomo "regolare", di bella presenza, che portasse a casa uno stipendio sicuro.
  • [In riferimento a Genesi, la Bibbia a fumetti] Robert è molto preso dall'arte manuale del suo lavoro artigianale. E credo che ciò ponga molte sfide e che questo sia un aspetto interessante. Ci sono state così tante cose che ha dovuto imparare a disegnare, tipo ogni animale...

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista redazionale A colazione con Robert Crumb e Gilbert Shelton, fumettologica.it, 3 novembre 2014.

Voci correlate[modifica]

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