Roselina Salemi

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Roselina Salemi (1955 – vivente), scrittrice e giornalista italiana.

Da Reale o virtuale? Il mondo si divide, e si reintegra

iodonna.it, 19 luglio 2022.

  • Futuro virtuale? Nei film di fantascienza le case sono vuote. Un pulsante colora le pareti a piacere, i quadri sono videoproiezioni. La cabina armadio è minuscola: gli elegantissimi avatar vivono nel Metaverso. Pensavamo di andare verso "quel" futuro, anche se, come insegna il film Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ce ne sono molti possibili, ma forse non sarà il nostro. Nicholas Negroponte in Essere digitali (1995) profetizzava la smaterializzazione totale. Gli americani hanno trasformato per primi i dischi in file audio, i libri di testo in pillole liquide su supporti digitali con meno spreco di carta e spazio, ma poi ci hanno ripensato. E l'editoria "fisica" è ripartita alla grande.
  • Da noi, l'anno scorso, la vendita dei libri di carta ha fatto registrare un +16 per cento, segnala il presidente dell'Associazione Italiana Editori (Aie) Ricardo Franco Levi: «Siamo secondi in Europa, davanti a Germania e Regno Unito». Nel 2021 sono state acquistate 115,6 milioni di copie (18 milioni più del 2020) e sono state stampate 85.551 novità (+22,9 per cento) mentre gli e-book scendono a quota 49.313 (-5,6) e, nonostante tutto, il primo canale di acquisto restano i negozi fisici. Forse aveva ragione Umberto Eco: «Il libro è come il cucchiaio, il martello, la ruota, le forbici: una volta che li avete inventati, non potete fare di meglio». E le ricerche di neuroscienze dimostrano che si impara di più studiando su pagine che puoi toccare, accartocciare, sottolineare, sfogliare, e perché no, strappare.
  • Caso isolato, quello dei libri? Per niente. Il cd è tornato a generare ricavi (+10,6 per cento). Il vinile, dopo aver superato i cd all'inizio del 2021, ha confermato l'exploit del 79 per cento (dati Deloitte/International Federation of the Phonographic Industry, marzo 2022). Molti nativi digitali che non hanno mai visto un 33 giri a casa loro considerano il vinile un oggetto "necessario" che testimonia la vicinanza all'artista. Un po' come gli autografi. 
  • "Smed", ovvero "Scrivere a mano nell’era digitale", è un’associazione, un movimento, un'onda che cresce di anno in anno. [...] C'è anche l'endorsement degli scienziati. Virginia Berninger (Università di Washington) ha dimostrato che l'handwriting, cioè la scrittura a mano, stimola il cervello in più aree, migliora la concentrazione e favorisce la capacità di sintesi.

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